Libri di Gioia Guerzoni
La foresta nascosta
Radhika Jha
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 336
Da quando ha scelto di lasciare il Giappone e di trasferirsi a New York, Kōsuke si sente un uomo fortunato e realizzato. Ha fondato uno studio di effetti speciali che lavora per Hollywood, ha una compagna che ama, non ha rimpianti. O almeno non ne ha mai avuti, fino a quando la notizia della morte improvvisa del padre non lo spinge a tornare a Tokyo. Qui Kōsuke si trova ad affrontare una situazione inaspettata. Il genitore, un sacerdote shintoista molto amato dalla comunità, gestiva un antico santuario circondato da una imponente foresta di alberi secolari in cui Kōsuke è cresciuto con la sorella Asako. Negli anni, però, la conduzione del tempio è divenuta sempre più complicata e per ripagare i debiti il padre ha dovuto accettare molti compromessi. In tutto il paese i templi shintoisti vanno gradualmente scomparendo, i sacerdoti si indebitano sempre di più con il governo, mentre organizzazioni criminali come la Yakuza cercano di comprare i terreni su cui si trovano per farne attrazioni turistiche. Kōsuke, di fronte a questo scenario inaspettato, mentre gli amici di famiglia gli chiedono di non abbandonare la tradizione e al tempo stesso di affrontare il futuro, è chiamato a una scelta. Potrebbe decidere di tornare subito negli Stati Uniti, dove si trovano il suo vero lavoro e la sua compagna, lasciando dietro di sé il santuario per venderlo a chi possiede i soldi necessari, che sia il mondo finanziario o il potere criminale. Oppure donare il tempio alla sorella, mantenendo il legame famigliare con quel luogo unico. Infine, potrebbe cercare e inventare un nuovo se stesso, immaginarsi in un ruolo inconsueto, e cambiare radicalmente la propria vita. Con "La foresta nascosta", la scrittrice indiana Radhika Jha accompagna il lettore in un Giappone inedito, in cui mutano abitudini e certezze, modi di esistere e di pensare, tradizioni e culture, dove una visione del mondo sta gradualmente scomparendo sotto i colpi della speculazione e del profitto. A sostenere un sentimento profondo e uno sguardo acuto vi sono la maestria nel descrivere la natura e le passioni, e soprattutto la storia toccante di un uomo combattuto, in continuo conflitto con il proprio passato e con la figura ingombrante del padre, fino a comprendere la sua parte nella lotta tra la stasi e il cambiamento.
La morte in mano
Ottessa Moshfegh
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 192
Un’anziana signora, da poco rimasta vedova, va a vivere in una casa in mezzo al bosco. Una mattina, mentre porta a spasso il cane, trova a terra un bigliettino scritto a mano e incorniciato da sassolini: “Si chiamava Magda. Nessuno saprà mai chi è stato. Non l’ho uccisa io. Qui giace il suo cadavere”. Nella mente della protagonista iniziano ad affiorare – e poi ad affollarsi con insistenza – varie congetture su chi fosse Magda e sul motivo della sua morte, ma quando le sue supposizioni iniziano a trovare eco nel mondo reale, la sua curiosità si trasforma pian piano in paura. Contemporaneamente, percepiamo una sottile dissonanza, la sensazione che la nostra narratrice abbia perso contatto con la realtà. E mentre lei riavvolge i ricordi della sua vita si fa strada in noi il presentimento che per sciogliere l’enigma ci sia una spiegazione più facile, forse più sinistra, che colpisce vicino a casa.
