Libri di A. Santambrogio
Psicofarmaci e quotidianità
Libro: Libro rilegato
editore: Morlacchi
anno edizione: 2016
pagine: 336
Questo libro è il risultato di una ricerca condotta in Umbria sull'uso quotidiano degli psicofarmaci. Sono stati intervistati medici di medicina generale, farmacisti, operatori dei servizi, pazienti. Lo scopo generale è riflettere su una vera e propria medicalizzazione della vita quotidiana e sugli effetti che essa ha su tutti noi.
Nuove prospettive di critica sociale. Per un progetto di emancipazione
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2013
pagine: 266
Negli ultimi anni il problema dell'emancipazione e il concetto di critica sociale, salvo rare eccezioni, sono stati assai poco affrontati. Gli autori di questo libro considerano questo silenzio una sorta di tradimento da parte delle scienze sociali e, in genere, degli intellettuali nei confronti di quella che è la loro più specifica vocazione. Occorre allora un'inversione di tendenza, capace di guardare con nuovo spirito critico le circostanze che caratterizzano l'attuale realtà sociale, attraverso un ripensamento radicale delle nostre categorie interpretative, pur senza perdere di vista gli strumenti critici del passato. Uno dei punti fermi di questo libro è quindi la volontà di contrastare l'idea dell'impossibilità della critica, mostrando alcuni percorsi in vista di un profondo rinnovamento della nostra società.
Servizio sociale e politiche sociali in Umbria. Storia, problemi e prospettive
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2012
pagine: 254
Una normalità deviante. Minorenni e droghe in Umbria
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2012
pagine: 240
Cosa pensano i minorenni delle cosiddette sostanze stupefacenti e che rapporti hanno con esse? Questo libro, attraverso due diverse ricerche sulla realtà umbra - la prima nelle Scuole medie superiori, la seconda presso il Tribunale per i Minorenni e la Procura della Repubblica - Minorenni - cerca di rispondere a queste domande, provando ad andare al di là di opinioni superficiali e consunti stereotipi. Il testo, inoltre, costituisce l'aggiornamento di una ricerca condotta nel 1994, permettendo così il confronto tra la realtà di allora e quella di oggi. Emerge così un mondo complesso e diversificato, caratterizzato da molteplici situazioni, che vanno dal disagio adolescenziale a forme di vera e propria devianza. Il libro offre un panorama utile a chiunque - operatori del sociale, amministratori pubblici, psicologi, genitori, insegnanti, ecc. - voglia avere un contributo accurato e critico di una realtà che si dà troppo spesso per conosciuta.
Simmel e la cultura moderna. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2010
pagine: 480
In occasione del centesimo anniversario della pubblicazione dell'opera di Georg Simmel, Sociologia, la Sezione Teorie Sociologiche e Trasformazioni Sociali dell'Associazione Italiana di Sociologia ha dedicato all'avvenimento un convegno tenutosi a Roma - Università degli Studi Roma Tre, Facoltà di Scienze della Formazione - il 5, 6 e 7 giugno 2008.
Costruzionismo e scienze sociali
Libro: Libro in brossura
editore: Morlacchi
anno edizione: 2010
pagine: 290
Cosa si intende per costruzionismo sociale? Distinta dal costruttivismo (legato ai problemi filosofici connessi alle forme e alle modalità del conoscere), la prospettiva costruzionista considera la realtà sociale come il risultato di processi che coinvolgono i diversi attori sociali, i quali mettono in campo, più o meno consapevolmente, le loro risorse, i loro interessi e le loro identità, innescando dinamiche più o meno complesse di trasformazione sociale. Il libro prende in esame, nella prima parte, le principali questioni teoriche implicate da una prospettiva costruzionista e, nella seconda, analizza alcuni ambiti specifici (di tipo mass-mediatico, politico, economico, tecnico-scientifico, letterario, ecc.), attraverso i quali mettere alla prova concretamente la sua validità. Le questioni qui affrontate riguardano sia gli studiosi di scienze sociali (sociologi, antropologi, storici, economisti, ecc.), sia quel pubblico più ampio interessato all'analisi delle questioni fondamentali che caratterizzano la nostra società.
