Libri di Beppe Viola
Vite vere compresa la mia
Beppe Viola
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2023
pagine: 252
«Mi hanno rubato l’automobile, modestamente.» Dal 1977 al 1982 Beppe Viola collabora con «Linus», la leggendaria rivista di fumetti, ma anche di cultura, satira e arte varia. In una rubrica che si intitola «Vite vere» gioca da battitore libero attingendo alla sua vena lunatica di umorista e di scandagliatore di vite, compresa la sua. Sì, perché ai pezzi di colore sull’attualità di quello scorcio di anni tutt’altro che colorato, anzi assai plumbeo, Viola alterna irresistibili sketch tratti dalla sua professione di giornalista sportivo fuori dal coro e da quel mondo favoloso e stravagante di una Milano «che non è mai tardi». Le Vite vere qui raccolte, oltre che la sua, sono quelle di Oreste del Buono e dei colleghi di corso Sempione, di Gianni Rivera e di Renato Pozzetto, dell’avvocato Agnelli e di Marco Pannella, di scommettitori clandestini e di giocatori incontinenti, dell’Ernestino «sempre impiantato in Galleria Vittorio Emanuele col suo bravo seggiolino, la sua bella valigetta vetrinesca, il suo cravattificio open, tipo Wimbledon quando c’è la bella stagione», della Malpensa, una tipa che «balla senza appoggiare i piedi per terra, sembra che voli» o degli abituali frequentatori dei giardinetti di viale Argonne che, come sanno tutti a Milano, stanno lì per «tenere insieme la nebbia fino all’alba e anche più in là». Prefazione di Enzo Jannacci. Introduzione di Stefano Bartezzaghi. Nota ai testi di Gino Cervi.
Quelli che... Racconti di un grande umorista da non dimenticare
Beppe Viola
Libro: Copertina morbida
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2021
pagine: 224
Cronista sportivo, paroliere, sceneggiatore, Beppe Viola se n'è andato a 43 anni in una domenica di ottobre del 1982, appena dopo un Inter-Napoli che aveva commentato per "Novantesimo Minuto". Nei racconti, nelle lettere, nei pensieri improvvisi e spiazzanti che ci ha lasciato c'è tutta la lucidità di un giornalista inimitabile (spesso maldestramente imitato) e l'umorismo provocatorio di un uomo dalla incontenibile vitalità. Con la sua prosa asciutta, scandita da punti e due punti, ci ha raccontato il calcio, l'ippica, il pugilato, l'automobilismo senza mai prendersi troppo sul serio, ma restando sempre fedele a una passione che lo ha accompagnato fino agli ultimi istanti della sua esistenza. Beppe Viola è stato anche un acuto osservatore della realtà. Con la sua ironia sottile e malinconica ci ha raccontato la sua Milano, quella di "Romanzo popolare" di Mario Monicelli. Una città di nebbie e osterie abitata da personaggi che, con le loro piccole e grandi miserie, gli hanno dato lo spunto per sorridere dei nostri difetti senza mai cadere nella facile trappola del luogo comune. A quasi quarant'anni dalla prematura scomparsa, il libro più sincero, caustico, irriverente, commovente di un maestro dell'umorismo e del giornalismo italiano. Prefazione di Marina Viola.
