Libri di Gabriele Natalizia
Il gioco delle grandi potenze. La competizione nel Mediterraneo allargato
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2024
pagine: 224
Le grandi potenze sono tornate a competere per la definizione dell'ordine internazionale, una partita in cui ogni mossa altera gli equilibri globali. Chi ne uscirà vincitore? Per rispondere occorre riflettere sull'intreccio di interessi e sui rapporti di potere che caratterizzano le relazioni internazionali e trovano nel Mediterraneo allargato una delle aree di maggior interesse strategico. Il libro prende in esame i Paesi coinvolti in questo scacchiere - dall'Arabia Saudita all'Iran, da Israele alla Turchia - e numerosi dossier di sicurezza - dall'eredità delle primavere arabe, alla penetrazione russa e cinese in Nordafrica, passando per le incertezze in materia di immigrazione e le politiche energetiche - nel tentativo di comprendere le sfide di oggi e gli scenari di domani. Prefazione di Alessandro De Pedys. Postfazione di Simone Nisi.
Il Mar Nero. Identità nazionali e dinamiche di sicurezza dopo la guerra in Ucraina
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2023
pagine: 160
L'invasione dell'Ucraina rappresenta il momento culminante di un processo politico – quello della polarizzazione dei rapporti tra Mosca e l'Occidente – che ha riportato l'attenzione internazionale sul Mar Nero. Già prima del 24 febbraio 2022 l'intervento militare russo in Georgia (2008), l'annessione della Crimea (2014) e l'avvio di una guerra civile strisciante nel Donbass (2014) avevano riaperto quella partita che ha come posta in gioco il suo controllo. È solo con la guerra in Ucraina, tuttavia, che le principali dinamiche di sicurezza dell'area euro-atlantica si sono irradiate da o passate per questo mare interno: dagli aspetti prettamente militari del conflitto ai tentativi di mediazione, passando per la crisi del grano e il sostegno dell'Alleanza Atlantica a Kiev. Tale condizione ha trovato conferma nella pubblicazione del Concetto Strategico NATO 2022, dove viene attribuita “un'importanza strategica” alla regione del Mar Nero. Il volume riflette sulle questioni identitarie e sui problemi di sicurezza degli Stati che vi appartengono, interpretandoli alla luce del più ampio confronto in corso tra potenze ‘conservatrici' e potenze ‘revisioniste' dell'ordine internazionale.
La NATO verso il 2030. Continuità e discontinuità nelle relazioni transatlantiche dopo il nuovo concetto strategico
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2023
pagine: 221
Il volume prende spunto dai mutamenti intervenuti nel contesto politico-strategico col quale la NATO si confronta - segnato dalla sfida revisionista della Federazione Russa e della Repubblica Popolare Cinese, così come dall'instabilità del Fianco sud - per studiare le relazioni transatlantiche. Dopo una parte dedicata al «problema» costituito dalle alleanze per Washington e alle implicazioni legate all'asimmetria dei rapporti di potere all'interno dell'Alleanza Atlantica, i singoli capitoli ricostruiscono le soluzioni adottate per fronteggiare le minacce alla sicurezza degli alleati nel Concetto strategico 2022. Dalla comparazione tra i documenti strategici e i comunicati finali dei Summit della NATO nel post-Guerra fredda vengono poi fatte emergere le eventuali dissonanze tra le soluzioni prospettate e le politiche successivamente messe in atto. Ciascun capitolo, infine, riserva uno spazio all'analisi del dibattito sviluppatosi tra gli Stati Uniti e gli alleati europei sui diversi temi oggetto di studio, con un focus sulla posizione dell'Italia.
