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Libri di Andrea Inzerillo

Atlante del cinema queer contemporaneo. Europa 2000-2020

Atlante del cinema queer contemporaneo. Europa 2000-2020

Libro: Libro in brossura

editore: Meltemi

anno edizione: 2023

pagine: 258

Interprete di pensieri e modalità esistenziali non omologate, il cinema queer contemporaneo riparte dal desiderio e rielabora le tematiche LGBTQI+ con modalità linguistiche e discorsive inedite, innovando estetiche e sensibilità e inaugurando una cornice all’interno della quale liberarsi delle etichette. In occasione dei dieci anni dalla nascita del Sicilia Queer filmfest, il volume curato da Andrea Inzerillo mappa per la prima volta in una ricerca di ampio respiro il cinema queer europeo dal 2000 al 2020, proponendosi come un racconto originale e prezioso di un segmento importante della cinematografia del nuovo millennio.
26,00

Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau. Riflessioni sul suicidio

Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau. Riflessioni sul suicidio

madame de Staël

Libro: Libro in brossura

editore: Bibliosofica

anno edizione: 2016

pagine: 168

Questa edizione ripropone, con una nuova traduzione in lingua italiana, due dei tre saggi che Madame de Staël pubblicò per i tipi dell'Editore Nicolle nel 1814. Lei contribuì a consacrare Rousseau come "il più eloquente" tra gli scrittori di lingua francese. Ciò che rende veramente interessante il lascito ideale di Madame de Staël è che in lei si siano felicemente congiunti l'espressione del nascente pensiero liberale e la rivendicazione di una ben più antica tradizione di libertà repubblicana. Il suo liberalismo era tutt'altro che un indirizzo di politica economica, ma aveva molto a che vedere con la rule of law, ossia con la concezione dello Stato di diritto, e con la lotta, tipicamente repubblicana, contro la tirannia ed il dispotismo.
12,00

Scienze del paesaggio. Tra teorie e pratiche

Scienze del paesaggio. Tra teorie e pratiche

Pierre Donadieu

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni ETS

anno edizione: 2015

pagine: 300

Quali discipline, oggi, possono affermare di avere "i paesaggi", ovvero le percezioni di uno spazio materiale, come oggetto del loro campo d'indagine? Quali sono i diversi ruoli dei paesaggisti e dei professionisti dell'architettura del paesaggio, oggi e domani, in rapporto ai diversi ambiti professionali e scientifici, in campi molto vicini tra loro e spesso in concorrenza reciproca? Per rispondere a queste problematiche, insieme ad altre questioni, Pierre Donadieu ci offre un'opera di sintesi che attraversa una gran parte dei saperi raccolti nelle discipline che illustrano i modi di pensare e le pratiche dei professionisti del paesaggio e dei giardini. Pierre Donadieu sviluppa l'idea che le società contemporanee hanno la possibilità di pensare "globalmente e localmente" le relazioni desiderate e auspicate con lo Spazio e la Natura. Questo libro traccia il perimetro degli ambiti delle Scienze del Paesaggio attraverso le sue differenti componenti: architettonica, urbanistica, ecologica, geografica, storica, agronomica e orticolturale, economica e, infine, politica. Il libro, con una prefazione di Enrico Falqui e una post-fazione di Gabriele Paolinelli, si caratterizza come un'opera "trasversale" anche alle numerose discipline che indirettamente si occupano del paesaggio e del territorio; per questi motivi è sicuramente un testo da accogliere in qualsiasi tipo di biblioteca.
25,00

Scarti. Il cinema tra politica e letteratura

Scarti. Il cinema tra politica e letteratura

Jacques Rancière

Libro: Libro in brossura

editore: Pellegrini

anno edizione: 2013

pagine: 200

"Un giorno mi è capitato di ricevere un premio. Era la prima volta dai tempi lontani in cui avevo finito il liceo. E per di più questo premio veniva dall'Italia. Questa congiuntura mi sembrò rivelare qualcosa del mio rapporto con il cinema: in diversi modi questo paese aveva contato nel mio apprendistato della settima arte: C'era Rossellini, certo, e quella sera dell'inverno del 1964 in cui Europa '51 mi aveva sconvolto..."
16,00

Ai bordi del politico

Ai bordi del politico

Jacques Rancière

Libro: Libro in brossura

editore: Cronopio

anno edizione: 2011

pagine: 213

La politica non è l'esercizio del potere. La politica deve essere definita di per sé, come un modo di agire specifico messo in atto da un soggetto proprio e derivante da una razionalità propria. È la relazione politica che permette di pensare il soggetto politico e non l'inverso. Identificare la politica con la lotta per la conquista e la pratica del potere significa perdere di vista la politica. Ma ugualmente si manca la politica se la si concepisce come una teoria del potere o una ricerca del fondamento delia sua legittimità. Se la politica è qualcosa di specifico, e non solo un modo di aggregazione più considerevole o una forma di potere che si distingue per il suo modo di legittimazione, è per il fatto che essa identifica un soggetto che le è proprio come un modo di relazione che la definisce in quanto tale. E ciò che dice Aristotele quando, nel libro I della Politica, distingue da tutti gli altri il comando politico come comando su eguali, oppure quando nel libro III definisce il cittadino come "colui che può comandare ed essere comandato". Il tutto della politica consiste in questa relazione specifica, un prendere parte che bisogna interrogare quanto a senso e condizioni di possibilità.
18,50

L'estetizzazione del mondo

L'estetizzazione del mondo

Gilles Lipovetsky

Libro: Libro in brossura

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 2017

pagine: 361

La tesi di questo saggio è sorprendente e provocatoria: la nostra epoca è quella del compimento di una estetizzazione del mondo; è addirittura possibile definire il sistema globale nel quale viviamo un «capitalismo artistico», quasi che alla fine si fosse realizzato l'antico ideale: «bisogna ammetterlo, il capitalismo ha creato un uomo estetico», vale a dire «un iperconsumatore che ha uno sguardo estetico e non utilitaristico sul mondo». Le avanguardie, la sperimentazione, le attività artistiche, diversamente che nel passato, sono oggi integrate nel sistema produttivo ed è il sistema produttivo stesso a moltiplicare gli stili. E così non perché il Bello sia offerto al «pubblico» quale semplice orpello pubblicitario, o a mo' di ornamento volto solamente a camuffare la pochezza intrinseca del prodotto. Ben oltre questo, il Bello è divenuto un vero e proprio fattore produttivo su cui impegnare capitali: «nessuna sfera è risparmiata dall'investimento estetico». Si è arrivati al presente stadio di estetizzazione del mondo attraversando un itinerario storico, che gli autori ricostruiscono in quattro tappe dall'antichità all'Ottocento, fino ad oggi. A ciascuna di esse è dedicata una analisi che individua per ogni epoca il tipico rapporto della società data con il Bello, con i fini estetici e la produzione estetica. Ma Gilles Lipovetsky e Jean Serroy, ben riconoscendo i contributi del capitalismo alla estetizzazione del mondo, non ne fanno un'esaltazione. Il loro saggio unisce economia, sociologia, antropologia dentro l'orizzonte di una tagliente critica sociale. Ed essa dimostra come questo capitalismo artistico possa essere una macchina che distrugge la sostanza umana della società, quanto da esso «la buona vita sia minacciata».
20,00

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