Libri di Giacomo Bonan
Culture, economie e politiche del bosco in Italia
Libro: Libro rilegato
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 304
La storia forestale in Italia è un ambito di ricerca che ha conosciuto negli ultimi tempi nuovi impulsi. Si tratta dell’esito di un percorso articolato che ha visto procedere, in forma distinta e intrecciata, discipline diverse, da quelle più propriamente selvicolturali (come l’ecologia e la dendrocronologia) ai più vari ambiti storiografici: storia delle istituzioni, economica, del lavoro e così via. Tali prospettive hanno implicato l’utilizzo di fonti e approcci plurimi – dall’archeologia alla palinologia, passando per l’etnografia – e hanno accresciuto il quadro già molto ricco attorno a una risorsa centrale, non solo per le società preindustriali. I saggi raccolti nel volume si offrono come un contributo a questo percorso, nel quale viene sondato il complesso rapporto fra cultura e politica dei boschi in Italia dal medioevo all’età contemporanea. Suddivisi in tre sezioni – Oltre le carte: archeologia, cartografia e storia orale, Politiche e conflitti forestali, Economie dei boschi e del legno –, i contributi affrontano i mutamenti del paesaggio forestale dal medioevo alla tempesta Vaia, le controversie sull’uso delle risorse e sulle diverse modalità di gestione delle selve (compresa l’introduzione di nuove essenze), i nodi dei consumi (inclusa l’importazione) e delle professioni legate al bosco.
Perarolo. Una comunità fra l'acqua e il legno
Libro: Libro in brossura
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 348
Perarolo di Cadore deve la sua origine e il suo sviluppo al commercio del legname. Posta alla confluenza del torrente Boite nel Piave, da dove era possibile la navigazione del legname sulle zattere, fin dal Quattrocento la comunità è stata condizionata dalla crescita della domanda di questa risorsa, così essenziale oggi e ancor più ieri, avendo in Venezia il centro principale dei consumi. La costruzione a monte dell’abitato dei "cidoli" - sbarramenti artificiali dei corsi d’acqua che servivano ad ammassare e regolare il deflusso dei tronchi - rese Perarolo uno dei primi scali commerciali del legname in area veneta per almeno quattro secoli. A questa funzione di snodo per il traffico di una risorsa necessaria per la sopravvivenza di tutti, Perarolo ha legato il proprio destino, subendo gli effetti degli eventi calamitosi (le alluvioni del 1823 e del 1882) e i mutamenti del mercato. Dalla fine dell’Ottocento, con l’espansione della produzione nell’Europa centro-orientale e la costruzione delle linee ferroviarie fra Tirolo e Carinzia che rendevano superati i trasporti su zattera, lo snodo di Perarolo venne meno, il legame fra le acque e il legno si smarrì e con esso l’ossatura della sua economia e della sua società. Anche su queste basi legate all’eredità storica che poneva il paese al centro di una fitta rete di relazioni vitali, Perarolo sta progettando il suo futuro e i dodici saggi qui raccolti ne restituiscono la portata: la composizione storica del paesaggio, il ruolo dei mercanti di legname, la nascita della Società operaia, l’affermazione dell’idroelettrico come nuova modalità di sfruttamento delle acque, la presenza della regina Margherita quale ospite estiva, il patrimonio storico-artistico delle chiese e lo sviluppo dell’istituzione parrocchiale, la costruzione culturale della memoria dei "cidoli" e la musealizzazione di una fucina.
Le acque agitate della patria. L’industrializzazione del Piave (1882-1966)
Giacomo Bonan
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2021
pagine: 200
Il Piave è stato cruciale nella storia d’Italia. A lungo via di comunicazione tra le Alpi, Venezia e l’Adriatico, dopo la prima guerra mondiale è stato celebrato come «fiume sacro alla patria» ed è stato l’emblema della modernizzazione del paese attraverso l’industria idroelettrica, le irrigazioni intensive e le bonifiche meccaniche. Oggi è considerato uno dei fiumi più sfruttati e artificializzati d’Europa, ed è conosciuto nel mondo soprattutto per il disastro del Vajont, che l’Unesco ha definito un caso esemplare di ciò che accade quando ingegneri e geologi si rivelano incapaci di cogliere la natura del problema che stanno cercando di affrontare. Attraverso la biografia del fiume, questo libro mette in luce le interdipendenze tra trasformazioni ambientali, culturali e sociali e la loro ridefinizione reciproca nel corso del processo di modernizzazione.

