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Libri di Fulvio Gianaria

L'avvocato nel futuro

L'avvocato nel futuro

Fulvio Gianaria, Alberto Mittone

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2022

pagine: 136

L'avvocato, avevano scritto a suo tempo gli autori di questo libro, è quanto mai necessario. E questa necessità si è sentita fin dall'inizio della storia. Ma, rispetto al secolo scorso, il suo lavoro è profondamente cambiato. Nella relazione con i clienti, nella natura degli spazi fisici della giustizia (i tribunali) e nella ritualità del processo. Ma anche nel reperimento delle fonti e dei casi. L'incontro con le nuove tecnologie, con le norme che cambiano e con l'Intelligenza artificiale ha reso quello dell'avvocato un lavoro ibrido e versatile, nel bene e nel male. Un esempio per tutti: quando si ha a che fare con l'Intelligenza artificiale, chi è che può decidere, che può rappresentare, che può ragionare a favore di qualcun altro se non un essere umano? Fulvio Gianaria e Alberto Mittone delineano in questo libro ciò che sarà dell'avvocato nel futuro: prospettive, problemi, opportunità di una professione la cui necessità oggi, e domani, non verrà meno.
12,00

Culture alla sbarra. Una riflessione sui reati multiculturali

Culture alla sbarra. Una riflessione sui reati multiculturali

Fulvio Gianaria, Alberto Mittone

Libro: Libro in brossura

editore: Einaudi

anno edizione: 2014

pagine: VI-137

Negli ultimi decenni il mondo è cambiato a una velocità spaventosa, la globalizzazione ha modificato a fondo non solo i paradigmi economici, ma anche quelli culturali. Al mutamento della società, segue la necessità di mutamento nelle istituzioni: prima fra tutte, il diritto. Ma come si sta adeguando, se si sta adeguando, il sistema giuridico italiano al tessuto sociale multietnico del nostro paese? Quanto peso può avere il retaggio culturale nella configurazione di un reato? Gianaria e Mittone provano ad affrontare il problema sostituendo all'analisi sociologica, che troppo spesso rischia di arenarsi nella retorica, uno sguardo tecnico. Il risultato è illuminante. Partendo da casi concreti, gli autori esaminano una questione che, se in Italia ha un precedente nelle differenze culturali tra nord e sud, ha oggi raggiunto dimensioni e implicazioni impreviste.
12,00

Omicidi in città

Omicidi in città

Fulvio Gianaria, Alberto Mittone

Libro: Copertina morbida

editore: Lindau

anno edizione: 2009

pagine: 131

Sono molto diversi tra loro gli omicidi narrati in questo volume, così come sono diversi vittime, colpevoli e sospetti, spesso lontani per origine, classe sociale, età, cultura. Comune è invece la scena, Torino, una città nelle cui vicende si riflette tanta storia del nostro complicato Paese. Dall'artigiano Francesco Gariglio, accoltellato in strada in una Torino ancora inquieta per il trasferimento a Firenze della capitale del Regno, a don Giacomo Bertolone, sfregiato al volto con l'acido nell'ottobre del 1896, a opera di una giovane apprendista modista. Da Vittoria Nicolotti, strangolata una notte d'agosto del 1930 nel letto del suo elegante appartamento borghese dall'amica Rosa Vercesi, all'avvocato Massimo Gianoli, trucidato nella sua abitazione insieme ad altri nove fra parenti e domestici nel piccolo paese di Villarbasse, alle porte di Torino, il 20 novembre 1945. Dal manager della Fiat Eleuterio Codecà, freddato una sera di primavera del 1952 a pochi passi dalla sua bella casa in collina, a Barbara Azzaroni e Matteo Caggegi, due giovani "compagni combattenti" uccisi dalla polizia il 28 febbraio 1979 in una vecchia osteria e "vendicati" dagli amici di Prima Linea con tre colpi di P38 sparati contro l'ignaro oste, Carmine Civitate. Da Paolo P., un giovane di sedici anni deceduto nel suo letto per overdose il pomeriggio del 9 luglio 1990, a Fatima Zohra, una ragazza marocchina di 22 anni accoltellata il 7 dicembre 2006 dal pretendente Khalil Nour Eddine, in una città ormai multietnica.
13,00

L'avvocato necessario

L'avvocato necessario

Fulvio Gianaria, Alberto Mittone

Libro: Copertina morbida

editore: Einaudi

anno edizione: 2007

pagine: 107

L'avvocato è una figura difficile per la democrazia. Soprattutto quando difende i potenti, i ladri, i mafiosi, gli assassini o i terroristi. Non sembra un garante della giustizia, ma un soldato del nemico. Viene pagato, in molti casi profumatamente. Eppure proprio l'avvocato che difende il colpevole, magari lavorando d'astuzia e abilità fra le maglie del diritto, è garanzia essenziale per il cittadino onesto. Finché l'avvocato è libero di scegliere il cliente che vuole, il cittadino che non ha commesso reati sa che qualsiasi cosa gli accada, in qualsiasi circostanza si trovi, potrà avere un difensore. La garanzia che il colpevole sia difeso rassicura l'innocente. E alimenta la democrazia.
9,00

Giudici e telecamere. Il processo come spettacolo
7,75

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