Libri di Serena Prina
L'ora del cuore. 22 brevi lezioni su vulnerabilità, connessione, cambiamento
Irvin D. Yalom, Benjamin Yalom
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2025
pagine: 288
Irvin D. Yalom, psichiatra e psicoterapeuta fra i più noti della nostra epoca, raggiunta la straordinaria età di novantatré anni – di cui sessanta dedicati all’attività professionale – si è ormai inoltrato nel territorio della Vecchiaia. Se la memoria non è più quella di una volta, d’altro canto l’esperienza ha raggiunto un’intensità che pochi altri possono vantare. Il fondatore della psicoterapia esistenziale accetta dunque la sfida imposta dall’avanzare del tempo e inaugura una nuova pratica di terapia: anziché impegnarsi in trattamenti “aperti”, dalla durata potenzialmente indefinita, Yalom si offre di incontrare una volta sola i pazienti che lo desidereranno, in singole sedute della durata di un’ora. Sessanta minuti di dialogo, in cui Yalom per primo si mette a nudo in un superamento dei tradizionali confini dell’alleanza terapeutica, stabilendo un’inedita vicinanza col paziente, producendo intimità e connessione immediate. Da oltre mezzo secolo, Yalom è il custode delle migliaia di storie che i suoi pazienti gli hanno affidato, e queste si sono stratificate in lui, insieme alla sua storia personale, anch’essa fatta di dolori, gioie, lutti e successi: un inestimabile patrimonio da condividere con gli altri. Fra le tantissime “ore del cuore”, Yalom ha scelto di raccontare qui le parabole umane che più toccano i fattori chiave dell’angoscia esistenziale e le costanti del desiderio: forze che da sole bastano a stimolare il primo passo verso il cambiamento, verso la guarigione.
Il giocatore
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2014
pagine: 240
Quella che Dostoevskij tratteggia nel "Giocatore" è una vera e propria radiografia letteraria del vizio del gioco, un'istantanea dei modi in cui il demone dell'azzardo può possedere uomini e donne di età ed estrazione sociale diversa. Un'istantanea così vivida da spingere Sergej Prokofiev a trasformarla in un'opera omonima, caposaldo della lirica novecentesca. Nella fittizia cittadina tedesca di Roulettenburg va in scena, attorno a un totem fatto di fiches e casinò, un vero e proprio carosello di figure, dal giovane precettore Aleksej al vecchio generale, dall'anziana, ricchissima nonnina al cialtronesco marchese des Grieux, dalla graziosa Polina alla misteriosa mademoiselle Blanche. Succede di tutto, eppure nulla cambia e chi, come Aleksej, è posseduto dal gioco potrà guarire e redimersi, sì, ma solo "da domani".
La cura Schopenhauer
Irvin D. Yalom
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2009
pagine: 480
Julius Hertzfeld si è guardato allo specchio stamattina. Attorno alla bocca poche rughe. Occhi forti e sinceri che possono reggere lo sguardo di chiunque. Labbra piene e cordiali. La testa coperta di riccioli neri e ribelli che si stanno appena ingrigendo sulle basette. Il corpo senza un'oncia di grasso. Insomma, lo specchio gli ha detto che è ancora lui: Julius Hertzfeld, brillante professore di psichiatria presso l'università della California, terapeuta dal caldo sorriso e dalla solida reputazione, uomo prestante che non ha affatto l'aria del sessantacinquenne cui è stato appena comunicato, con fredda e brutale sincerità, che ha poco più di un anno di vita. Che fare quando la vita spensierata termina di colpo e il nemico, fino a quel momento invisibile, si materializza in tutta la sua terrificante realtà? Julius Hertzfeld non ha dubbi: sa esattamente come trascorrerà il suo anno finale. Continuerà a occuparsi dei suoi pazienti e a cercare di ridestare, nella terapia di gruppo, il sentimento della vita dentro di loro. Sa, anche, che non si sottrarrà all'ultima sfida rappresentata dal suo paziente più ostico: quel Philip Slate che ha dedicato tutta la propria energia vitale alla fornicazione e che ora sostiene di aver scoperto una terapia Schopenhauer, una cura che proviene dal pensiero stesso del filosofo tedesco.
