Libri di Fabio Cleto
Tempo di serie. La temporalità nella narrazione seriale
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2018
pagine: 221
Il tempo è il cuore, la materia viva della serialità televisiva. È il dispositivo formale e il fattore strutturante della narrazione, oltre che la sua occasione e circostanza, quando non il suo oggetto o tema. Della serialità la durata è del resto la ragion d'essere: quello che ne specifica la forma, la produzione, il consumo. E forse, quello che la rende emblematica della serialità tout court, la modalità narrativa per eccellenza del nostro tempo. Alla fondamentale complessità del tempo seriale si rivolge lo sguardo multidisciplinare di questo volume, che impegna sociologi dei media e storici del cinema e della televisione, letterati e storici, nel riflettere su come la narrazione televisiva abbia assunto nuova centralità superando se stessa, uscendo dai propri confini produttivi e di consumo, concedendosi a un circuito vorticoso di appropriazione e riappropriazione, alla dialettica fra passione emotiva e ossessione cognitiva che ne sancisce l'ingaggio con lo spettatore.
Intrigo internazionale. Pop, chic, spie degli anni settanta
Fabio Cleto
Libro: Copertina rigida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2013
pagine: 160
New York, 1964. Benvenuti in un luogo e in un tempo d'incontri sorprendenti: James Bond, Andy Warhol, Susan Sontag, Victor J. Banis, spie e celebrità, intellettuali e rifiuti umani, fan e star. Dal neon dei cinema alle gallerie d'arte, dalle riviste d'avanguardia ai pulp erotici, "Intrigo internazionale" racconta una storia di spie: una storia d'identità prêt-à-porter, d'informatori, talpe, trame segrete, doppi giochi, tradimenti e falsi indizi. È la straordinaria mappa di un fenomeno che interpreta le istanze più complesse della cultura della celebrità e dell'isteria del consumo.
PopCamp. Volume Vol. 2
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2008
pagine: 636
Il dandismo nella cultura di massa, la sublimazione del Kitsch, una strategia di sopravvivenza nella maschera, nell'ironia, nel tradimento delle intenzioni. Un travestimento psichico, un modo di percepire (e deformare) il mondo, di renderlo spettacolo nella perversione segnica, nella celebrazione dell'aberrante e dell'eccentrico. Un discorso elitario, elusivo, inarrestabile, tanto pervasivo quanto indefinibile. Ecco il camp: un irriducibile eccetera. Mai come fra gli anni Sessanta e Settanta, trasferendosi dall'aristocrazia britannica e dall'underworld gay al proscenio statunitense, il camp ha segnato cultura e costume, gallerie d'arte, giornali e scrittura, moda e pubblicità, cinema e musica. A tale ritaglio temporale in cui il camp si è fatto pienamente pop - è dedicato questo numero doppio di "Riga". Lo fa proponendo numerosi saggi, dai classici che ne hanno fornito le coordinate critiche agli inediti che ne disegnano nuovi orizzonti. Lo fa con i documenti dai periodici che ne hanno divulgato le figure bizzarre, con le immagini e i testi narrativi che ne incarnano la logica, con le smaglianti forme che hanno reso possibile il paradosso di un elitarismo ironico e di massa, di un gioco intellettuale inteso al sopravvivere, certo, ma con stile.
PopCamp. Volume Vol. 1
Libro: Libro in brossura
editore: Marcos y Marcos
anno edizione: 2008
pagine: 350
Il dandismo nella cultura di massa, la sublimazione del Kitsch, una strategia di sopravvivenza nella maschera, nell'ironia, nel tradimento delle intenzioni. Un travestimento psichico, un modo di percepire (e deformare) il mondo, di renderlo spettacolo nella perversione segnica, nella celebrazione dell'aberrante e dell'eccentrico. Un discorso elitario, elusivo, inarrestabile, tanto pervasivo quanto indefinibile. Ecco il camp: un irriducibile "eccetera". Mai come fra gli anni Sessanta e Settanta, trasferendosi dall'aristocrazia britannica e dall'underworld gay al proscenio statunitense, il camp ha segnato cultura e costume, gallerie d'arte, giornali e scrittura, moda e pubblicità, cinema e musica. A tale ritaglio temporale in cui il camp si è fatto pienamente pop - è dedicato questo numero doppio di "Riga". Lo fa proponendo numerosi saggi, dai classici che ne hanno fornito le coordinate critiche agli inediti che ne disegnano nuovi orizzonti. Lo fa con i documenti dai periodici che ne hanno divulgato le figure bizzarre, con le immagini e i testi narrativi che ne incarnano la logica, con le smaglianti forme che hanno reso possibile il paradosso di un elitarismo ironico e di massa, di un gioco intellettuale inteso al sopravvivere, certo, ma con stile.