Libri di Afshin Kaveh
Krisis. Corpi, confino e conflitto
Afshin Kaveh, Alberto Giovanni Biuso, Xenia Chiaramonte, Cristiano Sabino, Nicoletta Poidimani, Elisabetta Teghil
Libro: Libro in brossura
editore: Catartica Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 120
Tutte le fragilità emerse nella primavera del 2020 intorno al Covid-19 necessitano di un'analisi critica. Il disastroso collasso ecologico, il terrore dettato dal disciplinamento politico e mediatico, il conseguente distanziamento sociale, la dissoluzione del corpo collettivo di cui il lato medico-sociale è solo una delle tante peculiarità, fanno capire che quello che è avvenuto è molto di più di un'epidemia e determinerà irreversibilmente l'intero XXI secolo. Questo libro, focalizzandosi sui corpi e il loro confino, non racconta solo il presente ma anche il futuro, le sue radici e i conflitti possibili. Autori: Afshin Kaveh, Alberto Giovanni Biuso, Xenia Chiaramonte, Cristiano Sabino, Nicoletta Poidimani, Elisabetta Teghil.
Le ceneri di Guy Debord
Afshin Kaveh
Libro: Libro in brossura
editore: Catartica Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 168
Fare di tutta l'erba un fascio. La spettacolarizzazione della droga
Afshin Kaveh
Libro
editore: Sensibili alle Foglie
anno edizione: 2017
pagine: 112
Numerose figure sociali fanno a gara per spendere abilmente mille parole e ipocrisie, coricandosi sul mito del drogato. Facendo abilmente di tutta l’erba un fascio ci si dimentica che, prima di tutto si dovrebbe liberare la droga stessa dalla sua rappresentazione all’interno dell’immaginario creato dalla società delle dipendenze, degli spettacoli e dei consumi. Disintossicarsi, certo, ma dalle logiche neomoderne di una data sovrastruttura sociale e politica che continua a fare della droga non solo la merce col più alto tasso di plusvalore in assoluto, ma anche una delle merci col più alto contenuto di ideologie, immagini e spettacoli. Una divinità coercitiva, annichilente e assuefacente, non per la sostanza di cui è fatta, essenzialmente di futile qualità e misero valore, ma piuttosto per la spettacolarizzazione di ciò che riveste e rappresenta: un rapporto funzionale nel ruolo autoritario del dominio politico e del controllo sociale. Questo saggio, di impronta situazionista, propone una chiave di lettura che, in prospettiva, possa destituire, decostruire, demistificare, demitizzare e svestire la droga dalla rappresentazione datale all’interno dei gangli vitali del capitale.