Delitto e castigo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: XL-730
Spinto da considerazioni teoriche, oltre che dalla miseria, il giovane Raskòl'nikov uccide un'anziana usuraia e si condanna così al rimorso e alfa nevrosi; trova infine pace nell'espiazione è nell'amore per la dolce Sonja. “Delitto e castigo” è dunque il romanzo della perdizione, ma dì una perdizione, che, proprio nel suo momento più oscuro, trova una luce che la redime. E in ognuno dei molteplici personaggi sopravvive una scintilla di bontà, soffocata dall'orrore eppure ancora palpitante di speranza. Intessuto di una grande complessità di temi, il romanzo riflette i principali motivi che agitarono la Russia di metà Ottocento e l'animo dell'autore: dagli ideali protosocialisti a un superomismo quasi nietzschiano, fino al misticismo messianico tipicamente slavo.
Terapia allo specchio
Irvin D. Yalom, Ginny Elkin
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2025
pagine: 352
Ventitré anni, un indiscusso talento per la scrittura creativa, Ginny Elkin compare al cospetto di Irvin Yalom, docente di psichiatria alla Stanford University di Palo Alto, agli inizi degli anni Settanta e, con sporadiche e fascinose metafore, dipinge subito un fosco ritratto di sé: quello di una giovane donna che odia profondamente sé stessa. La terapia di gruppo cui viene affidata non sortisce alcun effetto nel corso di un anno e mezzo. La sua inefficacia non scoraggia tuttavia Yalom. Per venire a capo del demone interiore di Ginny, di quella vocina che la tormenta senza tregua e la fa vivere in uno stato di perenne paura e impaccio, l’autore di Psichiatria esistenziale le propone una terapia individuale basata su un singolare esperimento: in luogo del pagamento di una parcella, scrivere un riassunto onesto di ogni seduta, contenente tutti i pensieri e le fantasie che non emergono mai alla luce in un rapporto verbale. Dal canto suo, Yalom avrebbe compilato delle note non cliniche basate ugualmente sulle impressioni di ogni seduta. Il risultato di tale intenso esercizio di autorivelazione è questo libro, che non espone semplicemente, come nella vasta letteratura esistente in psichiatria, l’interessante caso clinico di una borderline capace di tenersi al di qua della psicosi, ma traccia simultaneamente il percorso della cura da entrambi i punti d’osservazione, quello del paziente e quello del medico. Descrivendo «il dramma simbiotico della psicoterapia», quest’opera finisce così per essere, come scrive Marilyn Yalom nell’introduzione, «un romanzo... la storia di due esseri umani che si sono incontrati nell’intimità del tête-à-tête psichiatrico e che adesso vi permettono di conoscerli così come loro si sono conosciuti».
I giorni dei Turbin
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 144
Kiev, tra gli ultimi giorni del 1918 e i primi mesi del 1919, vede scontrarsi le forze indipendentiste, le "guardie bianche", i bolscevichi e l'esercito tedesco: è una città assediata, tra bagliori d'incendio e colpi di cannone. Qui si svolge I giorni dei Turbin, la cui azione si concentra tra il palazzo dell'etmano, covo di uomini vili, «ratti» pronti alla fuga e al tradimento, il ginnasio Aleksandrovskij, testimone di inutile eroismo e morte ineluttabile, e soprattutto la casa dei tre fratelli Turbin, baluardo di valori e sentimenti dove «ci si ristora l'anima... si dimenticano tutti gli orrori della guerra civile». Eppure non basteranno le tende color crema e la musica di un pianoforte, gli affetti e le amicizie a chiudere fuori la ferocia della Storia, che finirà per travolgere Aleksej, Nikolka ed Elena, simbolo di una intelligencija tanto tenace quanto fragile. Messo in scena al leggendario Teatro d'arte di Mosca, fondato da Konstantin Stanislavskij, nell'ottobre 1926, dopo una lunga rielaborazione per sfuggire alla censura sovietica, "I giorni dei Turbin" fu accolto con rabbia dalla critica, ma con straordinario entusiasmo dal pubblico che non poteva non essere coinvolto dall'intensa rappresentazione del caos e dell'incertezza, del naufragio del vivere civile ancora presenti nella memoria di chi aveva vissuto la battaglia per Kiev.