La svolta della Russia. Allineamenti internazionali e politiche revisioniste nel XXI secolo
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2023
pagine: 207
L'aggressione russa all'Ucraina ha reso evidente all'opinione pubblica mondiale una questione su cui gli studiosi di relazioni internazionali si interrogavano sin dal discorso di Putin alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 2007: la svolta revisionista della Russia. L'elemento di novità introdotto dalla guerra va ricercato, piuttosto, nel mutamento in senso “rivoluzionario” della modalità con cui Mosca persegue la modifica dell'ordine internazionale scaturito dalla fine della Guerra fredda. Se la sua politica estera è stata ampiamente analizzata, soprattutto nel mondo anglosassone, più rari sono stati i tentativi – di cui nessuno in lingua italiana – di investigare il feedback prodotto dal suo cambiamento di intenzioni nei confronti dello status quo. Il volume, scritto da un gruppo di ricerca formato da politologi, esperti d'area e storici delle relazioni internazionali, è diviso in tre parti. La prima è dedicata al rapporto triangolare tra Federazione Russa, Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese, da cui in buona parte dipenderanno le sorti dell'ordine internazionale liberale; la seconda sposta l'attenzione sull'evoluzione delle partite che la Russia sta giocando in Europa, mentre la terza analizza quelle che la impegnano nel Caucaso, in Medio Oriente e in Asia centrale.
Renderli simili o inoffensivi. L'ordine liberale, gli Stati Uniti e il dilemma della democrazia
Gabriele Natalizia
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 167
Qual è il rapporto tra la crisi dell’ordine liberale e l’arretramento della democrazia nel mondo? La domanda è tornata attuale a causa della torsione strategica avvenuta nella politica estera americana dell’ultimo decennio e della contemporanea ascesa internazionale di potenze autoritarie come la Repubblica Popolare Cinese e la Federazione Russa. Partendo da una riflessione teorica sull’influenza degli ordini esterni su quelli interni degli Stati, il volume investiga le cause che inducono una potenza egemone a oscillare tra due politiche alternative ma entrambe rivolte alla preservazione dello status quo internazionale. La prima – di medio-lungo termine – punta a rendere gli Stati secondari “simili”, ovvero a far adottare loro un regime modellato a immagine e somiglianza di quello dell’egemone. La seconda – di breve termine – punta a renderli “inoffensivi”, ovvero meramente allineati con l’egemone o quanto meno neutrali rispetto ai suoi interessi strategici. L’indagine empirica affronta così in chiave comparata la risposta che gli Stati Uniti hanno offerto al “dilemma della democrazia” dal 1945 ai giorni nostri, spiegandola attraverso la presenza – o meno – di minacce esistenziali contro l’ordine liberale.
La Russia e l'Occidente. Dinamiche politiche a cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2019
pagine: 180
La Russia e gli Stati del mondo occidentale sono inesorabilmente destinati alla competizione? A distanza di un secolo dalla Rivoluzione d’Ottobre, il presente volume si interroga sulle relazioni tra attori i cui interessi strategici sono spesso rappresentati come inconciliabili. Parlarne non significa schierarsi automaticamente nel campo di quanti oggi considerano la Federazione Russa come una potenza esterna all’Occidente, ma partire dalla consapevolezza che esistono condizioni strutturali e agenti che spingono in tal senso. Per fornire un contributo originale al dibattito, gli autori di questo libro hanno scelto di non attribuire al tempo presente un carattere eccezionale, ma di considerarlo assumendo una prospettiva di lungo periodo. Similmente, alle personalità dei singoli non è stata attribuita una responsabilità assoluta per il corso degli eventi, come se queste fossero state da sole in grado di deviare con una sterzata le sorti della storia. Al contrario, si è cercato di interpretare le relazioni tra la Russia e gli Stati occidentali nell’ultimo secolo facendone emergere gli elementi di continuità e quelli di discontinuità in relazione ai mutamenti sistemici che hanno preso forma nella dimensione internazionale.
