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Libri di G. Boringhieri

Gli incendiari

Gli incendiari

R. O. Kwon

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2020

pagine: 208

Così si dice: da giovane attivista John Leal aveva aiutato i dissidenti coreani a raggiungere clandestinamente Seul dalla Corea del Nord, fino al giorno in cui era stato rapito, gettato in un gulag e torturato. Scampato alla morte, ma non al ricordo degli orrori, era ritornato in America, aveva avuto una rivelazione e si era messo al servizio dell'umanità fondando il gruppo Jejah. Questa storia, o una versione sempre un po' diversa di essa, racconta John Leal ai «discepoli» riuniti al suo cospetto. Ma Will non ci casca. La retorica della fede, i «giochi di magia», l'«abracadabra», come li definisce, gli sono ben noti, e per questo ne diffida. Lui stesso li ha praticati nella sua vita precedente, quando viveva in California e aveva abbracciato la religione e il proselitismo per tentare di salvare una madre sofferente. Un giorno poi si era inginocchiato in preghiera come d'abitudine, ma non aveva sentito niente. La voce di Dio era sparita. Aveva abbandonato la Scuola biblica, cambiato costa e vita e si era iscritto al prestigioso Edwards College. È all'Edwards che Will incontra Phoebe. La sua disinvoltura, la popolarità a scuola e con i ragazzi di quella bruna sottile dai tratti coreani accendono immediatamente il suo desiderio, così poco allenato, ma nascondono anche ferite profonde e mai rimarginate: il fantasma di un pianoforte a cui Phoebe ha rinunciato quando ha capito di non poter essere la più brava, e il fantasma di una madre amorevole e protettiva, morta forse anche per sua colpa. Will e Phoebe si amano come fanno i naufraghi con la terra avvistata, bramosi e incerti, ma le acque che li circondano sono molto insidiose. John Leal subodora il vuoto quando lo incontra, e promette di saperlo riempire. Come in ogni forma d'amore, la battaglia che viene ingaggiata ha per posta l'anima. Quando in tv vede scorrere le immagini di un attentato ai danni della clinica Phipps, dove si praticano aborti, Will deve chiedersi chi infine si sia aggiudicato quella di Phoebe, e la propria.
18,50

Gli adulteranti

Gli adulteranti

Joe Dunthorne

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2019

pagine: 185

Ray è più vicino ai 35 che ai 30, troppo vecchio per definirsi millennial, non abbastanza per non comportarsi come tale. Ha una moglie e un figlio in arrivo, e un lavoro da fame come giornalista hi-tech, eppure le responsabilità dell'età adulta gli appaiono remote e nebulose quanto il possesso di una casa di proprietà a Londra città: niente che una bella battuta e una gran dose di arguzia non sappiano ridimensionare. Sempre che un giorno di follia urbana nell'agosto del 2011 non lo metta di fronte al suo maggior talento: cacciarsi in guai ben più adulti di lui. Oh, quanto la sa lunga il nostro Ray... D'altra parte è giovane, fulminante nella battuta e brillante in società: non sono forse questi i passepartout del nostro tempo? 'Xennial' spiantato e creativo, si prepara all'imminente nascita del suo primo figlio fingendo che delle responsabilità basti farsi gioco. Da giornalista tecnologico freelance, scrive per Techtracker.co.uk articoli che gli fruttano dieci pence a parola, una miseria di cui si vendica infilando in ogni pezzo una frase composta solo di parole brevissime, di cui poi si compiace così: «Quell'inciso vale quasi quattro pence a lettera, gonzi». Eh no, a Ray non la si fa! Certo, difficile potersi permettere una casa di proprietà con quegli introiti, non nella Londra del Ventunesimo secolo, non se si viene continuamente scalzati da fantomatici acquirenti per pronta cassa. Ma a quella vecchia volpe di Ray quell'uva interessa tanto poco da definirla «l'orribile villetta a schiera» (salvo poi spingersi fino all'effrazione pur di garantirsi una chance di raggiungerla). Se l'amata moglie Garthene, infermiera con i piedi per terra e un pancione di otto mesi, ha un turno di notte in ospedale, vorrà dire che Ray ci andrà da solo alla festa. Fingerà di annoiarsi e flirterà con la comune amica Marie infilandosi tutto vestito nel letto con lei, ma senza levarsi le scarpe, «il che, moralmente parlando, faceva una certa differenza». E che importa se quella è Londra, è l'agosto del 2011 e fuori infuriano i peggiori disordini che il Paese ricordi? Si può comunque uscire per strada, accettare un paio di birre di dubbia provenienza e lasciarsi immortalare, sorridente e compiaciuto, in uno scatto fatale. Ray la sa tanto lunga da surfare sulla vita come nel web che è la sua seconda casa (e forse la sola, giacché un'altra non l'avrà mai...). Ma possibile che nessuno gli abbia mai detto che se una cosa può andar male, lo farà?
18,50