Un giorno tutti diranno di essere stati contro
Omar El Akkad
Libro: Libro in brossura
editore: Gramma Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 192
Il 25 ottobre 2023, dopo tre settimane di devastanti bombardamenti su Gaza, Omar El Akkad pubblica in rete queste parole: “Un giorno, quando sarà sicuro, quando non ci sarà alcun rischio personale nel chiamare le cose con il loro nome, quando sarà troppo tardi per ritenere qualcuno responsabile, tutti diranno di essere stati contro”. Il post viene visualizzato più di dieci milioni di volte. La sua veemente denuncia dell’ipocrisia dell’Occidente dinanzi al genocidio di Gaza, del tradimento della sua promessa di libertà e giustizia per tutti, suscita un’eco enorme. Un giorno tutti diranno di essere stati contro, il libro che El Akkad decide poi di scrivere dopo la morte di migliaia di donne e bambini nella Striscia, è la cronaca di quella promessa tradita, il resoconto della fine dell’idea che regole e principi, le “verità manifeste” della democrazia occidentale, servano davvero a combattere il male e non a preservare il potere. Se il male, infatti, non è semplicemente muovere guerra contro un nemico, ma annientare un popolo intero riducendolo a nuda vita priva di ogni dignità e pietà umane, Gaza è oggi uno dei nomi per designare il suo irrompere nel mondo, il nome di un genocidio imperdonabile sotto ogni riguardo. Disgusto o rabbia dinanzi a un simile evento non hanno senso in questo libro crudo, doloroso e vulnerabile, nutrito dalla certezza che vi saranno sempre esseri umani ritenuti non degni della promessa di libertà, non soltanto arabi o musulmani o immigrati, ma chiunque non rientri nella terra del privilegio chiamata Occidente. Nelle sue pagine, l’unica possibile risposta sta in una rottura totale con il credo dell’Occidente. La stessa rottura che risuona in ogni parte del pianeta, nelle strade delle grandi città, nei campus universitari, nelle scuole. E che, nella scrittura lucida di El Akkad, capace di mescolare racconti toccanti con spietate considerazioni sul linguaggio dei media, trova la sua più formidabile eco.
Carta nera. Scrivere in tempi bui
Teju Cole
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 224
Il nero come pienezza e non come assenza di colore; il nero come identità e appartenenza culturale; il nero come oscurità e incertezza politica: è tra questi diversi livelli interpretativi della realtà che si snodano i saggi della raccolta “Carta nera”. In misura maggiore o minore, ognuno di questi saggi richiede un nuovo modo di «vedere» ciò che abbiamo di fronte per comprenderne a fondo l'origine, l'evoluzione o l'involuzione: che si tratti della tormentata vicenda umana e pittorica di Caravaggio; della perenne polarità cromatica e culturale tra ciò che è bianco e ciò che non lo è; o della tenebra che avvolge l'umanità ogni volta che tocca i suoi livelli più bassi, Cole offre al lettore una mappa del pensiero e dell'emozione con cui orientarsi e ricollocarsi. Attingendo alla sua formazione e alle sue passioni - l'arte pittorica e la fotografia -, al suo impegno politico e alla sua storia personale, Teju Cole disegna così un originale percorso di esplorazione intorno al concetto di «nero» nelle sue più diverse accezioni, e ci invita non solo a riflettere su ciò che sappiamo o possiamo conoscere razionalmente, ma anche a «sentire» con ogni parte del corpo la complessa realtà che ci circonda. Di fronte alla legittima rabbia che traspare da queste pagine, Cole riconosce i limiti della letteratura come portatrice di cambiamento nella politica e tuttavia non rinuncia a esercitare forme di resistenza e rifiuto, raccontando il buio con lirismo e con la bellezza estetica della parola scritta.