I cattolici e l'Europa. Laicità, religione e sfera pubblica
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2007
pagine: 252
Film/genere
Rick Altman
Libro: Libro in brossura
editore: Vita e Pensiero
anno edizione: 2004
pagine: XXII-378
Che cos’è un genere cinematografico? Come far dialogare una tradizione, che è insieme di contenuto, produttiva e teorica, con le tensioni e i problemi che il cinema contemporaneo mette in campo a proposito della nozione di genere? Qual è la differenza tra il ‘genere’ di La grande rapina al treno e quello di Guerre stellari, tra Il cappello a cilindro e Cocktail? Il testo di Rick Altman si pone come punto di riferimento imprescindibile per il dibattito sui generi cinematografici, rispondendo a queste domande con l’obiettivo di riorientare le riflessioni sulla produzione e la ricezione dei nuovi generi e di stabilire una continuità con le codificazioni del cinema classico. Il punto di partenza è la messa in discussione della nozione stessa di genere, dapprima con una ricognizione storica che muove da Aristotele fino a Wittgenstein, in secondo luogo ripensando e distaccandosi dalle più recenti teorie sui generi cinematografici. L’aspetto più innovativo di tale posizione consiste nella scelta di rinunciare a costruire un ‘sistema’ tassonomico dei generi cinematografici esaminando i luoghi e i soggetti (molteplici ed eterogenei) della loro reale definizione. I generi, infatti, vengono elaborati, agiscono e si sedimentano nelle conoscenze culturali di un particolare gruppo sociale. Proprio l’indagine di questa comunità conduce Altman a evidenziare i differenti ambiti e i processi all’interno dei quali il concetto di genere prende forma e si modifica: attraverso le pratiche delle istituzioni produttive; nell’ampio e variegato campo dei paratesti cinematografici; negli orizzonti di attese e nei relativi meccanismi interpretativi degli spettatori o nella costituzione di comunità trasversali da parte degli spettatori stessi. Fino a descrivere, con attenzione e immediata chiarezza, la stretta connessione tra produzione cinematografica, pubblico e critica, illustrata grazie allo studio delle dinamiche e dei discorsi sociali che si intersecano intorno a celebri casi cinematografici.
Saggi di sociologia della cultura
Karl Mannheim
Libro
editore: Armando Editore
anno edizione: 1998
pagine: 263
Stanley Kubrick
Bill Krohn
Libro: Copertina morbida
editore: Cahiers du Cinema
anno edizione: 2010
pagine: 102
Stanley Kubrick (USA, 1928-1999) è un maestro della regia che si è spinto ben oltre quanto abbiano fatto i cineasti contemporanei. Perfezionista creativo, che continua ad affascinare le nuove generazioni, inizia a lavorare come fotografo prima di dirigere, non ancora venticinquenne, alcuni film noir. La potenza e l'originalità delle sue opere lo portano presto al successo. Dagli anni '60 vive e lavora a Londra, al riparo dallo scandalo suscitato dal suo adattamento di Lolita (1962) e lontano dai grandi studios, ai quali era l'unico a saper imporre il totale controllo dei propri film. In cinquant'anni ha realizzato solo una dozzina di lungometraggi, ma tutti di straordinario livello tecnico ed eccezionale inventiva stilistica. A partire dal fantascientifico 2007: Odissea nello spazio (1968), ogni sua opera esplora nuovi generi e tematiche controverse come il Vietnam {Full Metal Jacket, 1987), la violenza (Arancia meccanica, 1971), l'horror (Shining, 1980), ia sessualità (Eyes Wide Shut, 1999).
Alfred Hitchcock
Bill Krohn
Libro: Copertina morbida
editore: Cahiers du Cinema
anno edizione: 2010
pagine: 103
Alfred Hitchcock(GB, 1899-1980) è senza dubbio il regista cinematografico più famoso al mondo. Il suo nome è sinonimo di cinema e ogni nuova generazione riscopre, con immutato piacere, i suoi film, veri capolavori del patrimonio artistico mondiale. L'avventura del cineasta, iniziata nel cinema muto inglese degli anni '20, culmina con il successo di thriller come L'uomo che sapeva troppo (1934), Sabotaggio (1936) e La signora scompare (1938). Hitchcock è già noto come il "giovane genio" quando approda a Hollywood, dove intraprende un rinnovamento della tradizione cinematografica, unendo classico e moderno in pellicole come La donna che visse due volte (1957), Intrigo internazionale (1959) e Gli uccelli (1963). Nei suoi film attori di talento come James Stewart e Cary Grant hanno interpretato ruoli indimenticabili di anti-eroi e attrici quali Grace Kelly, Kim Novak e Tippi Hedren hanno impresso il mito della "bionda" nell'immaginario collettivo.