L'irlandese

L'irlandese

Jo Baker

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: 312

Quando nel settembre del 1939 Samuel Beckett, a dispetto del conflitto appena dichiarato, ritorna a Parigi dalla sua compagna Suzanne Dechevaux-Dumesnil, preferendo i minacciosi venti di guerra francesi all'aria placida ma soffocante della nativa Irlanda, è un uomo apatico e sfiduciato. La scrittura non procede, la traduzione in francese di Murphy neppure. E l'ombra del grande e pomposo James Joyce, al cui servizio ha trovato impiego come segretario, incombe sulla sua creatività. A Parigi stimolato dalla compagnia di intellettuali e artisti, da Francis Picabia a Marcel Duchamp, forse riuscirà a trovare la sua voce e a dare risposta al terribile quesito di sua madre: "di quale utilità penseresti mai di essere, tu?". Ma l'occupazione tedesca della città spariglia le priorità. Ora quel che conta è sopravvivere, al minimo grado. E tuttavia Beckett ha in mente la stessa paralizzante domanda materna quando decide di abbracciare la resistenza, con l'incarico di raccogliere e confrontare i messaggi in codice dei compagni - per poi nasconderli fra le pagine del manoscritto su cui sta arrancando, "di gran lunga il posto più sicuro in cui tenere qualcosa che non vuol far leggere a nessuno". E quando la sua cellula viene scoperta e cominciano gli arresti - cui l'"irlandese" riesce a sfuggire solo grazie a una buona dose di imprevedibile intraprendenza - la sola opzione per lui e Suzanne resta la fuga. Il lungo, estenuante viaggio verso il sud della Francia, affrontato a piedi e con mezzi di fortuna, è una vivida rappresentazione scenica della tirannia del corpo, fra piedi dolenti, denti malfermi e morsi della fame, e dell'inanità di ogni aspettativa. "Domani monsieur verrà senz'altro", propone Samuel per addolcire l'attesa di un aiuto salvifico, e Suzanne, anticipando il Vladimir di "Aspettando Godot", sentenzia: "Oggi è già domani". Sembra la fine di tutto. Quale spazio può conservare l'arte in un mondo attanagliato dall'orrore della guerra? Eppure la scrittura si rivela essere un bisogno più primario di quel che lo stesso Beckett avesse immaginato. E quella che sembrava la fine diventa l'inizio: di una nuova estetica, se non altro. Avvicinandosi al venerato autore di "Aspettando Godot", Jo Baker ripete l'operazione già compiuta con "Longbourn House": frugare nel dietro-le-quinte di una biografia arcinota e illuminarne elementi inediti. Ne emerge un'opera che è insieme storia d'avventura, romanzo di formazione e narrazione storica.
20,00

