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Libri di Felice Milani

Studi di letteratura lombarda dal Seicento al Novecento

Studi di letteratura lombarda dal Seicento al Novecento

Felice Milani

Libro

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2023

pagine: 536

I ventotto saggi qui raccolti, usciti tra 1976 e 2022, costituiscono uno dei maggiori contributi alla conoscenza della scena letteraria lombarda e della letteratura italiana tra età barocca e primo Novecento. Felice Milani ha sempre saputo congiungere la padronanza degli strumenti bibliografici ed eruditi con un gusto sicuro per la poesia scritta nelle molte e varie lingue letterarie utilizzate in Lombardia – i dialetti di Milano e Pavia (dei quali l’autore è massimo specialista) o quello di Como, il latino o il più ovvio toscano –, e grazie anche alla piena competenza sulle lingue classiche ha potuto riservare una speciale attenzione alle traduzioni. Insieme agli scrittori di cui Milani ha curato capitali edizioni (in primo luogo Tommaso Ceva e Domenico Balestrieri) il lettore incontrerà in queste pagine una galleria di figure intellettuali grandi (Giuseppe Parini o Carlo Porta) o di seconda fila (come Francesca Manzoni o Giuseppe Pozzobonelli, Eustachio Fiocchi o Siro Carati) ma tutte di grandissimo interesse, e tutte inserite in disegni storici e critici tanto saldi quanto sostanzialmente innovativi. Di saggio in saggio la ricchezza e la varietà artistica di una società tra le più vivaci e avanzate della penisola si compongono così in un quadro articolato e felicissimo.
55,00

La Gerusalemme liberata travestita in lingua milanese. Testo milanese e italiano

La Gerusalemme liberata travestita in lingua milanese. Testo milanese e italiano

Domenico Balestrieri

Libro: Libro rilegato

editore: Guanda

anno edizione: 2018

pagine: CXLI-1488

Nell'ambito delle traduzioni dialettali di classici italiani, latini e greci, il primato spetta alla «Gerusalemme Liberata» di Torquato Tasso, che già nel Seicento fu tradotta integralmente in quattro dialetti: bolognese (1628), bergamasco (1670), napoletano (1689), veneziano (1693); nel 1737 si aggiunge il calabrese e nel 1755 il genovese. Traduzione significava in realtà «travestimento», cioè trasposizione su un registro comico-realistico: la trama del poema restava invariata, ma lo stile subiva un abbassamento, con l'obiettivo di un rovesciamento deformante e parodico dell'originale. Domenico Balestrieri avvia la versione milanese nel 1743, in coincidenza con la rinascita a Milano dell'Accademia dei Trasformati, di cui fu tra i rifondatori; la porterà a termine nel 1758 e la pubblicherà nel 1772 col patrocinio di Carlo de Firmian, ministro plenipotenziario della Lombardia austriaca. Nella sua «Gerusalemme» il registro giocoso e comicizzante è prevalente, ma non uniforme, e vi è spazio anche per il serio e il patetico; essa costituisce l'esito più alto nella tradizione dei travestimenti dialettali, dei quali il Balestrieri rinnova e aggiorna lo statuto stilistico alla luce di una raffinata sensibilità poetica.
78,00

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