Libri di Cristina Acucella
Il sogno dell'amata nella lirica del Rinascimento
Cristina Acucella
Libro: Libro in brossura
editore: Maria Pacini Fazzi Editore
anno edizione: 2022
pagine: 260
Questo saggio propone un percorso sul sogno dell'amata da Petrarca a Marino, considerando l'evoluzione del tema e dei suoi motivi entro le forme dell'imitatio lirica. Oltre a rendere visibili alcune 'catene' tra testi, si mettono in rilievo quei casi particolari in cui la poetica dei singoli autori dà vita a originali modellizzazioni del tema, destinate a una certa fortuna. Si tiene conto, inoltre, del modo in cui il sogno dell'amata partecipa alla dispositio di alcuni canzonieri o alla creazione di specifiche corone testuali. Come mezzo compensatorio dell'assenza dell'amata reale, il sogno è anche analizzato in quanto forma di rappresentazione, connessa ai processi dell'imaginatio e della cogitatio, ed è pertanto confrontato con altre modalità sostitutive analoghe ma non del tutto ad esso sovrapponibili, in primis il ritratto pittorico e quello mentale. Le oscillazioni tra visio e insomnium, che mettono in discussione la tassonomia medievale, l'invocazione al Sonno, che torna a essere un dio in ambito moderno, il rinnovato interesse verso i miti di Endimione e delle porte dei sogni e una ritrovata sensualità sono solo alcune delle innovazioni quattro-cinquecentesche del tema, ricollegabili talvolta all'influenza delle correnti orfiche e neoplatoniche, talvolta al repêchage di motivi classici e umanistici.
Lettere e rime
Chiara Matraini
Libro: Libro in brossura
editore: Firenze University Press
anno edizione: 2020
pagine: 548
II commento alle "Lettere e Rime" che Chiara Matraini, ottantaduenne, pubblicò a Venezia (Moretti, 1597) intende fornire un'analisi della composizione, del rapporto tra i generi, delle modalità dell'imitatio e del sostrato filosofico, sociale e culturale che fanno da sfondo all'ultimo canzoniere. Lo studio prende in esame anche le revisioni occorse nell'arco di un quarantennio (1555-1597), dall'adesione al canone petrarchista e bembiano, al Manierismo di fine secolo, nonché la torsione in senso controriformistico caratterizzante la parallela scrivania filosofico-devozionale e qui ravvisabile in filigrana. L'indagine considera inoltre il 'liber' di "Lettere e Rime" come un insieme volutamente organico e strutturato nel raccordo tra le due parti. Ad emergere è un'opera complessa, anche in virtù della sua 'marginalità', restituita insieme ai molteplici ripensamenti che animarono la lunga esistenza dell'autrice lucchese.