Mrs Bridge

Mrs Bridge

Evan S. Connell

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2017

pagine: 227

Mrs Bridge è una donna come tante. Una donna che ci assomiglia, magari di cui siamo figli. Nulla sembra rendere particolare la sua vita. Come quella di tutti è una vita piena di "ma". Moglie premurosa di un marito taciturno e distratto che passa più tempo in ufficio che a casa: ma le hanno insegnato a essere una sposa devota e a non lamentarsi. Madre ansiosa di tre figli a cui dedica tutte le energie: ma, pur così amati, paiono condurre una vita segreta e più felice lontani dallo sguardo materno. Le vicine occhiute sono sempre pronte a criticare a mezza bocca, magari con una battuta apparentemente benevola: ma Mrs Bridge non mostra mai il minimo cedimento, la più piccola debolezza. E così, giorno dopo giorno, Mrs Bridge riempie con mille, piccole, necessarie incombenze il vuoto che si spalanca nella sua esistenza. Man mano che il racconto procede, i capelli si ingrigiscono, i figli escono di casa, la solitudine aumenta, quella che all'inizio sembrava quasi una benevola satira della "casalinga perfetta" diventa una discesa affettuosa e commovente, partecipe e tragica, nel mistero dell'esistenza, al fondo di ciò che ci rende tutti umani. Pubblicato per la prima volta nel 1959, "Mrs Bridge" ha fatto di Evan S. Connell un autore di culto, ammirato da generazioni di scrittori per la sua capacità di cesellare ogni parola, di fare di ogni frase lo strumento più affilato per mostrare la vita e inseguirne il senso.
12,00

Mrs Bridge

Mrs Bridge

Evan S. Connell

Libro: Copertina rigida

editore: Einaudi

anno edizione: 2016

pagine: 227

Mrs Bridge è una donna come tante. Una donna che ci assomiglia, magari di cui siamo figli. Nulla sembra rendere particolare la sua vita. Come quella di tutti è una vita piena di "ma". Moglie premurosa di un marito taciturno e distratto che passa più tempo in ufficio che a casa: ma le hanno insegnato a essere una sposa devota e a non lamentarsi. Madre ansiosa di tre figli a cui dedica tutte le energie: ma, pur così amati, paiono condurre una vita segreta e più felice lontani dallo sguardo materno. Le vicine occhiute sono sempre pronte a criticare a mezza bocca, magari con una battuta apparentemente benevola: ma Mrs Bridge non mostra mai il minimo cedimento, la più piccola debolezza. E così, giorno dopo giorno, Mrs Bridge riempie con mille, piccole, necessarie incombenze il vuoto che si spalanca nella sua esistenza. Man mano che il racconto procede, i capelli si ingrigiscono, i figli escono di casa, la solitudine aumenta, quella che all'inizio sembrava quasi una benevola satira della "casalinga perfetta" diventa una discesa affettuosa e commovente, partecipe e tragica, nel mistero dell'esistenza, al fondo di ciò che ci rende tutti umani. Pubblicato per la prima volta nel 1959, "Mrs Bridge" ha fatto di Evan S. Connell un autore di culto, ammirato da generazioni di scrittori per la sua capacità di cesellare ogni parola, di fare di ogni frase lo strumento più affilato per mostrare la vita e inseguirne il senso.
19,50

Un angelo migliore

Un angelo migliore

Chris Adrian

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2015

pagine: 229

Nei nove racconti di questa raccolta, scritti fra il 1997 e il 2007, il naturale si mescola con spontaneità al soprannaturale, l'umano al demonico. La fisicità è prepotente in ogni storia e le malattie del corpo si affiancano a quelle dello spirito - lutti, abbandoni, solitudini - a disegnare una geografia del dolore, spesso infantile, dentro al quale il trascendente s'innesta con esiti sorprendenti. Chi si aspettasse di ritrovare nell'angelo che dà il titolo alla raccolta l'immacolato emissario divino dell'iconografia classica resterebbe deluso. L'essere alato in questione si abbiglia in modo astruso, non disdegna l'occasionale dose di stupefacenti, ed è tanto restio o inabile ad aiutare il medico tossicomane di cui è custode, quanto questi lo è ad alleviare il male terminale che affligge suo padre. Allo stesso modo, è inutile cercare nelle piccole creature tormentate dei racconti il malatino fragile ed emaciato dell'immaginario comune. I bambini di Adrian sono intelligentissimi, " troppo per il loro stesso bene", disincantati, capaci di adoperare armi affilate. Quella del sarcasmo, fra le altre: la minuscola Cindy, affetta da Sindrome dell'intestino corto, ne fa largo uso con medici e pazienti dell'ospedale, ma risparmia le educatrici perché maltrattare loro "è come prendere a calci un cagnolino". Carl, il bambino scambiato, conosce le leve del senso di colpa.
18,00

Perché diventare grandi?

