Libri di Sonia Macrì
Le pietre di Orfeo. Un lapidario magico
Libro: Libro in brossura
editore: Inschibboleth
anno edizione: 2023
pagine: 108
I lapidari greci e latini – catalogazioni di pietre più o meno preziose, generalmente anonime – hanno di che stupire i lettori moderni, conducono lontano dalle miniere, verso un mondo arcano. Generate dai raggi del sole o della luna, tuoni o fulmini e custodite segretamente da lupi, aquile e altri animali predatori, le pietre funzionano come autentici talismani, da impiegare nelle questioni di cuore, nella cura delle malattie, per fini magici e persino per la previsione dell'avvenire. Nel restituirli in una nuova traduzione, il libro accompagna i lettori lungo un sentiero interpretativo volto a districare la fitta rete di corrispondenze simboliche che ricollegano le pietre a entità degli altri regni della natura e a celebri figure del mito. Prefazione di Davide Susanetti.
Mito, favola, fiaba. Testimonianze linguistiche e tradizioni culturali a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Il Palindromo
anno edizione: 2020
pagine: 276
Mito, favola, fiaba. Sembrerebbero tre argomenti distinti e separati: favola e fiaba sono due diversi generi letterari, il mito è anche qualcosa di più ampio e di più complesso. Perché allora metterli insieme? Perché tutti e tre sono legati alla parola e all'immaginario. Sono tre diverse espressioni di quella parola pronunciata, scritta, letta e tramandata, che è strumento precipuo di trasmissione del pensiero e del sapere nella civiltà umana. Sono al contempo manifestazione di quel complesso di credenze, paure, superstizioni, tabù, dubbi, domande e risposte, che chiamiamo genericamente immaginario. Sono dunque tre diverse forme in cui si organizza e si tramanda la memoria collettiva, nella tradizione orale e folklorica, nella lingua, nella letteratura o nell'arte. Diciotto studiosi di diversa formazione si sono confrontati su questi temi, ciascuno, con la sua prospettiva e metodologia. Il percorso delineato va dall'antichità alla contemporaneità, attraversando tradizioni linguistiche e letterarie diverse e toccando pure l'archeologia, l'arte, l'architettura, perfino i nuovi media e le loro più recenti applicazioni.
Le pietre dei greci. Letteratura, mito, saperi naturali
Sonia Macrì
Libro: Libro in brossura
editore: Editoriale Jouvence
anno edizione: 2018
pagine: 180
Percorrendo i territori dell'immaginario, i greci si sono imbattuti in molte pietre che non hanno usato per fini pratici ma in progetti di ordine intellettuale : massi percepiti come utili per esprimere la forza incrollabile degli eroi e rocce atte a incarnare il dolore disumanizzante delle madri in lutto, o l'alterità estrema della morte. Quanto alle gemme, il loro aspetto variegato e brillante, insieme al potere riflettente, hanno fatto sì che i naturalisti antichi le classificassero come occhi capaci di sprigionare la forza dello sguardo e di restituire immagini soprannaturali. Muovendosi tra queste due diverse tipologie di pietre e tra due distinti ambiti di indagine – la poesia omerica e le catalogazioni dei lapidari – questo libro esplora alcuni impieghi metaforici di cui la cultura greca si è servita in rapporto al mondo dei minerali, ora per descrivere aspetti propri della condizione umana, ora per imporre un ordine a questo regno della natura.
Narciso. La passione dello sguardo. Variazioni sul mito
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2026
pagine: 192
Proteso verso la superficie di una fonte, un ragazzo scorge un volto bellissimo e perdutamente se ne innamora. Il suo nome è Narciso e quel volto non è altro che l’inconsistente riflesso di se stesso: un’illusione, un inganno crudele che lo sguardo del giovane non sa riconoscere. Questa celebre variante, consegnata alla cultura europea dal poeta latino Ovidio, non è l’unica a raccontare la passione impossibile di Narciso. La tradizione greca tramanda la storia dell’adolescente che subisce l’autoinnamoramento come punizione inflitta dal dio Eros per aver respinto l’amore di un altro uomo, o anche quella del Narciso gemello, che ritrova nello specchio dell’acqua l’immagine della sorella scomparsa. In tutti i casi, non è un “Narciso” nell’accezione moderna del termine che possiamo riconoscere in questi antichi racconti. Fra le innumerevoli variazioni con cui il mito si è ripresentato nel corso dei secoli, è la favola di La Fontaine a immortalare il “Narciso” per antonomasia. La voce dei poeti simbolisti lo celebra come figura rappresentativa dell’arte poetica e delle tensioni che si instaurano tra l’io e il canto. Miraggi, ombre e raddoppiamenti popolano, infine, i versi dei poeti del Novecento, presso i quali il mito di Narciso (evocato dichiaratamente o soltanto in maniera implicita) più che mai rivela la capacità di rigenerarsi in forme sempre nuove.

