Libri di Annalisa Zanotti Fregonara
La vita felice. Testo latino a fronte
Lucio Anneo Seneca
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2010
pagine: 125
Il De vita beata è un dialogo apologetico che Seneca scrisse per difendersi dalle accuse di incoerenza che gli erano state rivolte. "Aliter loqueris, aliter vivis", lo apostrofa l'interlocutore immaginato nel dialogo: "dici una cosa, ne fai un'altra". Seneca non nega le sue colpe, ma controbatte che nei suoi scritti parla in generale della virtù, non della propria vita personale. Lui si definisce infatti un semplice aspirante alla saggezza (adsectator sapientiae): "non sum sapiens [...] nec ero", cioè "non sono un saggio, né lo sarò"; non ritiene quindi di appartenere alla categoria dei "sapientes", gli unici che hanno raggiunto la virtù. Afferma inoltre che il conseguimento della virtù è uno dei mezzi per giungere alla felicità; la virtù è dunque un valore da ricercare ed esercitare.
Il simposio o I lapiti. Testo greco a fronte
Luciano di Samosata
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2009
pagine: 192
Il dialogo fa parte dei cosiddetti "dialoghi liciniani", che vedono come narratore e personaggio interno agli eventi Licino, una delle maschere principali dell'autore. Tali scritti vennero presumibilmente composti nel periodo successivo al soggiorno di Luciano ad Antiochia (163 d.C.). Il dialogo è costruito sulla traccia del "Simposio" di Platone, ma ne rappresenta il rovesciamento comico. L'esposizione dei fatti, poiché prodotta da una testimonianza autoptica, spesso viene interrotta da considerazioni, impressioni e giudizi di carattere personale del narratore. Dal punto di vista contenutistico il rovesciamento attuato da Luciano è evidente: i convitati non discutono tra loro all'insegna del rispetto e dell'equilibrio, ma si insultano e si accapigliano, complice anche il troppo vino, fino ad arrivare alla vera e propria rissa. Un'attenzione particolare è poi rivolta alla descrizione dell'ingordigia dei filosofi: c'è addirittura chi ruba gli avanzi da tavola con la complicità dei domestici. Tra i personaggi messi in scena, si ritrovano i ruoli caratteristici della letteratura simposiale: il convitato che giunge a banchetto senza essere stato invitato, il ritardatario e l'ubriacone.