Libri di Silvia Cirelli
Maïmouna Guerresi. Rûh/Soul. Catalogo della mostra (Milano, 14 novembre 2019–18 gennaio 2020). Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro in brossura
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2019
pagine: 64
Italiana di nascita ma senegalese d’adozione, Maïmouna ci accompagna in un mondo visionario che attraversa le complessità del sincretismo identitario, creando un dialogo allusivo fra la cultura europea e quella africana. Grazie ad un approccio poliedrico di chiara risonanza emozionale, l’artista ci invita a scoprire una terra di mezzo, un luogo apparente, dove le consuete barriere strutturali vengono ribaltate, per lasciare il posto a una dimensione intimista che miscela ingredienti personali a testimonianze del reale. Sospesi fra figurazione e immaterialità, i monumentali soggetti dell’artista enfatizzano una metamorfosi spirituale che cattura appieno l’urgenza di questa consapevolezza interiore e attraverso rimandi mistici e metafore taumaturgiche, ne svela l’autentica essenza.
Farah Khelil. Surfacing. Catalogo della mostra (Milano, 28 marzo-11 maggio 2019). Ediz. italiana e inglese
Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2019
pagine: 64
Catalogo della mostra "Farah Khelil. Surfacing", Officine dell'Immagine, Milano, 28 marzo - 11 maggio 2019. "Le opere della giovane e talentuosa Farah Khelil (Tunisia, 1980) nascono da un soffio emotivo, un attraversamento viscerale, prima ancora che mentale. Ritrarre la realtà, così come ci viene proposta ad un primo superficiale sguardo, non sarebbe altro che tradire il proprio inconscio, mascherandolo deliberatamente. La verità oggettiva delle cose, infatti, secondo l'artista non è altro che la riproduzione di una finzione, incapace di sostenere e interpretare appieno il carico dell'animo umano. Essa è irrimediabilmente sorda davanti alla deliberata confusione dell'universo interiore e, per questo, deve essere screditata e sostituita dalla sintesi di un nuovo "accadimento". Solo attraverso l'immaginazione, la magia della memoria e la decostruzione della realtà, si ha il potere di colmare quel vuoto, consentendo di raggiungere una dimensione percettiva inedita e per questo, assolutamente umana." (Dal testo "Archeologie della memoria" di Silvia Cirelli)
When the lion comes out of the shade. Servet Koçyi?it. Ediz. italiana e inglese
Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2019
pagine: 48
Dal 17 gennaio al 9 marzo 2019, Officine dell'Immagine di Milano ospita la seconda personale italiana di Servet Koçyi?it (Kaman, 1971), uno degli autori più interessanti della scena contemporanea turca. Curata da Silvia Cirelli, la mostra dal titolo "When the Lion comes out of the shade" esplora il recente percorso artistico di questo poliedrico interprete, raccogliendo una selezione di opere, tra fotografie, installazioni e collages, mai esposti in Italia. Da sempre attento al confronto con tematiche socioculturali, identitarie, comportamentali e geopolitiche che interessano non solo la realtà turca - a cui è certamente legato - ma che riguardano in generale la storia culturale odierna, Koçyi?it riscopre le contaminazioni nell'arte di temi di grande attualità, come l'esperienza dell'emigrazione, il senso di sradicamento, gli equilibri fra individuo e collettività e la vulnerabilità del genere umano.
Cut away. Safaa Erruas, Lungiswa Gqunta, Bronwyn Katz. Catalogo della mostra (25 ottobre-22 dicembre 2018). Ediz. italiana e inglese
Silvia Cirelli
Libro: Libro in brossura
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2018
pagine: 48
Catalogo realizzato in occasione della mostra "Cut away", collettiva delle artiste Safaa Erruas, Lungiswa Gqunta, Bronwyn Katz curata da Silvia Cirelli, Officine dell’Immagine, Milano, 25 ottobre-22 dicembre 2018. Nessun oggetto può esistere nella nostra vita senza legarsi al nostro corpo, alle nostre emozioni, alla conoscenza di noi stessi. È da questa considerazione che si è partiti per realizzare la collettiva "Cut away", un progetto che presenta la poetica di tre figure centrali nell'attuale panorama artistico africano – la marocchina Safaa Erruas, e le due sudafricane Lungiswa Gqunta e Bronwyn Katz – e che rielabora tematiche legate al luogo e all'appartenenza attraverso la capacità latente degli oggetti di tradurre mondi emozionali. Anziché mettere in mostra la presenza fisica del corpo, le artiste tendono a presentare oggetti di uso domestico – aghi, vetri, materassi, reti di letti – il cui rapporto con gli esseri umani è implicito piuttosto che manifesto. Seppur priva della presenza umana, una presenza si avverte però sempre, aleggia ossessivamente, emanando un’aura di disturbo, perché nemmeno l’oggetto più semplice sembra essere completamente innocente.