Il dottor Zivago. Ediz. 70° anniversario
Boris Pasternak
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2025
pagine: 672
C’è chi, non a torto, ha definito "Il dottor Živago" il primo bestseller internazionale dell’editoria contemporanea. E se la vicenda che racconta è di per sé altissima letteratura, la storia della sua pubblicazione è, di fatto, un romanzo a sé. Siamo nel 1957, e Pasternak è ormai certo che il suo libro non verrà pubblicato, quando alla sua porta si presenta Sergio D’Angelo, corrispondente in Russia per la neonata Giangiacomo Feltrinelli Editore. È l’inizio di un’amicizia che, fra tentennamenti e minacce da parte del Kgb, porterà Giangiacomo a dare alle stampe il manoscritto, divenendone garante e primo editore nel mondo. Il romanzo ha un successo immediato e il suo protagonista diventa in poco tempo un’icona. Diviso tra l’amore per la fedele Tonja e la passione travolgente per la crocerossina Lara, Živago attraversa la Rivoluzione russa e lo scoppio della Seconda guerra mondiale, portandosi dietro, a cascata, una riflessione disincantata e per nulla lusinghiera sulla vita sotto il regime sovietico. È così che, insieme al successo, arrivano le recriminazioni. Il Pci allontana Giangiacomo dal partito, mentre Pasternak vive sotto la minaccia incombente di possibili ritorsioni. Ma il fenomeno Živago è ormai esploso, e l’anno dopo Pasternak riceve il Nobel per la letteratura, a testimonianza del fatto che esistono storie, là fuori, in attesa che qualcuno le scopra, pronte a sconvolgere per sempre il nostro modo di vedere il mondo.
Romanzo teatrale
Michail Bulgakov
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 304
Sergej Maksudov è un romanziere fallito, e persino il suo tentativo di suicidio è deragliato in una farsa. Eppure per lui la vera sofferenza comincia solo quando si ritrova protagonista di un inaspettato successo sui palcoscenici di Mosca. Catapultato di punto in bianco nella vita teatrale, vede la propria opera precipitare nel caos, in balìa di ego ipertrofici, critici gelosi, doppiogiochisti letterari, censure comuniste e atroci prove d’attore. Romanzo teatrale è il racconto brillante e surreale della snervante altalena di esaltazione e nero sconforto che travolge un uomo nella sua turbolenta storia d’amore con il teatro. Partendo dalla propria esperienza personale, fra il colossale successo dei Giorni dei Turbin e l’infinita serie di ostacoli che accompagnarono la stesura e la brevissima messa in scena del suo Molière, Bulgakov riesce a comporre una storia popolata di personaggi ed eventi ispirati agli anni faticosi e amari trascorsi al Teatro d’Arte di Mosca, fondato nel 1897 da Stanislavskij e Nemirovic-Dancenko. Eppure, come scrive Serena Prina nell’introduzione, per Bulgakov quel teatro “non fu soltanto il cimitero dei suoi sogni e delle sue aspirazioni, ma anche un luogo di magia e fascinazione; fu la sua ‘casa’, dove provare a non sentirsi straniero”. Ed è proprio quel desiderio frustrato di trovare finalmente un approdo sereno che trabocca, con tutta la sua disperazione, tra le pagine di questo romanzo.
L'idiota
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2024
pagine: 880
Due giovani uomini, seduti l’uno di fronte all’altro, con le ginocchia che si toccano, nello spazio limitato di un vagone in corsa. Uno biondo, mite, luminoso; l’altro bruno, cupo, febbricitante. Comincia così, in uno spazio ristretto e in movimento, con due personaggi che si rispecchiano l’uno nell’altro, uno dei testi più misteriosi, inattesi, davvero enigmatici della letteratura mondiale, l’«esperimento» di Dostoevskij, un’opera che disgrega i limiti del romanzo della sua epoca e si proietta in avanti a testa bassa, senza freni, verso la modernità, andando però nel contempo a prendere energia e struttura in un passato letterario antichissimo. «L’idea principale del romanzo è raffigurare un uomo positivamente bello. Al mondo non c’è nulla di più difficile» scriveva Dostoevskij. Il principe Myškin, l’«idiota», diventa dunque una sorta di simbolo vivente capace di evocare la figura di Cristo, l’unica positivamente bella per Dostoevskij, che tuttavia quasi non è nominata nel romanzo, pur pervadendolo. Il mondo in cui si muovono il protagonista, le figure comprimarie e le complesse relazioni d’amore che li intrecciano è privo di ogni salvifica bellezza, è un mondo feroce, che gronda sangue, dove chi è indifeso (Nastas’ja bambina, in balia di un adulto depravato; Aglaja giovanetta, prigioniera di convenzioni sociali che le fanno orrore; persino Rogožin, travolto da una passione priva di limiti), o chi si porta nel cuore la mitezza, la grazia, la compassione, si muove a tentoni, cercando di indovinare le regole della sopravvivenza, sempre fallendo, sino al colpo di coltello finale.
