Libri di Domenico Ferla
Antiparnaso. Antologia eretica della poesia italiana da Leopardi al Novecento
Domenico Ferla
Libro: Libro rilegato
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2024
pagine: 432
Domenico Ferla (1939-2021) fin da giovanissimo manifesta un particolare interesse per la letteratura che lo spingerà a compiere ricerche presso le biblioteche di tutt’Italia e a valorizzare autori tuttora considerati minori. La critica letteraria ufficiale, ancella del nuovo Stato italiano, aveva incoronato tre Vati: Carducci, Pascoli, D’Annunzio. Secondo Ferla questa operazione, non priva di forzature interpretative, fu motivata da esigenze di carattere squisitamente politico, in quanto queste tre “Corone” sembravano incarnare meglio le istanze patriottiche e risorgimentali. Ma il costo dell’affermazione d’un simile Parnaso fu l’annientamento del ricco panorama letterario italiano, a cominciare dal lascito di Leopardi. Di contro a ciò Ferla propone un Antiparnaso in cui sono rivalutati poeti, anche dialettali, eredi del classicismo illuministico e non allineati alla cultura ufficiale, come Rapisardi, Cesareo, Graf.
Una suprema nostalgia
Domenico Ferla
Libro: Libro rilegato
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2016
pagine: 64
Il nuovo libro di Domenico Ferla, "Una suprema nostalgia" composto da una sezione poetica, da un poemetto che dà il titolo al libro e da Mimì, un testo in bilico tra prosa e poesia, è ancora ispirato alla tematica gnostico-manichea, si coglie l’uso del dialetto e il riferimento ai poeti crepuscolari. Suprema nostalgia dunque, nostalgia di un mondo oltre il nostro vivere inquieto, altalenante tra angoscia, disperazione, noia e momenti più lieti, ma sempre illusori. La nostra vita è un sogno che a volte può anche divertirci, ma che presto svanisce lasciandoci smarriti, soli con le nostre tante domande. La ragione non trova risposte soddisfacenti al perché del dolore del mondo, al perché del male, come si legge in una sezione del libro dal carattere squisitamente filosofico. La soluzione al nostro delirare giunge dall'intuizione del Nulla, un Nulla che non è il niente, ma “pensiero del pensiero del pensiero infinito”, vuoto assoluto. S’intravede così una Luce e nel Silenzio possiamo ascoltare la voce che si rivela: “Ascolta la mia voce, voce del tuo silenzio”. L’atmosfera che qui si respira è diversa dal precedente lavoro del Ferla, La Casa di Arimane dove il tema è decisamente il male.