Maurice Mbikayi. Masks of Heterotopia. Catalogo della mostra (Milano, 7 giugno-28 luglio 2018). Ediz. italiana e inglese
Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2018
pagine: 48
Dal 7 giugno al 28 luglio 2018, Officine dell'Immagine di Milano ospita la prima personale italiana di Maurice Mbikayi (Repubblica Democratica del Congo, 1974), uno degli autori più interessanti della scena contemporanea africana. Curata da Silvia Cirelli, la mostra dal titolo "Masks of Heterotopia" esplora il percorso artistico di questo poliedrico interprete, raccogliendo una selezione di opere tra fotografie, installazioni e video, mai esposte in Italia. Il vissuto quotidiano che diventa speculare al contesto artistico ritorna come caratteristica predominante nella poetica di Mbikayi anche nella sua esplorazione dell'impatto della tecnologia nella società africana e le conseguenze ambientali, economiche ma anche identitarie che questo sta generando. Le installazioni realizzate interamente con materiali di riciclo tecnologico, come computer, telefoni o cavi vari, si soffermano infatti sul tema del consumo tecnologico, come traduzione di un'evoluzione che in realtà spinge verso l'alterazione delle relazioni fra individui.
Gohar Dashti. Fragile, handle with care
Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2018
Volume pubblicato in occasione della mostra "Gohar Dashti. Fragile, handle with care", a cura di Silvia Cirelli, Galleria Officine dell'Immagine, Milano, 8 febbraio - 24 marzo 2018. Da sempre attenta al confronto con tematiche socioculturali, identitarie, comportamentali e geopolitiche che interessano non solo la realtà iraniana - a cui è certamente legata - ma che riguardano in generale la storia culturale attuale, Gohar Dashti traduce in arte la precarietà di un momento storico segnato dal senso di sradicamento, l'incomunicabilità fra le persone e il bisogno di appartenere. "Fragile, handle with care" raccoglie le sue ultime serie fotografiche, progetti artistici dove la consueta presenza umana, alla quale Gohar Dashti ci aveva da sempre abituati, viene completamente abbandonata. Non ritroviamo più, infatti, quella componente umana dalla morfologia emozionale quasi commovente. Ora, è la forza prepotente e allo stesso tempo precaria della natura a vincere la scena, una natura che cerca di riconquistare il proprio ruolo, per restituire all'uomo quella memoria culturale da troppo tempo persa.
Jalal Sepehr. As far as the eye can see
Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2016
pagine: 52
Già apprezzato nel panorama artistico internazionale, Jalal Sepehr negli ultimi anni ha saputo distinguersi con una personalissima impronta espressiva, capace di catturare le ambivalenze e le complessità del tessuto sociale iraniano, e soprattutto mostrandone le multiformi contraddizioni. Perennemente in bilico fra ricerca di modernità e bisogno di salvaguardia della tradizione, l'Iran rimane uno dei paesi mediorientali di maggior fascino, e la sua articolata e composita struttura socio-culturale, paradossalmente si contraddistingue per una vivacità creativa fra le più straordinarie del panorama contemporaneo. Dopo varie mostre in più paesi d'Europa, Jalal Sepehr arriva finalmente in Italia con "As far as the eye can see", un progetto espositivo che ripercorre la sintesi poetica degli ultimi dieci anni di questo eclettico artista, concentrandosi soprattutto su quelle serie fotografiche e su quelle modalità stilistiche che più significativamente hanno segnato la sua unicità lessicale, come ad esempio l'utilizzo del tappeto persiano come tratto distintivo.
Gohar Dashti. Stateless
Silvia Cirelli
Libro: Copertina rigida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2016
pagine: 48
Nel nuovo progetto Stateless (2014-2015), Gohar Dashti s'interroga sui confini fra universo interiore e visione sociale, osservati però, proprio in relazione all'equilibrio (o squilibrio) con la natura: "silenziosa testimone" di un sofferente mosaico di vite.