Perché diventare grandi?

Susan Neiman

Libro: Copertina morbida

editore: UTET

anno edizione: 2015

pagine: 244

Perché devo diventare grande, ricevere un'educazione, obbedire alle regole che la società mi impone? Sono domande che ci facciamo tutti, da bambini o da adolescenti, e che poi tendiamo a dimenticare, come se la crescita fosse un dato di fatto e non un delicatissimo processo che coinvolge ogni aspetto della vita, materiale o psicologico che sia, nel lungo cammino verso l'ambita e al contempo temuta "maturità". Chiamando a raccolta le opere e le esperienze di pensatori antichi e moderni, da Platone a Hannah Arendt, da William Shakespeare a Jean-Jacques Rousseau, la filosofa e scrittrice Susan Neiman ribalta l'idea diffusissima per cui crescere sarebbe soltanto un percorso di inevitabile declino. Le esperienze fondamentali della crescita, come l'ingresso nel mondo del lavoro, i viaggi e l'incontro con culture diverse, sono invece una grande conquista personale, ancora più importante perché ci permette di affermare noi stessi e liberarci da una condizione di minorità. "Noi eravamo fatti per essere uomini; le leggi e la società ci hanno rituffati nell'infanzia." Così scriveva Rousseau duecentocinquanta anni fa, ma il suo insegnamento è più che mai attuale, in un'epoca come la nostra che mitizza l'infanzia. Ma allora, perché diventare grandi? Perché è nell'età adulta che impariamo a scegliere cosa fare delle nostre vite, a rendere reali le nostre aspirazioni, a partecipare alla società in modo più profondo e responsabile di quanto non vorrebbero, spesso, coloro che esercitano il potere.
15,00

La vita pensata. Meditazioni filosofiche

La vita pensata. Meditazioni filosofiche

Robert Nozick

Libro: Libro in brossura

editore: Rizzoli

anno edizione: 2004

pagine: VIII-315

Robert Nozick, uno tra i più importanti filosofi contemporanei, affronta i grandi problemi della nostra esistenza in questo libro che si pone a metà strada tra la più seria divulgazione e la più ardita sperimentazione. Che cosa ci lega ai nostri figli e ai nostri genitori; perché le emozioni più forti che proviamo sono legate alla sfera della sessualità; come possiamo accettare il fatto inevitabile della morte. Un libro che non offre risposte definitive, ma traccia un ritratto di vita. Introdotto da uno scritto di Salvatore Veca, il testo di uno dei massimi filosofi contemporanei impegnato a riflettere sulla felicità, sulla morte, sul sesso, sul bene e sul male.
13,00

La filosofia dopo la filosofia

La filosofia dopo la filosofia

Richard Rorty

Libro: Libro in brossura

editore: Laterza

anno edizione: 2001

pagine: XXXVII-264

Rorty delinea in questo libro un nuovo personaggio filosofico, lontano dalle certezze immutabili ed autoritarie della scienza: l'"ironico liberale". Ossia, colui che nutre la speranza che la sofferenza possa diminuire e che possa aver fine l'umiliazione subita da alcuni esseri umani a causa di altri esseri umani. "Liberale" è chi crede che la crudeltà sia il peggior misfatto umano; "ironico" è chi ha compreso e accettato la contingenza delle sue credenze e dei suoi desideri, riconducendo entrambi sotto l'egida del tempo e del caso.
20,00

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