Libri di A. A. Mola
Statuti generali dei Liberi Muratori pubblicati in Napoli nel 1820 (1821)
Libro: Libro in brossura
editore: BastogiLibri
anno edizione: 2017
pagine: 114
Il 23 febbraio 1821 Ferdinando I, re delle Due Sicilie, intimò ai sudditi d’accogliere a braccia aperte l’armata asburgica che il generale Frimont, su mandato del congresso di Lubiana, guidava a reprimere il sistema costituzionale affermatosi in Napoli nel luglio dell’anno precedente. La rivoluzione liberale aveva le ore contate: di lì a poco essa fu spenta nelle gole di Antrodoco, tra le brughiere di Novara e nelle carceri del Lombardo-Veneto e degli Stati Pontifici. Lo stesso 23 febbraio 1821 Domenico Gigli, Tommaso Mazza e Orazio De Antellis datarono gli Statuti della Società dei Liberi Muratori del Rito Scozzese antico ed accettato, che – scrisse Ulisse Bacci un secolo dopo –, “sia pure con molte modificazioni decretate dalle successive Costituenti, sono ancora le basi fondamentali dell’Istituto”. Gli Statuti che qui si pubblicano posson dunque essere considerati il lascito dei massoni partenopei a quelli italiani delle venture generazioni: i quali perciò sarebbero tornati ripetutamente a ispirarsene per restituire ordine ai loro lavori, dopo decenni di dolenti peregrinazioni, senza bussola e senza meta, costretti a “inventare” norme nuove per ignoranza delle antiche.
Storia d'Italia. Annali. Volume Vol. 21
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: XXXII-849
La massoneria è un'antica associazione le cui origini si perdono nella leggenda e che almeno dal Settecento ha svolto un ruolo determinante nella società e nella cultura europee. Il nuovo "Annale", grazie al contributo di diversi specialisti, traccia un ritratto storico della massoneria italiana, esaminandone origine ed evoluzione, oltre al rapporto che le diverse logge hanno intrattenuto con il pensiero filosofico e politico.
La massoneria nella grande guerra
Libro: Libro in brossura
editore: BastogiLibri
anno edizione: 2016
pagine: 336
Con la conflagrazione europea del 1914 le Massonerie degli Stati in lotta si schierarono con i rispettivi governi. In Italia le 2 organizzazioni massoniche, il Grande Oriente e la Gran Loggia d'Italia, sino ad allora avevano predicato pace e fratellanza. Dall'agosto 1914, invece, il GOI chiese la guerra contro l'impero d'Austria per completare il Risorgimento. Con l'intervento anche la GLdI condivise l'impegno per la vittoria. Ma la guerra generò il trionfo degli ideali massonici? Essa, in realtà, rafforzò correnti di pensiero ostili alla massoneria. Le ripercussioni della Grande Guerra sulla massoneria italiana sono esaminate dai saggi di Adilardi, Caldarelli, Carrara, Combes, Dondoli, Ferraioli, Benimeli, Fucini, Gabricci, Guanti, Mola, Nardacci, Perna, Pruneti, Rabbia, Ricci, Sangiorgi, Zarattini e Zarcone presentati in 2 Convegni della Gran Loggia d'Italia (Piombino e Roma, 2015). Dopo 4 anni di massacri, il conflitto ebbe una conclusione militare. Molto più arduo il bilancio politico e sociale. Forse avevano visto lungo i fautori della neutralità "vigile e armata", che puntavano alla soluzione diplomatica del contenzioso tra gli Stati: l'antico sogno di Giuseppe Garibaldi.
Protagonisti dimenticati del Risorgimento. Trono e altare. Esercito e popolo
Libro: Libro in brossura
editore: Pontecorboli Editore
anno edizione: 2012
pagine: 286
Mussolini a pieni voti? Da Facta al Duce. Inediti sulla crisi del 1922
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni del Capricorno
anno edizione: 2012
pagine: 375
Il 28 ottobre non vi fu affatto la marcia su Roma. Quel giorno il presidente del consiglio dei Ministri, Luigi Facta, si dimise; il 30 Vittorio Emanuele III affidò a Mussolini l'incarico di formare il governo che comprese fascisti, nazionalisti, liberali, popolari (cattolici), demosociali, democratici, nazionalisti: una coalizione nazionale. Il governo si insediò il 1° novembre, quando le "squadre fasciste", entrate a Roma la mattina del 31 ottobre, ne erano partite su treni speciali dopo una sfilata rumorosa ma pacifica da piazza Venezia alla stazione Termini. Poi Mussolini si presentò al Parlamento. Con quale programma? Liberista, pragmatico, concludente. Il Parlamento lo approvò a pieni voti. Nessuno previde il seguito...