Il problema Spinoza
Irvin D. Yalom
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2024
pagine: 448
Estonia, 1910. Il diciassettenne Alfred Rosenberg, accusato di aver proferito violenti commenti antisemiti in classe, viene condannato a una singolare punizione: imparare a memoria alcuni passi dell’autobiografia di Goethe, il poeta che l’adolescente dichiara di venerare come emblema stesso del popolo tedesco. In particolare si tratta dei brani in cui l’autore del Faust si dichiara fervente ammiratore di Baruch Spinoza, il grande filosofo ebreo del Diciassettesimo secolo. La lettura insinua nella mente del giovane Rosenberg un tarlo che lo accompagnerà per il resto della vita: come può Goethe aver tratto ispirazione da un uomo di razza inferiore? Amsterdam, 1656. Bento, in ebraico Baruch, Spinoza ha ventitré anni: la sua famiglia è di origine portoghese, sfuggita all’Inquisizione e riparatasi nella più tollerante Olanda. Bento di nascosto si istruisce sulla lingua e le idee di Aristotele e dei grandi filosofi greci presso l’accademia di Franciscus van den Enden. Con iniziale sgomento di Spinoza, van den Enden addirittura osa affidare parte dell’insegnamento alla figlia Clara Maria, di cui Baruch si invaghisce. Il risultato di questa educazione filosofica e sentimentale è scontato: il giovane pensatore viene scomunicato e costretto a condurre una vita solitaria e appartata, che lo porterà tuttavia a produrre opere sublimi per profondità e drammaticità. Opere che trecento anni dopo non smettono di tormentare, sotto forma di incessanti domande, l’«ariano» Rosenberg, divenuto uno dei fondatori del partito nazista e stretto collaboratore di Hitler: davvero Baruch Spinoza, quest’uomo appartenente a una razza da sterminare, è riuscito a sviluppare un pensiero filosofico così lucido e geniale? O forse il segreto della sua genialità non sta nella sua mente, ma altrove? Magari nella sua piccola biblioteca personale, su cui la guerra consente di mettere le mani?
Il coccodrillo
Fëdor Dostoevskij
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2024
pagine: 96
Un coccodrillo esposto in un centro commerciale non è uno spettacolo strano finché non decide di inghiottirti in un sol boccone! Al Passage di Pietroburgo, una folla si raduna per osservare l’ultima attrazione esotica: un coccodrillo esposto da un tedesco. Tra i curiosi c’è il funzionario Ivan Matveic il quale, per catturare l’attenzione della moglie, decide incautamente di stuzzicare l’animale sul naso e, quasi senza accorgersene, finisce nel ventre della belva. Cosa fare, adesso? Il coccodrillo non può essere sventrato e oltretutto Ivan non se la passa così male nella sua prigione, infatti da lì dentro può persino filosofeggiare e parlare con chi gli sta attorno. Età di lettura: dai 7 anni.
Creature di un giorno. E altre storie di psicoanalisi
Irvin D. Yalom
Libro: Libro in brossura
editore: BEAT
anno edizione: 2023
pagine: 224
Mai come in questo libro la scrittura di Yalom rivela la sua componente più nascosta, quella terapeutica, e permette al lettore di guardare negli occhi le due questioni fondamentali dell'esistenza: come vivere una vita piena e come conciliarsi con l'inevitabile prospettiva di abbandonarla. L'autore di "Le lacrime di Nietzsche", e di altre importanti opere di narrativa che hanno conquistato il favore di pubblico e critica nei numerosi paesi in cui sono apparse, presenta in queste pagine la grande esperienza accumulata in più di cinquant'anni di pratica psicanalitica, e con onestà intellettuale ci pone dinanzi a una serie di casi in cui, assieme ai suoi pazienti, ha affrontato il problema della perdita, dell'invecchiamento, della malattia e della solitudine. In pagine pervase da una grande umanità, con garbo e tuttavia con la precisione propria dell'analista, Yalom delinea una schiera di personaggi diversi tra loro per età, estrazione sociale, prospettive di vita, tra i quali uno scrittore vittima di un blocco creativo che, dopo aver letto "Le lacrime di Nietzsche", chiede di essere preso in cura; una ex prima ballerina della Scala che fa il suo ingresso teatrale, nello studio con in mano una fotografia che la ritrae giovane, splendida étoile della danza; un uomo d'affari con tutte le cose giuste attorno a lui, ma nessuna giusta dentro; e una redattrice in punto di morte, con l'aspetto esteriore di una malinconica figlia dei fiori degli anni sessanta.