Sportivo sarà lei
Beppe Viola
Libro: Copertina morbida
editore: Quodlibet
anno edizione: 2017
pagine: 239
Divertire e divertirsi era il talento di Beppe Viola. Con questo libro, fatto di testi dimenticati o dispersi ("fogli, foglietti, appunti... più un tot di pezzi strepitosi, distribuiti a chi capiva la stoffa e a chi no", racconta Giorgio Terruzzi), veniamo catapultati nel laboratorio Viola in tutta la sua più irriverente sardonicità, lì dove è concentrato il suo istinto creativo, fatto di sorpresa, stupore, spiazzamento. Naturalmente, si parla di calcio: Milan, Inter, doping, arbitri, moviola, presidenti, tifosi, ma anche di rugby, amicizia, cavalli, donne; poi ci sono interviste mai realizzate, una serie di «quelli che» tagliati dalla canzone, progetti per altre canzoni, spot pubblicitari e trasmissioni radiofoniche. Sono pezzi che possono essere letti anche come una biografia in filigrana dell'ultimo Viola, segnata dalla creazione dell'agenzia giornalistica Magazine, altrimenti detta Marchettificio: «La scelta dei collaboratori - scrive Viola a Franco Carraro, presidente del Coni - viene fatta soltanto ed esclusivamente sulla base della mia simpatia personale. In tanti anni di marciapiede sappiamo perfettamente quali sono i giornalisti bravi, quelli modesti, chi becca la stecca e chi lavora seriamente e con competenza». Quella Milano e quell'Italia vengono spietatamente scansionate dal suo occhio vigile e malinconico, e filtrate da un «lessico famigliare» che è ormai diventato patrimonio nazionale. Con scritti di Marco Pastonesi, Giorgio Terruzzi e Marina Viola.
Vite vere compresa la mia
Beppe Viola
Libro: Libro in brossura
editore: Quodlibet
anno edizione: 2015
pagine: 278
Dal 1977 al 1982 Beppe Viola scrive su "Linus", la leggendaria rivista di fumetti, ma anche di cultura, satira e arte varia. Nella rubrica "Vite vere" gioca da battitore libero attingendo alla sua vena di umorista e di scandagliatore di vite, compresa la sua. Sì, perché ai pezzi di colore sull'attualità di quello scorcio di anni tutt'altro che colorato, Viola alterna irresistibili sketch tratti dalla sua professione di giornalista sportivo fuori dal coro e da quel mondo favoloso e stravagante di una Milano "che non è mai tardi". Le Vite vere, oltre che la sua, sono quelle di Oreste del Buono e dei colleghi di corso Sempione, di Rivera e di Pozzetto, dell'avvocato Agnelli e di Pannella, di scommettitori clandestini e di giocatori incontinenti, dell'Ernestino "sempre impiantato in Galleria Vittorio Emanuele col suo bravo seggiolino, la sua bella valigetta vetrinesca, il suo cravattificio open, tipo Wimbledon quando c'è la bella stagione", della Malpensa, una tipa che "balla senza appoggiare i piedi per terra, sembra che voli" o dei frequentatori dei giardinetti di viale Argonne che, come sanno tutti a Milano, stanno lì per "tenere insieme la nebbia fino all'alba e anche più in là". Con un'introduzione di Stefano Bartezzaghi e una nota ai testi di Gino Cervi. Prefazione di Enzo Jannacci.
Quelli che... Racconti di un grande umorista da non dimenticare
Beppe Viola
Libro: Libro in brossura
editore: Baldini + Castoldi
anno edizione: 2014
pagine: 204
Cronista sportivo, paroliere, sceneggiatore, Beppe Viola se n'è andato a 43 anni in una domenica di ottobre del 1982 poco dopo un Inter-Napoli. Nei racconti, nelle lettere, nei pensieri improvvisi e spiazzanti che ci ha lasciato c'è tutta la lucidità di un giornalista inimitabile (spesso maldestramente imitato) e l'umorismo provocatorio di un uomo dall'incontenibile vitalità. Con la sua prosa asciutta ci ha raccontato il calcio, l'ippica, il pugilato, l'automobilismo senza mai prendersi troppo sul serio, ma restando sempre fedele a una passione che lo ha accompagnato fino agli ultimi istanti della sua esistenza. Viola è stato anche un acuto osservatore della realtà. Con la sua ironia sottile e malinconica ci ha raccontato la sua Milano, quella di "Romanzo popolare" di Mario Monicelli. Una città di nebbie e osterie abitata da personaggi che, con le loro piccole e grandi miserie, gli hanno dato lo spunto per sorridere dei nostri difetti senza mai cadere nella facile trappola del luogo comune.