Il collasso di un impero. Lezioni per la Russia contemporanea
Yegor Timurovich Gaidar
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2017
pagine: 452
Nella Russia contemporanea si registra una crescente nostalgia per il periodo sovietico. Molti russi rimpiangono l'URSS come superpotenza e il rispetto internazionale che la circondava, imputando la sua scomparsa tanto ai nemici esterni quanto agli errori della sua classe politica. In un discorso alla Duma, il presidente Vladimir Putin ha definito il crollo dell'Unione Sovietica come la più grande catastrofe geopolitica del XX secolo. Ne Il collasso di un impero. Lezioni per la Russia contemporanea, tuttavia, il grande riformatore ed ex primo ministro Egor Gaidar presenta il carattere controverso di queste interpretazioni e i pericoli che vi si annidano dietro. Prefazione di Antonello Folco Biagini.
Il Caucaso meridionale. Processi politici e attori di un'area strategica
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2016
pagine: 228
Il gioco di potenza nel Caucaso meridionale rappresenta uno dei principali rompicapi geopolitici del sistema internazionale sorto alla fine Guerra fredda. All'indomani dell'implosione dell'URSS l'area è stata riscoperta per il suo tradizionale valore strategico, costituendo il punto di raccordo tra Spazio post-sovietico, Europa e Medio Oriente. Per tale ragione le crisi che hanno colpito Armenia, Azerbaigian e Georgia sono state seguite da una rapida internazionalizzazione, che ha contributo a impedirne la risoluzione. Il Caucaso meridionale è così tornato a rappresentare uno dei principali teatri di confronto tra Stati Uniti e Russia, al cui interno si sono innestate anche le ambizioni di Turchia e Iran. Pertanto, nel lavoro di ricostruzione dei processi politici e dei rapporti di potere tra gli attori che operano nell'area, l'approccio adottato dal gruppo di ricerca coordinato da Gabriele Natalizia è coinciso con il superamento della tradizionale distinzione esterno/interno.
La politica del Giappone tra shock internazionali e comunicazione di potenza
Gabriele Natalizia
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2012
pagine: 236
Il volume si prefigge l'obiettivo di interpretare le ragioni alla base delle profonde variazioni che, nell'età contemporanea, il Giappone ha registrato sia nel rango che nelle scelte internazionali, così come nei suoi assetti politici interni. Si è scelto, quindi, di considerare quale variabile indipendente l'ambiente esterno. Sono stati così analizzati i cambiamenti intercorsi come conseguenza di tre shock esterni: a) la forzatura del blocco del porto di Edo da parte della marina militare statunitense (1853); b) il bombardamento atomico su Hiroshima e Nagasaki e la conseguente sconfitta nella seconda guerra mondiale (1945); c) la fine del sistema internazionale bipolare a seguito della sconfitta dell'Unione Sovietica nella guerra fredda (1989). L'analisi della politica giapponese, inoltre, permette di cogliere una tendenza costante della storia recente: la progressiva periferizzazione dell'Europa dal baricentro della politica mondiale.
Religione e secolarizzazione nel sistema internazionale. La trasformazione di un valore politico
Gabriele Natalizia
Libro
editore: Nuova Cultura
anno edizione: 2010
pagine: 126
Il concetto di "relazioni internazionali" è stato per lungo tempo sinonimo di "relazioni interstatali", in quanto l'unica categoria di attori politici che nel corso di una parte consistente dell'età moderna ha goduto sia della legittimità conferita alla sua azione, che della capacità effettiva di agire, è risultata costituita dagli Stati. Altrettanto tradizionalmente la nascita del sistema internazionale viene fatta risalire alla data-simbolo del 1648, quando con la pace di Westfalia è stata posta fine alle "guerre civili di religione" sul continente europeo. A partire da questo momento "secolarizzazione", "sovranità", "non ingerenza", "legittimità", "guerra" e "confine" sono diventati i vocaboli più ricorrenti nel dizionario della politica internazionale. Il presente saggio ha cercato di individuare le condizioni politiche che hanno generato il sistema internazionale moderno, passando poi a ripercorrere le fasi di consolidamento dei suoi "pilastri", con la nascita della cosiddetta "società internazionale europea", e, infine, a individuare i primi segnali di contestazione in concomitanza con l'avvento delle ideologie.