Libri di Cesare Palumbo
Le cose e le ombre. Poesie
Cesare Palumbo
Libro: Copertina morbida
editore: Tau
anno edizione: 2021
pagine: 156
Quasi sempre vediamo non le cose ma le loro ombre. Ciò che può forzare la porta delle ombre, per entrare nelle cose, è la poesia che ne svela, anche se parzialmente, l'essenza. La poetica è gaudio di esistere, è un canto che si mette a servizio dell'uomo infondendogli gioia di vivere e, quando egli tragicamente avverte di non riuscire ad amare come Dio ama, la poesia ne asciuga con amore anche qualche lacrima dal volto. Questa è una raccolta di poesie sull'amore, la delusione, le attese e i desideri. E poi ancora, sui silenzi, i sorrisi, la solitudine e su Dio. Le cose oltre le loro ombre.
L'animale con tre ali
Cesare Palumbo
Libro
editore: Youcanprint
anno edizione: 2020
pagine: 150
L'animale (in questo caso sinonimo di "uomo") con tre ali (che rappresentano ragione, sentimento e fede) è il titolo di questo libro: una raccolta di aforismi, di pensieri e considerazioni anche divertenti che stimolano alla riflessione su tematiche svariate inerenti l'uomo, la sua natura, i suoi sentimenti e la società in cui vive. Particolare riguardo è dato al tema dell'Amore, che l'autore considera ciò che tutto muove. Molti sono i pensieri sui temi legati all'attualità e dopo una pausa poetica tocca argomenti di natura religiosa, esprimendo il proprio pensiero al riguardo. Si ritiene che sia molto divertente, spiritoso e originale.
Don Gennaro e la livella
Cesare Palumbo
Libro: Libro in brossura
editore: Guida
anno edizione: 2010
pagine: 176
Il "Don Gennaro" di Palumbo, a differenza del "Don Gennaro" di Totò, non aspetta che "la livella" la faccia la morte. Sogna che "un poco di livella" la si faccia in questa vita e sia dettata dalla spinta alla solidarietà sociale, economica e politica e anche, e soprattutto, al fine di non guastare già alla fonte la "gioia di vivere" per tutti. Nel dialogo stringente con il Marchese, il potente di turno della nostra società, il Don Gennaro di Palumbo è sempre netturbino, ma è preso da un'altra ansia, quella di smantellare con la parola i tanti fardelli che i potenti buttano sulle classi non abbienti e le innumerevoli "follie" che ci rendono impossibile la vita. Egli perciò mette a nudo, svuotandole dal di dentro, le differenze e disuguaglianze tra coloro che ancora oggi sono i marchesi di questa società e la massa di netturbini ridotti al silenzio, i primi che abitano sulla luna e i secondi costretti a sbarcare il lunario. Con una speranza segreta. Che questo processo di eguaglianza, visti i celeri medioevi contemporanei, pure se ostacolata dall'egoismo umano, lo faccia anche se lentamente, con succhiotti e risucchiotti, la storia stessa.

