Libri di Elena Svalduz
Daniele Calabi. L'architetto e la città di Padova nel secondo dopoguerra
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2024
pagine: 336
Daniele Calabi (1906-1964) è una peculiare figura di progettista nel contesto della cultura architettonica italiana del Novecento. “Silenzi parlanti”, le sue opere racchiudono una complessità ancora poco indagata. Il libro mette in luce una stagione particolarmente intensa della sua attività, svoltasi a Padova nel decennio tra il 1950 e il 1960. Una serie contributi di diversi autori offre una rilettura delle opere di Calabi nel contesto di una città in corso di modernizzazione, senza dimenticare l’esperienza dell’esilio in Brasile indotta dell’applicazione delle leggi razziali. Una “frattura” drammatica, solo in parte ricomposta dalle esperienze progettuali e di vita. Padova, accogliendo le novità importate dal Brasile, diventa la città a più alta densità di architetture realizzate da Calabi. Il volume è arricchito da un ampio repertorio di immagini e disegni inediti e da un contributo fotografico di Alessandra Chemollo.
Market spaces, production sites, and sound landscape of european cities: from history to regeneration
Libro
editore: Padova University Press
anno edizione: 2022
Venezia 1576, la peste. Una drammatica cronaca del Cinquecento
Rocco Benedetti
Libro: Libro in brossura
editore: Cierre edizioni
anno edizione: 2021
Nel 1576 il notaio Rocco Benedetti, recatosi nella «gran bella città che era stata cortese e fedel albergo alle genti del mondo», la descrive con lo sgomento di chi assiste alle prime manifestazioni della peste e ne vede gli effetti di persona. Benedetti testimonia il progredire del morbo, riporta le richieste rivolte ai medici dello Studio di Padova per arginarlo e le loro risposte, tranquillizzanti all’inizio, contradditorie in seguito. Ha sotto i propri occhi le calli e i campi deserti e silenziosi, l’immenso sforzo compiuto dalle strutture sanitarie, l’esplodere delle diversità sociali. I provvedimenti presi dalle magistrature della Repubblica per tenere lontane tra loro le persone contagiate, per isolare le zone colpite, per disinfettare case e luoghi destano curiosità e stupore. Le analogie di molti stati d’animo, oltre che degli effetti improvvisi prodotti dal diffondersi della paura sui comportamenti della popolazione e sull’uso degli spazi urbani, appaiono singolari a chi legge oggi, a distanza di quasi cinque secoli, questa breve, vivacissima narrazione su di uno dei più cosmopoliti centri urbani d’Europa mentre passa, repentinamente, dall’affollamento al vuoto.
Sketchbook: le studentesse, gli studenti e la storia dell'architettura
Libro: Libro in brossura
editore: Padova University Press
anno edizione: 2020
Il volume presenta una selezione di sketchbook, quaderni di esercizi grafici, creati da studentesse e studenti frequentanti i corsi di Storia dell'Architettura tenuti negli ultimi anni presso il Dipartimento dei Beni Culturali dell'Università degli studi di Padova. Esposti nella mostra inaugurata nel novembre 2019, e poi interrotta a causa dell'emergenza sanitaria, vengono qui proposti in una campionatura che ne dimostra la varietà, l'originalità e la validità come strumento di lettura di opere architettoniche. Esercizi di mente, occhi e mani che traducono efficacemente nella pratica il percorso di apprendimento attivo della Storia dell'Architettura.
Il borgo delle muneghe a Mestre. Storia di un sito per la città
Donatella Calabi, Elena Svalduz
Libro
editore: Marsilio
anno edizione: 2010
pagine: 128
Questo è un libro che non parla solo di manufatti. È però uno studio attento delle trasformazioni fisiche avvenute nel centro di Mestre, in un'area estesa occupata in parte dal monastero di Santa Maria delle Grazie e in parte da altri edifici di servizio, con particolare riferimento anche all'assetto acqueo e viario che tanta parte ha avuto nel caratterizzare la terraferma veneziana, in un lungo arco cronologico. Si tratta dunque di una microstoria relativa ad un complesso edilizio, saldamente ancorata alla vita che si svolge fuori dal recinto della clausura delle monache benedettine, con l'intento di dar conto delle trasformazioni dell'area come speculari, anzi riassuntive rispetto a quelle dell'intera città. Il racconto legge infatti le tracce minute sulla pietra di un edificio e del suo sito, come specchio e cartina di tornasole di una storia che si svolge a scale diverse, usando lenti di ingrandimento differenti per dipanare i momenti salienti della "storia della città".