Libri di G. Miglio
Le categorie del «politico». Saggi di teoria politica
Carl Schmitt
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2013
pagine: 344
Curati da Gianfranco Miglio e Pierangelo Schiera, gli scritti di Cari Schmitt qui presentati coprono l'intera parabola di pensiero del filosofo tedesco: certamente uno dei più rappresentativi e controversi della cultura europea del Novecento. Il volume riunisce infatti i saggi più importanti della sua produzione politologica dal 1922 al 1953; si tratta di: "Teologia politica", "Il concetto del 'politico'", "Legalità e legittimità", "I tre tipi di pensiero giuridico", "Il problema della legalità" e "Appropriazione divisione - produzione".
Fedeltà a se stesse e amore per il mondo. Arendt, Heller, Hersch, Stein, Weil, Zambrano
Libro
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2006
pagine: 114
Le sei pensatrici, che hanno animato il panorama culturale del secolo scorso e delle cui vicende sono state partecipi ed interpreti con impegno morale ed originalità di idee, si ponevano in spazi poco frequentati dalla riflessione contemporanea. Nella loro opera la conoscenza aperta al sentimento ed arricchita dalle "ragioni del cuore" ha origine da ciò che accade e trae linfa nel vissuto con il quale si costruisce. In un secolo scomodo per la filosofia, ritroviamo qui i suoi temi fondamentali: il rapporto con l'essere, con il mistero e la verità, il senso della soggettività, del mondo e della storia, quasi fossero custoditi da chi non ha potuto parlarne prima.
Guardo pensoso. Eventi, meditazioni, dilemmi
Giuseppe Ciri
Libro
editore: Del Bucchia
anno edizione: 2018
pagine: 96
"Da spettatore disinteressato (consapevole del mutuo farsi del mondo e della coscienza, lontano da pregiudizi concettuali e privo di abbandoni emotivi), l'autore lascia accadere davanti al lettore la mobile molteplicità delle cose, portando su tutto quell'attitudine riflessiva che vive fra le righe in un'unità tanto intima da sembrare invisibile. È lo sguardo assorto, ma sempre benevolo, a dare unitarietà all'operazione poetica che nel suo svolgersi lo conduce - se non alla quiete - verso la conciliazione: meditata accettazione dell'imperfezione dell'esistere. Atteggiamento filosofico per eccellenza in cui si può rintracciare una sorta di amor fati che, privato di ogni disegno provvidenziale di tipo stoico, dice sí alla vita e colloca la ragione nel gioco delle circostanze e nel cammino della storia. Ragione che - cosí sottratta a qualsiasi riferimento assoluto e alla rigidità di ogni dogma - può trovare il suo senso nei colori delle primavere, nel profilo dei paesaggi, nelle forme delle persone amate, nelle parole dei libri e nelle note della musica." (Dalla prefazione di Giovanna Miglio).