Libri di Simone Bionda
Facezie
Simone Bionda
Libro: Libro in brossura
editore: Faseuno
anno edizione: 2025
pagine: 84
“Secondo il Cortegiano di Baldassarre Castiglione (1528) le facezie sono di «due sorti» o «maniere»: la prima «s’estende nel ragionar lungo e continuato», la seconda «è brevissima, e consiste solamente nei detti pronti ed acuti (…), e de’ mordaci; né senza quel poco di puntura par che abbian grazia». È a questa tradizione ironica e tagliente, dotta e popolare, che rinviano queste colte e fulminee facezie odierne di Simone Bionda. Caustiche e penetranti, esse illuminano idee e comportamenti personali e sociali, denudano ipocrisie e luoghi comuni, divertono seriamente. ...Si inseriscono in una linea novecentesca che ha in Leo Longanesi, Mino Maccari e Ennio Flaiano autori di riferimento (oltre che nell’aforistico ed epigrammatico Niccolò Tommaseo, di cui si riporta in questa edizione un’eloquente voce di dizionario); e si innestano nella propizia e pungente scia ticinese di Giuseppe Prezzolini, Carlo Gragnani, Orio Galli, Aurelio Buletti e Mario Postizzi.” (G. Ruozzi)
Nuevas frontieras. Con Herramientas. Per le Scuole superiori
Carla Finello, Simone Bionda, Pilar Lopez Garcia
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Rizzoli Languages
anno edizione: 2022
pagine: 360
Poetica d'Aristotele. Tradotta di greco in lingua vulgar fiorentina da Bernardo Segni gentiluomo et accademico fiorentino
Simone Bionda
Libro
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2015
pagine: 327
Il fiorentino Bernardo Segni (1504-1558), traduttore in volgare di Aristotele, è più e meglio conosciuto come autore delle 'Storie della sua città', rimaste inedite fino al 1723. Le sue quattro traduzioni aristoteliche (della Retorica e della Poetica, della Politica e dell'Etica) furono invece pubblicate tutte a Firenze vivente l'autore, tra il 1549 e il 1550, da Lorenzo Torrentino tipografo ducale. In particolare la Poetica, uscita in volume con la Retorica nel 1549 (e poi a Venezia nel 1551), può vantare di essere stata la prima traduzione del fondamentale trattato non solo in italiano ma in una lingua moderna. Questo importante volgarizzamento viene ora proposto per la prima volta in edizione critica, con un ampio commento a piè di pagina che dà conto delle sue fonti latino-umanistiche, nonché delle tangenze con i contemporanei trattati di poetica in italiano di impianto aristotelico (su tutti quelli di Giovan Battista Giraldi Cinzio e Gian Giorgio Trissino). Il testo è inoltre preceduto da un'introduzione storico-filologica che ne ricostruisce la genesi e che mette a fuoco i rapporti tra il suo autore e il maggior filologo dell'epoca, Piero Vettori.