Libri di Glauco Cambon
Progettare per sopravvivere
Richard J. Neutra
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Comunità
anno edizione: 2015
pagine: 456
Esplorare il rapporto magico tra tutte le scienze umane invece di indagare solo l'ovvio e il contingente. È questa l'idea fondamentale che ha ispirato "Progettare per sopravvivere", manifesto della mente curiosa di una tra le personalità più interessanti della storia dell'architettura del Novecento, e forse non solo di quella. Progettare significa esercitare un potere grandissimo e delicato, la cui influenza sulle nostre vite è tanto sorprendente quanto sottovalutata. Per questo, al di là delle misure e della forma, il vero protagonista dell'arte della progettazione, e di questo libro, è l'uomo. La sua relazione con l'ambiente nasce dall'incontro prodigioso e stupefacente della biologia con la cultura, l'arte, le abitudini e i bisogni della quotidianità, tutti elementi che l'architetto deve saper riconoscere e armonizzare ma che nessuno di noi può ignorare. Bisogna progettare con maggiore umanità se si vuole progettare per vivere e per vivere a lungo.
Saggi montaliani (1960-1984)
Glauco Cambon
Libro: Copertina morbida
editore: Studium
anno edizione: 2013
pagine: 168
I saggi montaliani che vengono raccolti in questo volume sono strettamente collegati alle molte altre pagine che Cambon ha dedicato al poeta: ne sono anzi sovente un'aggiunta e una derivazione, talvolta deliberati chiarimenti o anche revisioni di valutazioni e di giudizi, talaltra distese letture interpretative di testi montaliani combinate in qualche momento con dirette conversazioni con Montale e almeno in un caso con decise precisazioni offerte da questi al suo lettore, critico e traduttore. In inglese restano l'"Eugenio Montale del 1972" (Columbia University Press), antologia di testi, e l'importante volume dell'83, "Eugenio Montale's Poetry: a Dream in Reason's Presence" (Princeton University Press). La lunga frequentazione con le opere di Montale, con il quale tenne un costante e stretto rapporto di amicizia, permise una critica dinamica, pronta a riprendere in ogni occasione i fili di un discorso rivolto a lettori e a studiosi, tanto in Italia, con la sua presenza in molte riviste, quanto negli Stati Uniti, dove Cambon, già negli anni Cinquanta, si presentò come il primo critico montaliano.