Cronache di un mondo in movimento
Anna Badkhen
Libro: Libro in brossura
editore: Gramma Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 192
Viviamo in un’epoca in cui una persona su sette ha lasciato il luogo nel quale è nata, un’epoca in cui, del miliardo di migranti che si calcola vivano sul pianeta, un quarto ha varcato confini segnati non soltanto dalla geografia e dai capricci della geopolitica, ma dai legami di razza, religione, classe e genere che plasmano le comunità umane da tempo immemorabile, spesso in modo fatale. Il sentimento sempre più diffuso in ogni angolo del pianeta è quello di vivere in un mondo del tutto scardinato, in “una mappa di lacerazioni”. "Cronache di un mondo in movimento" è il ritratto della condizione umana in un’epoca simile. Nelle sue pagine, le cause dello sconvolgimento presente – i mutamenti climatici, le guerre, l’oppressione sociale – sono restituite nella loro cruda e drammatica realtà, così come i loro devastanti effetti, innanzitutto la perdita di usi e costumi secolari e la loro esile sopravvivenza nella sfera della memoria. Attraverso undici reportage di grande forza letteraria, Anna Badkhen, tuttavia, non descrive soltanto la disperazione e lo straniamento che “il mondo in movimento” di una migrazione epocale senza precedenti produce, ma anche i legami, le inaspettate fratellanze, le nuove comunità che la “mappa delle lacerazioni” ricompone in nome della comune appartenenza al genere umano. Dalla Great Rift Valley in Etiopia, il luogo d’origine dell’umanità presente, dove 160.000 anni fa si ebbe la prima grande dispersione, alle attuali zone di guerra, dalle metropoli occidentali segnate da violenza e razzismo alle terre devastate dalle catastrofi climatiche e dalle carestie, "Cronache di un mondo in movimento" di Anna Badkhen illumina il deserto della nostra condizione attuale, in cui ci sentiamo frammentati, confusi dalla vicinanza con l’Altro sconosciuto e inaspettato, e mostra, insieme, come nel mondo nuovo che avanza alle spese del vecchio vi siano già i semi di una ritrovata umanità futura.
Orbital
Samantha Harvey
Libro: Libro in brossura
editore: NN Editore
anno edizione: 2025
pagine: 176
Nel cuore nero del cosmo, sei astronauti viaggiano in orbita attorno alla Terra, a bordo di una stazione spaziale. Vengono dall’America, dalla Russia, dall’Italia, dalla Gran Bretagna e dal Giappone, e sono partiti per studiare il silenzioso pianeta blu, su cui scorre intensa la vita da cui sono esclusi: un matrimonio in crisi, un funerale, un fratello ammalato, un tifone che minaccia devastazione. Li vediamo nei brevi momenti di intimità in cui preparano pasti disidratati, fanno ginnastica per non perdere massa, dormono a mezz’aria in assenza di gravità, stringono legami tra loro per sottrarsi alla solitudine. Ognuno è preso dai propri pensieri e dal proprio passato terrestre, ma più scorre il tempo più cominciano a sentirsi parti di un unico corpo – Pietro la mente, Anton il cuore, Roman le mani, Chie la coscienza, Shaun l’anima e Nell il respiro. Profondo e commovente, Orbital è un canto d’amore alla bellezza dell’universo e del nostro pianeta, che osservato da lontano diventa prezioso e precario, un gioiello sospeso nell’infinito, un paradiso da proteggere. Con voce incantata, Samantha Harvey ci ricorda che di fronte all’immensità del tempo e dello spazio siamo solo piccole foglie al vento, e che la nostra esistenza è scritta dal futuro che riusciamo a sognare.
Il mio anno di riposo e oblio. Ediz. 70° anniversario
Ottessa Moshfegh
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 240
Con "Il mio anno di riposo e oblio" (2018), Ottessa Moshfegh conquista una fama internazionale. Sotto la vicenda apparentemente assurda di una ragazza che, pur avendo tutto, decide di rinchiudersi in un sonno indotto dai farmaci, Moshfegh ci consegna una riflessione profonda sullo slittamento di significato di cui siamo tutti partecipi e che ha ormai sconvolto la nostra società. Perché se le generazioni passate vedevano nel mito del lavoro un mezzo per affermarsi e raggiungere un obiettivo – un sogno –, oggi questa consequenzialità viene sconfessata. Non c’è alcuna garanzia che il mondo di fuori sostenga le ambizioni dei singoli e allora si assiste a un graduale ritorno al “dentro”. Non si tratta, come si potrebbe facilmente pensare, di una ritirata, ma di un consapevole arrocco, un modo per ritagliarsi un proprio spazio attraverso l’alienazione. Ecco allora che la decisione indecifrabile della protagonista acquista i contorni di una cura dal presente, una terapia che cerca di allontanarci dalle richieste assurde a cui molti di noi, lettori di oggi, sono sottoposti ogni giorno. Per la sua capacità di graffiare, di accogliere l’urlo di una generazione poco compresa e restituircela con ferocia e tenerezza, ironia e compostezza, il romanzo di Moshfegh si afferma nel panorama letterario internazionale come un vero classico del futuro, una lente per osservare quel che succede sotto la pelle del mondo.
