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Libri di Tom Rachman

Ascesa e caduta dei grandi poteri

Ascesa e caduta dei grandi poteri

Tom Rachman

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2015

pagine: 370

In una polverosa libreria in un paesino remoto del Galles, Tooly Zylberberg sta cercando di leggere una biografia mentre Fogg, il suo giovane assistente, non la smette di blaterare. La sua vita è fatta di questo, passeggiate romantiche nella brughiera, libri, il piccolo pub dove nessuno sa niente di lei. Una sera però il computer si illumina: una richiesta d'amicizia su Facebook. Tooly legge quel nome, lo riconosce, una vertigine le fa chiudere subito lo schermo. Poi riapre la pagina di Facebook, trova il messaggio: "Possiamo parlare di tuo padre?". Già, ma la domanda di Tooly è: "Quale padre?". Il passato torna come un'onda gigantesca e strappa Tooly dal suo tranquillo approdo. Cosa nasconde? Qual è la storia della sua vita? Se c'è una storia, tra le mille lette, che proprio non ha senso quella è la sua. Tooly cresce in Asia, poi in Europa, poi negli Stati Uniti. E chi bada a lei mentre viene sballottata da un continente all'altro? Suo padre, all'inizio, sconclusionato genio dell'informatica che l'adora ma non sa bene come star dietro a una bambina nel caos di Bangkok. Poi arriva Humphrey, il bisbetico scacchista russo. La riporta a New York facendole conoscere sua madre, Sarah, affascinante e tempestosa attrice. E infine c'è Venn, il suo secondo padre, colui che la terrà in pugno con il suo grande carisma, per poi, all'improvviso, scomparire.
22,00

Gli imperfezionisti

Gli imperfezionisti

Tom Rachman

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2010

pagine: 364

A un tavolo del Caffè Greco, davanti a un imprecisato numero di Campari, l'enigmatico Cyrus Ott fonda il suo quotidiano internazionale, nel 1954. Vorrebbe una redazione vibrante di nobili intenti, ma in realtà vi accade tutto ciò che normalmente accade in una vera redazione: saluti biascicati, capiredattori che sonnecchiano, telefonate sfibranti, feroci insulti tra colleghi. Il giornale sta al terzo piano di un palazzo storico. Non ci sono scritte sulla porta. Fuori dall'ascensore qualcuno ha appeso un cartello: «Lasciate ogni speranza voi ch'uscite. Outside is Italy». Tre piani sotto c'è Roma, la cui bellezza, con quel misto di fascino e inquietudine, caos e dolce vita, appare eterna soprattutto a chi, all'inseguimento di sogni effimeri, vi arriva da un paese lontano. Tutti i dipendenti del giornale - americani, inglesi, australiani, canadesi - sono sufficientemente uomini di mondo per primeggiare nella qualità che governa il loro mondo: l'imperfezione. In redazione parlano il giornalese, lingua che fonde sintesi e desiderio di conformismo, ma fuori ognuno torna a indossare - drammaticamente - la propria inadeguata unicità. Undici ritratti di imperfezionisti formano il racconto perfetto del regno dell'approssimazione mediatica, dove l'arte della verità fluttua pericolosamente nella corrente delle passioni umane, tra cialtroneria e bassezze, cinismo e solitudine.
18,00

Gli imperfezionisti

Gli imperfezionisti

Tom Rachman

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2010

pagine: 288

"Gli imperfezionisti", il romanzo d'esordio di Tom Rachman, ci catapulta nella redazione di un giornale internazionale con sede a Roma. È popolata da eccentrici personaggi: dallo scrittore di necrologi che fa qualunque cosa pur di evitare di lavorare, al giovane freelance sfruttato da un egocentrico corrispondente di guerra, fino all'editore più interessato al suo magnifico bassotto Schopenhauer che ai problemi del giornale. Sullo sfondo delle guerre in Afghanistan e Iraq, del clima di tensione internazionale e della caccia a Bin Laden, il giornale avrebbe infinito materiale con cui riempire le proprie pagine, ma le vere storie da prima pagina sono le vite professionali e private dei personaggi che in quel giornale lavorano, si scontrano, arrancano. Con ironia e disincanto Tom Rachman racconta il mondo della carta stampata: l'approssimazione, la sciatteria e le bassezze che ormai contraddistinguono il giornalismo. Una realtà che lui conosce bene, avendo lavorato dal 2002 come corrispondente da Roma dell'Associated Press di New York.
17,00

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