Libri di Elisa De Munari
Raìse. Una favola gotica
Elisa De Munari
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Underground?
anno edizione: 2025
pagine: 64
Raìse significa radici. "Narra di un uomo di nome Orso, che si è perso e che camminando ritrova se stesso. La sua storia è ricca di simboli pagani e la chiesa ne ha fatto un santo, ma a me è sempre interessato l’uomo, con i suoi limiti, le sue crisi, il suo voler uscire da se stesso per incontrare il suo mistero, infilandosi in pozzi bui e difficili da risalire. Il suo percorso mi commuove profondamente, perché nasce dalle sue fragilità e dai suoi punti deboli, nei quali si riconosce anche se non avrebbe mai voluto che gli appartenessero." (Elisa De Munari)
La settimana della banana
Elisa De Munari
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Underground?
anno edizione: 2023
pagine: 86
Età di lettura: da 6 anni.
La donna serpente
Elisa De Munari
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Libero Marzetto
anno edizione: 2021
pagine: 54
Una ragazza vittima della sua mente. Un rapporto con la luna, con l'acqua e con le anguane, miti popolari della civiltà contadina. La nebbia copre il Summano, un antico monte pagano ai cui piedi sorge un paese spaccato a metà da un fiume. Le sue acque sono scure, torbide. I vecchi lo sanno che devi starci lontano perché se ti ci specchi troppo a lungo... l'anguana ti trascinerà giù. Il libro è realizzato in 149 copie numerate.
Countin' the blues. Donne indomite
Elisa De Munari
Libro: Libro in brossura
editore: Arcana
anno edizione: 2020
pagine: 207
Durante l'inizio del Ventesimo secolo. una potente tradizione di artiste afro-americane aiutò le donne a trovare la loro voce e a farsi sentire. le donne del blues. La vita e l'arte di queste cantanti e musiciste fondarono un nuovo modo di vivere, sfidando i limiti imposti dalla morale. Nessuno poteva dire loro come vestirsi, come comportarsi e soprattutto cosa dovessero sentire. Si rifiutarono di seguire i dettami imposti e nel farlo si guadagnarono una reputazione scandalosa. Erano donne cattive? Forse. Ma erano consapevoli del fatto che essere buone non le aveva, sino ad allora, condotte da nessuna parte. I capitoli del libro sono la testimonianza del coraggio che queste artiste degli anni Venti ebbero nel portare alla luce temi scottanti. Usarono il blues come mezzo per raccontare la verità, per gridare forte cosa significasse essere donne ed essere afro americane. Le prime donne del blues erano forti. sexy, aggressive. emozionali, spirituali e non si vergognavano dei loro desideri. In "Countin' the Blues" ogni capitolo prende il via da una canzone che presenta un tema e racconta, attraverso il testo, la storia della comunità afroamericana e della protagonista che la cantava. E poi la parola passa al presente, a ciò che quelle stesse esistenze fanno riverberare dentro alle musiciste contemporanee, come un'eco. Una parola, una canzone a testa. Come nel pezzo "Countin' the Blues" di Ma Rainey, l'autrice, le artiste degli anni Venti e quelle di oggi contano i blues che le attanagliano: la violenza, la libertà, l'omosessualità, la resilienza, Dio, il sesso, la droga. la morte, la rinascita. Prefazione di Gianluca Diana.
Murder ballads
Elisa De Munari
Libro: Libro in brossura
editore: La Gru
anno edizione: 2022
pagine: 116
Quelle di questo libro sono storie di devozione. Devozione come qualcosa di ineluttabile, totale, fatale, che va oltre la nostra scelta. Si percorre una strada e quando si guarda indietro la vivida sensazione è che non poteva andare diversamente. Perché ci sono momenti nella vita, lunghi o brevi, in cui una sola cosa risucchia il resto e ognuno di noi ha un buco personale in cui può cadere e scomparire. Una devozione tutta umana che adora i suoi dei e trasforma desideri in mostri. Ogni devozione infatti ha il suo Dio, ogni Dio ha il suo creato. Gli dei di questo libro sono stati invocati da delle canzoni, le quali hanno ispirato sei racconti. Universi e immaginari suggeriti a volte dal testo, altre da una sola parola, dalla musica, dall’atmosfera, da un verso. Sono tutti Dei della nostra razza e noi della loro. Sono specchio del desiderio, dell’angoscia di vivere. Sono dei fragili, indolenti, viziosi, stanchi dell’umanità, forse. E cantano le loro Murder ballads a noi che li invochiamo.