In frantumi
Hanif Kureishi
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2024
pagine: 240
“Il giorno di Santo Stefano ero a Roma, e dopo una bella passeggiata fino a Piazza del Popolo, seguita da un giretto a Villa Borghese, poco dopo essere rientrato a casa sono caduto.” È la fine del 2022 quando la vita di Hanif Kureishi cambia. Dopo quella caduta non può più camminare, scrivere o lavarsi; non può fare nulla senza l'aiuto degli altri. Inizia così la sua odissea, prima all'ospedale poi in un centro di riabilitazione, con la speranza di tornare nella casa di Londra, che lo accoglierà di lì a un anno, trasformata per adattarsi a lui, che a sua volta si adatta con fatica, rabbia, umorismo, coraggio al suo nuovo qui ed ora. “Molti dicono che quando sei in punto di morte tutta la vita ti scorre davanti agli occhi, ma io non pensavo al passato quanto al futuro, a tutto quello che mi era stato sottratto, a tutte le cose che volevo fare.” È il futuro, via via che si fa presente, la materia di questo libro, una serie di dispacci dal letto d'ospedale e dopo il ritorno a casa, dettati ai suoi cari e poi editati con pazienza, che restituiscono la voce di Hanif Kureishi come l'abbiamo sentita nei suoi romanzi: feroce, ironica, onesta. Ne viene il diario di un'esistenza in frantumi, scandita dalle cure e illuminata dalla presenza degli altri, la famiglia, gli amici vecchi e nuovi, i medici, gli infermieri, i compagni di malattia. Un'esistenza da abitare in un altro modo, da reinventare ogni giorno senza arrendersi, perché “io non mi voglio lasciar andare: di tutto questo voglio fare qualcosa”.
Eileen
Ottessa Moshfegh
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 264
"Odiavo praticamente tutto. Ero sempre molto infelice e arrabbiata." Eileen è una ragazza diversa da tutte le altre: non cerca di rendersi attraente, è trasandata, ossuta, non ascolta i Beatles, non le interessano le cose alla moda o popolari. Intrappolata in una cittadina di periferia, vive in una casa sporca e buia prendendosi cura del padre alcolizzato e lavora in un riformatorio per adolescenti maschi, dove segue e fa seguire le regole come le ha insegnato l'educazione conservatrice e cattolica che ha ricevuto. La sua vita è spenta e noiosa come le gonne di lana al ginocchio e le calze spesse che indossa. Ogni mattina sale sulla sua vecchia Dodge, rischiando un'intossicazione da monossido di carbonio per il tubo di scappamento che non si preoccupa di far riparare; va al lavoro, timbra il cartellino in entrata e in uscita, guarda scorrere le ore sull'orologio a parete; affronta le giornate indossando "una maschera mortuaria" dietro cui nasconde in realtà una rabbia furiosa, pulsioni frustrate e pensieri sempre in movimento. Finché non arriva Rebecca Saint John, la nuova educatrice del riformatorio, che con il suo travolgente carisma cattura irrimediabilmente Eileen. Avvicinandosi a lei, la ragazza comincia a vedere uno spiraglio della libertà tanto desiderata. Ma fino a che punto è disposta a spingersi per inseguire il miraggio di quest'amicizia? "Eileen" è una storia di ribellione ed emancipazione, non solo da un ambiente claustrofobico e oppressivo, ma anche dalle strette prigioni interiori in cui a volte finiamo per rinchiuderci. In questo romanzo, Ottessa Moshfegh dipinge due protagoniste estremamente complesse e magnetiche, raccontando l'esplorazione di una libertà che investe il corpo e i desideri femminili, in un 1964 in cui le possibilità per una donna sono ancora limitate e prescritte.
