Libri di Giangiorgio Satragni
Richard Strauss e l'Italia. Catalogo della mostra (Torino, 2 febbraio-17 marzo 2018). Ediz. italiana, inglese e tedesca
Giangiorgio Satragni, Teatro Regio di Torino
Libro
editore: Allemandi
anno edizione: 2018
Richard Strauss (1864,1949) fu il compositore tedesco più in vista e di successo nella prima metà del Novecento, con il suo teatro musicale suscitò prima scandali e compì, dopo, una sintesi della cultura europea. Il rapporto con l'Italia, nell'arte come nella vita privata, attraversò l'intera sua vita in maniera costante e interessò più ambiti e livelli. La pubblicazione indaga tutto ciò in maniera esaustiva con documenti in molti casi inediti e oggetti dell'epoca, illuminando aspetti poco noti.
Il Parsifal di Wagner. Testo, musica, teologia
Giangiorgio Satragni
Libro: Libro in brossura
editore: EDT
anno edizione: 2017
pagine: 209
Si è spesso discusso circa la religiosità del capolavoro estremo di Richard Wagner, Parsifal, un aspetto a volte condiviso, a volte rifiutato: di fronte a letture anche profondamente divergenti sia nell'ambito degli studi sia in palcoscenico e nella molteplicità di visioni spesso intellettuali e speculative, è opportuno interrogare da capo l'opera d'arte individuando le sue radici autentiche. Che cosa dice in sé il "Bühnenweihfestspiel", la "sagra scenica sacra", come Wagner definì nel sottotitolo il lavoro, inventando di fatto un nuovo genere musicale? Quali furono i riferimenti per Wagner e le sue osservazioni lungo la genesi? Soprattutto, quale fu il risultato confluito nella veste finale della partitura? Questo libro mira a fondere l'analisi testuale con quella della musica, cercando di capire in che modo Richard Wagner, scrivendo un dramma musicale che tratta della redenzione, esprima questa non soltanto in termini verbali e di trama, ma attraverso l'uso dei motivi conduttori, dell'armonia e dell'arte orchestrale. L'analisi comparatistica permette inoltre di individuare, anche a livello di fonti, l'intreccio di filosofia, letteratura e musica, ma è solo con l'accostamento della teologia alla musica che si può cogliere l'essenza autentica dell'opera e del suo contenuto di redenzione. Sono dunque queste le basi su cui costruire una lettura del nucleo del Parsifal avanzando una nuova esegesi del suo aspetto genericamente definito "religioso", che si configura, piuttosto, come una teologia del suono e, a tratti, una teologia nel suono, ovvero una visione escatologica e trascendente con puri mezzi musicali.
Strawinski
Alfredo Casella
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2016
pagine: 111
"Strawinski è uno di quei 'representative men' emersoniani, i quali sembrano sintetizzare nella loro creazione le aspirazioni, le necessità spirituali della loro epoca. Doveva dare al mondo stupefatto la rivelazione totale del suo genio e contemporaneamente creare di colpo uno stile russo interamente nuovo, liquidando definitivamente l'impressionismo post-romantico debussiano e con lui ogni residuo, più o meno palese, dello stile armonico-cromatico dell'Ottocento". Lo "Strawinski" di Alfredo Casella, che scriveva così il nome dell'ammirato collega, fu il primo libro in assoluto sul compositore russo: uscì in forma sintetica nel 1926, fu poi interamente rielaborato, ampliato e finito nel 1946. Edito nel 1947 dopo la scomparsa di Casella, ma con Igor' Stravinskij ancora in attività, il testo passa in rassegna con mirabile sintesi ognuno dei lavori che Stravinskij aveva fino ad allora composto, attraverso la penna di un Casella scaltro nell'evidenziarne con limpidezza i caratteri basilari. In queste pagine appassionate è rappresentata la visione di un musicista attraverso gli occhi di un altro musicista: Casella conobbe personalmente Stravinskij, ma ciò non impedì un'indipendenza di giudizio che gli fece riscontrare anche nei lavori più avanzati tracce di strutture classiche, secondo un'estetica tipicamente caselliana. Prefazione di Quirino Principe.
Musica e cultura di fronte alla grande guerra
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2016
pagine: 196
"La cesura storica della grande guerra è qui osservata nel suo nesso con il pensiero politico-filosofico e con le arti, in particolare con la musica, come esponente esemplare di un passaggio di così difficile interpretazione che segnò la fine di un’epoca. I saggi raccolti nel presente volume colgono il doloroso riflesso di una catastrofe che non poté essere evitata. Emergono reazioni diverse, dall’indifferenza attonita al coinvolgimento intenso, all’illusione, alla rielaborazione nella forma del tragico. Da Richard Strauss a Hugo von Hofmannsthal, da Arnold Schönberg a Gustav Holst, da Thomas Mann a Debussy, a Valéry, intellettuali, musicisti, poeti registrano gli eventi con sguardo attento, con decisioni diverse, cedendo a volte a incomprensioni ed errori, a volte al silenzio, o scegliendo la speranza."
Richard Strauss dietro la maschera. Gli ultimi anni
Giangiorgio Satragni
Libro: Copertina morbida
editore: EDT
anno edizione: 2015
pagine: 426
Un'ampia rilettura della biografia e del lascito musicale dell'ultimo Strauss che mette in luce quanto la sua estrema produzione destinata al teatro, solitamente ritenuta estranea ai tragici accadimenti storici contemporanei ed esempio di reticenza personale, nasconda in realtà una cifrata e profonda visione del mondo, dell'arte e della storia. Al cuore della propria ricerca Satragni pone la funzione del mito: chiave della vecchiaia di Strauss, in esso confluiscono vita e storia, commedia, tragedia e astrazione; è dietro la sua visione del mito che Strauss mette in atto un progressivo mascheramento a partire dalla "Elena egizia" (Die ägyptische Helena, 1928), per estendersi alla "Daphne" (1938) e all'"Amore di Danae" (Die Liebe der Danae, 1944). L'analisi di questi lavori è intrecciata ai significati riposti della commedia "La donna silenziosa" (Die schweigsame Frau, 1935) e alla sua indiretta valenza politica, nonché all'unica opera di soggetto storico, "Giorno di pace" (Friedenstag, 1938), nel contesto germanico degli anni Trenta. È attraverso questo ampio processo di decifrazione e scavo che l'autore giunge a mettere a fuoco la chiave di lettura del lascito artistico e intellettuale dell'ultimo Strauss, svelando tra l'altro le numerose allusioni nascoste in "Capriccio" (1942), la somma metateatrale dell'opera straussiana, e gettando al tempo stesso un fascio di luce retrospettivo sull'intero percorso creativo del compositore.