Carte blanche. Giovani artisti dal Nord Africa. Catalogo della mostra (Milano, 22 ottobre 2015-6 gennaio 2016). Ediz. italiana e inglese
Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2015
pagine: 56
I tre artisti protagonisti dell'esposizione sono nomi noti a livello internazionale e spiccano per una ricercatezza estetica matura e incisiva. Massinissa Selmani è fra i protagonisti della mostra di Okwui Enwezor alla Biennale di Venezia, per la quale ha inoltre ricevuto una Menzione Speciale, e della Biennale di Lione; Safaa Erruas era quest'anno fra gli artisti invitati alla prestigiosa Biennale dell'Avana; Farah Khelil ha da poco concluso una mostra al Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Palma di Maiorca. Lontana dal tentativo di definire una specificità generazionale e tanto meno geografica, carte blanche, che nel titolo suggerisce la predilezione degli artisti all'utilizzo del disegno come medium espressivo o della carta come strumento,- non vuole circoscrivere la dimensione estetica dell'arte emergente nordafricana, quanto al contrario valorizzarne le differenze, nell'approccio linguistico e nella grammatica stilistica. Fuori da facili retoriche culturali, si vuole offrire un punto di riflessione sulle realtà estetiche locali, consolidando chiavi di lettura inedite ed esaltandone la multidisciplinarietà: come dimostrano i diversi linguaggi fatti propri dagli artisti coinvolti, capaci di spaziare dal disegno alla fotografia, dal video all'installazione.
Truth serum
Servet Kocyigit, Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2014
pagine: 56
Nato nel '71 a Kaman, una cittadina dell'Anatolia Centrale, Kocyigit è cresciuto durante il terzo golpe militare, uno dei periodi più bui della cronaca recente. Come lui stesso afferma, "la mia adolescenza non è stata segnata dalla divertente scelta dei capelli all'ultima moda o dalla gara alla più improponibile imbottitura sulle spalle", al contrario, gli anni '80 hanno simboleggiato il bisogno di trovare una propria identità e di comprendere, quanto possibile, la controversa realtà culturale di cui era testimone. "Noi volevamo la libertà" continua l'artista, "ma non sapevamo cosa questa significasse veramente, c'è voluto molto tempo per capirlo e, se ci sono riuscito, lo devo sicuramente all'arte". L'arte diventa dunque per Kocyigit la "parola" con la quale esprimersi liberamente, lo strumento col quale raccontare le fratture della propria generazione, il senso di sradicamento e la sempre più evidente consapevolezza di una realtà vulnerabile e precaria. Servet Kocyigit cattura la memoria collettiva, per poi restituirla in una nuova dimensione metaforica, dove trionfa il labile equilibrio fra percezione (intesa nella sua connotazione sensoriale ed emozionale) e concezione...
Utopia
Xing Danwen, Silvia Cirelli
Libro: Copertina morbida
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2014
pagine: 56
Artista poliedrica e con una singolare impronta espressiva, Xing Danwen negli anni è riuscita a rinnovarsi costantemente, esplorando una molteplice varietà di linguaggi stilistici che vanno dal video all'installazione, dalla fotografia alla performance. La mostra milanese, dal titolo Utopia, ripercorre i tratti distintivi della sua vasta sintesi poetica che l'ha resa un'artista affermata ormai da diversi anni sia a livello nazionale che internazionale. Le sue opere fanno, infatti, parte delle più grandi collezioni museali, come il Metropolitan Museum of Art di New York, il Centre Pompidou di Parigi o il Victoria and Albert Museum di Londra, solo per citarne alcune. Questa sua prima personale italiana offre la possibilità di conoscere da vicino il suo percorso artistico, "un viaggio privato ma anche collettivo", come lei stessa lo definisce, che racconta le contraddizioni di una delle più complesse realtà sociali odierne, quella cinese.
Gohar Dashti
Silvia Cirelli
Libro: Libro in brossura
editore: Vanillaedizioni
anno edizione: 2013
pagine: 96
Classe '80, nata e ancora oggi residente a Tehran, Gohar Dashti è testimone di un periodo tra i più critici della storia recente di questo Paese (Iran, ndr). Con la sua arte si fa portavoce di una generazione che ha dovuto affrontare tragedie collettive diventate presto dolorose storie personali. Mentre Gohar nasceva, l'Iran veniva travolto dalla Rivoluzione Islamica, ribaltando violentemente il modello sociale e religioso di allora, a favore di un governo fondato sulla rigida regola coranica. Mentre muoveva i suoi primi passi invece, si consumava la sanguinosa Guerra Iran-Iraq (1980-1988), otto anni durante i quali persero la vita oltre ottocentomila giovani martiri. L'arte di Gohar Dashti, fortemente influenzata dalle tracce di questo passato, non può che essere letta in relazione a tali esperienze personali. La sua è una narrazione che si spinge verso una poetica che trasforma la vita in arte, raccontando la vulnerabilità e l'inquietudine intima di una generazione ferita dalla storia.