T
Chetna Maroo
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2024
pagine: 148
Ha solo undici anni, Gopi, quando muore la madre. Per zia Ranjan lei e le due sorelle maggiori non sono che «selvagge». Così ha detto al padre di Gopi: sottintendendo che non rispettano le regole della comunità indiana a cui appartengono. E aggiungendo che per dargli una mano è pronta a prendersi in casa una di loro. Per il momento, però, il padre pensa che le figlie abbiano bisogno di appassionarsi a qualcosa che le accompagni poi «per tutta la vita» – e decide che sarà lo squash. Non funzionerà per tutte: l’unica che diventerà sempre più brava, e continuerà caparbiamente a cercare di scoprire, fra le quattro pareti del campo (ma non solo), che cosa fare dei suoi sentimenti, della sua vita, delle persone che incontra, e a quali traguardi può aspirare, sarà Gopi. Ed è lei stessa a raccontarci quell’anno di lutto e di rinascita – l’anno in cui sperimenta il dolore e l’assenza, ma anche la tenerezza e la determinazione, i cambiamenti del corpo e le sue potenzialità, le regole e la necessità di trasgredirle – con una voce insieme pacata e audace, sommessa e perentoria. In questo suo primo romanzo, con mano insospettabilmente sicura, e con uno stile essenziale, preciso, allusivo, la scrittrice angloindiana Chetna Maroo ci apre le porte di un mondo che ci era ignoto – e non è esattamente questa, come ci ha insegnato Kundera, la funzione del romanzo?
McGlue
Ottessa Moshfegh
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 144
Salem, Massachusetts, 1851: McGlue è tenuto sotto chiave nella stiva di una nave, ancora troppo ubriaco per essere sicuro del proprio nome, della situazione e del proprio orientamento: potrebbe aver ucciso il suo migliore amico. La memoria intollerabile di ciò che è accaduto si accompagna ai suoi sprazzi di sobrietà. Ottessa Moshfegh veleggia spavalda nella grande tradizione letteraria americana e ci regala un furfante perfido e senza cuore in un viaggio affilato come un coltello attraverso le nebbie dei ricordi.
Madri, padri e altri. Appunti sulla mia famiglia reale e letteraria
Siri Hustvedt
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2023
pagine: 352
«Siamo tutti, in un modo o nell’altro, fatti di ciò che definiamo “memoria”, non solo i brandelli di immagini che si sono consolidati ripetendo le nostre storie, ma anche i ricordi che abbiamo introiettato senza capire – il profumo che porta con sé qualcosa che abbiamo perduto o un gesto o il tocco di una persona che ce ne fanno venire in mente un’altra, oppure un suono, vicino o lontano, che scatena una paura sconosciuta». È proprio da qui, dalle sue esperienze personali, da quella «memoria» nel senso più ampio e profondo che Siri Hustvedt parte per una sorprendente esplorazione attraverso il mondo delle arti e l’universo delle scienze, alla ricerca di quello che c’è alla base del nostro modo di pensare, di agire, di amare. Dalle figure femminili che hanno avuto un ruolo centrale nella sua vita – la nonna paterna Tillie, protagonista di tanti ricordi d’infanzia, la madre Ester, «una donna particolare» di cui ha amato ogni sfaccettatura, la figlia Sophie – alle ideali madri artistiche, come Djuna Barnes, che l’hanno accompagnata negli anni della formazione; dalla riflessione sul concetto stesso di maternità all’interno di una cultura plasmata dal patriarcato a una fine analisi delle ragioni che si celano dietro la misoginia; dal mistero che lega indissolubilmente il lettore a un libro come Cime tempestose alla magia delle mille forme della finzione letteraria; dalla fugacità della percezione dell’arte negli occhi di chi la osserva a un’affascinante panoramica delle opere di Louise Bourgeois. I venti saggi di Madri, padri e altri toccano alcune delle tappe più importanti del sapere umano – letteratura, filosofia, storia, antropologia, critica d’arte, teoria politica, psichiatria, psicoanalisi, neuroscienze, embriologia, epigenetica – dando vita a uno straordinario viaggio intellettuale e simbolico, personale e insieme universale.