Libri di Aldo Schiavello
Conoscere il diritto
Aldo Schiavello
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2023
pagine: 80
Il modo di concepire la conoscenza del diritto varia nel corso del tempo ed è influenzato da molteplici fattori. Seguendo Norberto Bobbio è possibile distinguere due modelli ideal-tipici di giurista: il "custode" di un diritto pre-esistente e il "creatore" di un diritto perennemente in fieri e indeterminato. Tale alternativa è tuttavia soltanto apparente; anche quando la scienza giuridica postula l'esistenza di un diritto-oggetto in attesa di essere conosciuto, essa in effetti non fa altro che presupporre una immagine ideologicamente caratterizzata del diritto. Di conseguenza, lo studioso del diritto non è mai un osservatore neutrale. Così anche il diritto-oggetto "custodito" dalla scienza giuridica moderna non è che il prodotto di una certa ideologia e il distacco propugnato dai giuristi moderni è mera apparenza che serve a occultare l'ideologia soggiacente. Dalla tesi che il giurista non può che essere anche creatore del suo oggetto segue una serie di implicazioni, le principali delle quali sono discusse in questo saggio.
Percorsi del positivismo giuridico. Hart, Kelsen, Ross, Scarpelli. «Estratto da Il positivismo giuridico contemporaneo. Una antologia»
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2022
pagine: 672
La presente raccolta costituisce un estratto del testo "Il positivismo giuridico contemporaneo. Una antologia" (a cura di Aldo Schiavello e Vito Velluzzi, Giappichelli, Torino, 2005). L’introduzione a questo estratto riproduce con alcune modifiche e integrazioni il capitolo introduttivo alla parte I dell’antologia edita nel 2005.
Ripensare l'età dei diritti
Aldo Schiavello
Libro: Libro in brossura
editore: Mucchi Editore
anno edizione: 2016
pagine: 78
L'età dei diritti è l'esito della rivoluzione copernicana che ha messo al centro della riflessione politica l'individuo, il quale non è più considerato come la parte del tutto rappresentato dalla società e dallo stato. Da un punto di vista storico, l'età dei diritti designa il periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale ai giorni nostri. Essa intende marcare una radicale rottura rispetto ai totalitarismi ed alle atrocità che hanno caratterizzato il periodo antecedente ed è espressione della fiducia dell'umanità nella possibilità di un reale progresso morale universale, che presuppone la condivisione di alcuni valori, il rispetto degli individui e dei loro diritti, il rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie. La fiducia e la scommessa in un futuro migliore sono, senza dubbio, la cifra dell'età dei diritti. L'esigenza di ripensare l'età dei diritti potrebbe apparire paradossale in un momento in cui il linguaggio dei diritti si è imposto come la lingua franca del discorso pubblico globale. Eppure c'è un senso in cui non è esagerato decretare addirittura la fine dell'età dei diritti.
Il relativismo. Temi e prospettive
Giorgio Maniaci, Giorgio Pino, Aldo Schiavello
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2010
pagine: 336
Il volume raccoglie gli atti del convegno "Il relativismo: temi e prospettive" (Agrigento, 23-24 aprile 2009): un convegno che non è partito da opinioni precostituite, pro o contro, ma che ha offerto una sede di discussione rigorosa, distante dal modo, frettoloso e ideologicamente orientato, con cui il tema è affrontato nel nostro dibattito pubblico. Le concezioni relativiste vengono esaminate criticamente nei principali ambiti disciplinari in cui si sono affermate: l'epistemologia, la filosofia del linguaggio e l'etica. Vengono discusse, inoltre, le fondamentali questioni della praticabilità di una definizione unitaria di tale nozione e della sua coerenza interna.
Il positivismo giuridico contemporaneo. Una antologia
Vito Velluzzi, Aldo Schiavello
Libro: Copertina morbida
editore: Giappichelli
anno edizione: 2005
pagine: 334
Perché obbedire al diritto? La risposta convenzionalista ed i suoi limiti
Aldo Schiavello
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2010
pagine: 208
Le risposte affermative alla domanda scelta come titolo del libro - Perché obbedire al diritto? - sono riconducibili a tre alternative: la normatività del diritto dipende dalla coazione ("modello del bandito"); la normatività del diritto dipende da ragioni morali ("modello della morale"); la normatività del diritto è indipendente sia dalla coazione sia da ragioni morali e deve essere ricondotta a "ragioni giuridiche" ("modello dell'autonomia"). Il convenzionalismo giuridico, che nasce con la practice theory of norms di Herbert Hart, è una versione del modello dell'autonomia. L'angolo visuale da cui in questo libro si guarda alla questione della normatività del diritto è proprio quello del positivismo giuridico hartiano e post-hartiano, caratterizzato dalla cosiddetta "svolta convenzionalista". Il merito di questa versione del positivismo giuridico è, innanzitutto, quello di non avere trascurato il tema dell'obbligo giuridico; in secondo luogo, quello di avere proposto una spiegazione dell'obbligatorietà del diritto almeno in parte originale rispetto alle spiegazioni proposte in precedenza; in terzo luogo, quello di avere tentato di distinguere l'obbligo giuridico rispettivamente dall'obbligo morale e dalla coazione. Aldo Schiavello propone una ricostruzione critica di questo modello di giustificazione della normatività del diritto e difende la tesi che l'autonomia dell'obbligo giuridico dall'obbligo morale è meramente apparente.
Il positivismo giuridico dopo Herbert L. A. Hart. Un'introduzione critica
Aldo Schiavello
Libro: Copertina morbida
editore: Giappichelli
anno edizione: 2004
pagine: 229
Il concetto di diritto di Herbert Hart può essere considerato una delle espressioni migliori e più avanzate del positivismo giuridico e, al tempo stesso, un segno dell'inizio della crisi di questa tradizione di ricerca giusfilosofica. In questo saggio viene ricostruito il dibattito, interno al positivismo giuridico di matrice hartiana, sviluppatosi a seguito delle critiche mosse in particolare da Ronald Dworkin a "Il concetto di diritto" di Herbert Hart.