Libri di Silvana Ferrario

Il romanzo è un intreccio di normale quotidianità e di avvenimenti retrodatati che si rivelano lentamente, portando alla luce un passato di legami familiari interrotti dal perbenismo sociale cui si assoggettavano certe famiglie patriarcali. Saranno una serie di lettere postume a svelare queste verità tardive e a ricomporre, come in un puzzle, i rapporti tra madre e figli, tra una madre che si fa chiamare zia, una figlia che risulta essere la nipote, mentre a mille km di distanza un'altra giovane cerca invano notizie di sua madre.

Esperienze, emozioni, sentimenti e… ironia. È tutto qui dentro, in questo libro di racconti presentati a vari concorsi letterari, alcuni dei quali “a tema” come Buchi Neri, Il vero volto del cancro o Uomini in pigiama. È soprattutto in questi racconti che emerge parte della mia esperienza in alcune associazioni di volontariato che mi hanno dato molto sul piano umano, inducendomi a diverse riflessioni e facendomi riconsiderare le priorità della vita. - Silvana Ferrario

Marta, giovane volontaria italiana, parte per un’esperienza in una comunità di suore in Perù. Joaquin, giovane architetto spagnolo, si concede una vacanza per percorrere l’Inca Trail. Tutti e due si portano dietro il dramma di una famiglia a metà, senza un padre. Esperienze diverse sullo sfondo del paesaggio andino: l’incontro con i bambini abbandonati, con il loro carico di sofferenza e violenza, per Marta; la fatica, il silenzio del cammino per Joaquin. Il ritorno nei rispettivi Paesi li vede affrontare la verità: sono entrambi figli di fecondazione eterologa. Diverse, però, le loro reazioni: Joaquin alla fine di un percorso personale riuscirà a ritrovare un certo equilibrio mentre Marta rimarrà disorientata dalla verità emersa e soprattutto dalla conseguente scoperta.