Libri di V. Vitiello
Inquieto pensare. Scritti in onore di Massimo Cacciari
Libro
editore: Morcelliana
anno edizione: 2015
pagine: 384
Fare omaggio a un pensatore significa prendere sul serio le sue argomentazioni, le sue categorie, provando anche ad andare oltre. È quanto si trova in queste pagine: un confronto tra i più diversi saperi, idee ed esperienze - dalla filosofia alla politica, dalla religione all'arte, dalla letteratura alla filologia - per festeggiare il settantesimo anno di Massimo Cacciari, tra i più inquieti protagonisti della cultura italiana ed europea del nostro tempo. Vi hanno partecipato: Emanuele Severino, Carlo Sini, Félix Duque, Vincenzo Vitiello, Massimo Donà, Giulio Giorello, Fabrizio Desideri, Francesco Valagussa, Nicola Magliulo, Mario Tronti, Biagio de Giovanni, Giacomo Marramao, Roberto Esposito, Umberto Curi, Bruno Forte, Gianni Vattimo, Piero Coda, Enzo Bianchi, Sergio Givone, Francesco Tomatis, Serena Nono, Claudio Magris, Thomas Harrison, Vittorio Gregotti, Federico Vercellone, Ivano Dionigi, Raphael Ebgi, Giulio Busi, Giangiorgio Pasqualotto.
Il mondo, dall'interno. Ontotecnologia della vita quotidiana
Félix Duque
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 152
Abbandonata la pretesa di 'dedurre' il mondo da un qualche principio, Dio o la Ragione, al filosofo contemporaneo che non intende abbandonare il compito di "portare il proprio tempo al pensiero", non resta altro da fare che descrivere il mondo dall'interno. Nasce così la mappa di un multiverso in cui l'unità delle due vie - della verità e dell'erranza - si mostra in tutto l'arco della storia d'Occidente. Mito e matematica, poesia e cibernetica convivono nel nostro tempo, in un intreccio di antico e moderno, in cui non c'è più spazio né per la nostalgia del passato, né per l'esaltazione del presente. La conclusione di questa fenomenologia della 'contemporaneità' che si slarga a comprendere tutto l'orizzonte della nostra storia - da Esiodo a Trakl, a Celan, da Parmenide a Türing, dalla Città di Caino all'"American New World" è 'etica': l'indicazione di un diverso modo di abitare la Terra, per il quale al tout comprendre non deve seguire, a mo' di un imperativo, il tout pardonner. Le cose, in questa visione cristianamente atea del mondo, sono già tutte da sempre perdonate: si perdonano da sé, im Verschwinden, svanendo. Perché nell'attimo stesso in cui fluiscono in pure trasparenze, lasciano il segno più forte della loro 'corpulenza', l'eco della voce della Terra. "Oste! Un'altra bottiglia/di Xeres!".
La scienza nuova. Le tre edizioni del 1725, 1730 e 1744
Giambattista Vico
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2012
pagine: CLXXX-1318
La "Scienza nuova", di cui in questo volume si pubblicano le tre edizioni, del 1725, del 1730 e del 1744, è un Classico del pensiero occidentale, essenziale per la comprensione del nostro mondo storico non meno della "Repubblica" di Platone e dell'"Etica" di Spinoza, della "Metafisica" di Aristotele e della "Critica della ragion pura" di Kant, del "De Civitate Dei" di Agostino e della "Fenomenologia dello spirilo" di Hegel. Due le idee-guida che si intrecciano, e anche configgono, in quest'opera geniale e inquietante: l'estensione al mondo umano della mathesis universalis, che ha segnato la nascita della scienza moderna, ma che in Galilei e Cartesio era limitata alla natura; la genealogia della coscienza e della logica a partire dal "senso" e dalla "fantasia", da cui discende l'interesse prevalente di Vico per il formarsi della prima umanità. Interesse mai disgiunto dalla consapevolezza dei limiti della ragione, che può a stento "intendere", ma non "immaginare" quell'età ancora incerta tra storia e pre-storia. Da questa consapevolezza "critica" nacque quella fusione di logos e mythos, concetto e immagine, che caratterizza il linguaggio barocco della "Scienza nuova" (in particolare nelle due ultime edizioni, qui presentate nella loro scrittura originaria), nel quale Vico espose due e diverse concezioni del tempo umano-divino della storia. In particolare il quinto e ultimo libro di quest'opera in continuo compimento, se per un verso ripropone l'idea pre-cristiana della ciclicità del corso storico.
La questione della cosa
Martin Heidegger
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 211
Svolgendo con la consueta maestria un itinerario che, privilegiando il confronto con la metafisica kantiana, mira a ridiscutere le "decisioni fondamentali" che sono all'origine del pensiero scientifico moderno (Galilei, Cartesio, Newton), Heidegger intende rivelare come la domanda sull'essenza della cosa proietti necessariamente il pensiero in una dimensione altra, che abita oltre le cose e ineluttabilmente precede ogni semplice 'figura' umana, dunque, altrettanto, ogni mera attività calcolante. La questione della cosa rimette infatti alla questione dell'essere, autentica domanda guida dell'intera meditazione heideggeriana che in questa Vorlesung raggiunge indiscutibilmente uno dei propri vertici speculativi.
Logica ed esperienza. In ricordo di Leo Lugarini
Libro
editore: Bibliopolis
anno edizione: 2009
Leo Lugarini (Parma 1920-Cremona 2005), Accademico dei Lincei, ha diretto la rivista "Il Pensiero" per cinquant'anni circa. L'ampia ricerca di Lugarini che ha esordito nel 1950 con un libro su "La logica trascendentale kantiana", cui seguì un saggio su Platone, "L'unità dell'idea nel Parmenide" - si è mossa essenzialmente tra due fuochi: Aristotele e Hegel, ai quali ha dedicato studi fondamentali. Da "Il problema delle categorie in Aristotele" ad "Aristotele e l'idea della filosofia Hegel dal mondo storico alla filosofia", fino a "Orizzonti hegeliani di comprensione dell'essere", che rappresenta la summa della sua lettura della "Logica" hegeliana. Non meno rilevanti sono i suoi saggi sulle propaggini novecentesche della filosofia trascendentale, da Husserl a Cassirer. L'ultima sua opera, "Hegel e Heidegger", edita nel 2004, è un'innovativa analisi del rapporto tra i due pensatori. Attraverso un articolato esame delle grandi fasi del pensiero occidentale Lugarini è giunto a reperire nel bimillenario decorso di esso due differenti tradizioni di fondo, l'una imperniata sul radicale rifiuto della contraddizione, l'altra invece nel suo accoglimento in quanto "regula veri", e tali da contrassegnare due diversi stili di vita, sia individuale che comunitaria.