Libri di Giuseppe Gentile
La scommessa del lavoro. Sette anni di idee e pensieri
Maurizio Del Conte, Francesco Errico, Giuseppe Gentile, Mirella Giannini
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2024
pagine: 178
Il lavoro, ma soprattutto la sua qualità, è la grande scommessa delle società contemporanee. Non ci si accontenta più di avere un lavoro, ma si punta ad avere un buon lavoro. Cosa lo impedisce a tanti e cosa invece lo permette ad altri? È il segno di un mercato del lavoro diviso, fra chi ci riesce e chi si rassegna, pensando che il futuro sia solo oscuro. In questo lavoro gli Autori analizzano e delineano scenari, ipotizzando soluzioni. Ognuno su temi apparentemente diversi, ma con un unico filo conduttore: l’obiettivo di un’esperienza lavorativa il più possibile gratificante, cercando di capire quali ostacoli spesso lo impediscono e come e con quali politiche è possibile rimuoverli; con uno sguardo rivolto alle nuove generazioni e con un’ispirazione pragmatica, ancorata alla realtà. È questo un volume sulle tante – troppe – fragilità, ma anche di speranza.
Il reclutamento pubblico: aspetti organizzativi, modelli di selezione e nuovi assetti
Giuseppe Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2023
pagine: 288
Medaglia (con)divisa. Il triplo. Pasolini e Maria Callas
Giuseppe Gentile
Libro: Libro in brossura
editore: Fuorionda
anno edizione: 2012
pagine: 188
È servita quasi una vita a Giuseppe Gentile, il leggendario triplista italiano, per decidere di ripercorrere a ritroso, nella complessa geografia degli eventi e degli incontri, la sua vicenda personale. Per rimettere in ordine, alla ricerca delle motivazioni consapevoli o rimosse ma sempre sincere, prima una carriera forse troppo fulminante, poi le mille sfide per affermare i valori più puri dello sport. Dalle affermazioni precoci, tra record e primati, fino alla vicenda del suo bronzo alle Olimpiadi di Citta del Messico del '68; dall'incredibile esperienza nei panni di Giasone sul set della Medea di Pasolini, a fianco di Maria Callas, alla decisione di abbandonare l'attività agonistica. In mezzo la ferita della sconfitta, l'allegria dell'amicizia, l'impegno e la tenacia della giovinezza. Una dichiarazione d'amore per lo sport tutto, grande quanto la distanza dal mondo che lo rappresenta, sempre più compromesso dalla spettacolarizzazione dilagante e da corruzioni di varia natura.