Libri di Felice De Martino
La repubblica dei gigli bianchi
Felice De Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Adafor
anno edizione: 2024
pagine: 230
In un paesino del Sud, tra Campania e Lucania, Montesano sulla Marcellana, si instaurò negli anni ‘50 e per una buona parte degli anni ‘60, un particolarissimo modello di esistenza e convivenza sociale, la “Repubblica dei gigli bianchi”, regolata dalle leggi d’amore e dall’altruismo del suo fondatore, Filippo Gagliardi, noto anche come Don Felipe, imprenditore miliardario e filantropo, che a soli 15 anni partì con la nave in terza classe in cerca di fortuna per Caracas in Venezuela. La storia, inconsueta e magica, è raccontata attraverso i ricordi e le suggestioni dell’autore, all'epoca ragazzino. La “Repubblica dei gigli bianchi” è un’utopia solo istituzionale, perché essa invece vive ancora, seppur eterea, silente, fluida, una creatura immortale dalle propaggini divine e senza età.
Rosa d'ammore. Il mondo «di sopra» e quello «di sotto»
Felice De Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Libri
anno edizione: 2021
pagine: 248
Il giudice brigante
Felice De Martino
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2018
pagine: 330
Al centro di questo romanzo storico ambientato nella prima metà dell'Ottocento tra Napoli, Salerno e Inghilterra, ci sono le verosimili memorie di un magistrato del Re, Francesco Maria Gagliardi, inviato in un piccolo paese di montagna ai confini con le terre di Lucania. Qui si scontrerà con un gruppo di potere criminale che detta legge in città, finché lui stesso, per combattere prima questa casta, e poi i Borbone, uscirà dalla legalità. Diventato un brigante, catturato e poi condannato, riuscirà a fuggire e a sottrarsi al patibolo.
La repubblica dei gigli bianchi
Felice De Martino
Libro: Copertina morbida
editore: Guida
anno edizione: 2018
pagine: 256
A Montesano, un paesino della provincia di Salerno ai confini con la Lucania, negli anni '50 e per buona parte degli anni '60, si instaurò la Repubblica dei Gigli Bianchi. Quella favola ha avuto come protagonista principale un emigrante del posto, Filippo Gagliardi, divenuto uno degli uomini più ricchi del mondo. All'epoca in quel punticino dell'universo, isolato e lontano, chiunque avesse un problema, lo vedeva quasi sempre risolto non dalle istituzioni ma dalla volontà di un uomo di misurarsi con se stesso. La storia, inconsueta e magica, ambientata tra le viuzze strette del paesino di montagna e gli ampi scenari della natura caraibica, è raccontata attraverso i ricordi e le suggestioni dell'autore, all'epoca ragazzino.
Quel demone... chiamato amore. Mi volevano in pantofole ma io amo i tacchi a spillo
Felice De Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Futura Libri
anno edizione: 2013
pagine: 98
Cerchiamoci ancora
Felice De Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2012
pagine: 292
Tutto può finire, meno la voglia di cercarsi ancora. È scritto nel nostro Dna, è la nostra speranza. È così oggi, era così alla fine del 1943, quando l'Italia crollò. Rasa al suolo, aveva una sola speranza per ricostruirsi: darsi amore, dopo tanto odio. I personaggi di questo libro sanno che i bombardamenti, la fame, le sommosse, la morte, così come l'amore e la solidarietà, sono acqua della stessa fonte: il fluido della vita che li fa avvicinare quando tutto li allontana. E il loro stare in più punti, e mai da nessuna parte, diventa così la metafora di quel grande cambiamento epocale che fu la Seconda guerra mondiale. Un grande tsunami di amore e odio che ancora oggi avvertiamo.
La buona sorte
Felice De Martino
Libro: Copertina morbida
editore: Tullio Pironti
anno edizione: 2007
pagine: 244
La breve stagione di un galantuomo
Felice De Martino
Libro: Libro rilegato
editore: Marte
anno edizione: 2004
pagine: 126
La casa di pietra
Felice De Martino
Libro: Libro in brossura
editore: Marte
anno edizione: 2003
pagine: 109
Cicerone al Sud
Felice De Martino, Felice Pastore
Libro: Libro in brossura
editore: Adafor
anno edizione: 2023
pagine: 274
Marco Tullio Cicerone è costretto a fuggire da Roma a seguito dell’approvazione della "Lex Clodia de capite civis Romani", fatta approvare dal Tribuno delle plebe, Publio Clodio Pulcro, suo acerrimo avversario politico. La legge, retroattiva, condannava all’esilio chiunque non avesse concesso la "provocatio ad populum". La ragione in verità era più profonda... e il tutto parte dalla "mansio" delle "Nares Lucanae" con una accorata lettera scritta da Cicerone al suo amico del cuore, Tito Pomponio Attico.