Libri di S. Scalia
Marionetas en el mundo. Ediz. italiana e spagnola
Roberto Andò, Omar Calabrese, Antonio Pasqualino, Janne Vibaek, Maurizio Scaparro
Libro: Copertina morbida
editore: Museo Marionette A. Pasqualino
anno edizione: 1992
pagine: 58
Il catalogo, scritto in spagnolo e italiano, include testi di approfondimento e immagini della mostra Marionetas en el mundo. Las collecciones del Museo Internacional de Marionetas de Palermo allestita al Casino de la Exposición di Siviglia (Spagna) in occasione della XII Fiera internacional del Títere (7-31 maggio 1992). Una ampia panoramica del variegato universo del teatro di figura, «microcosmo senza frontiere» come scrive Andò: pupi siciliani, marionette a filo e burattini delle tradizioni europee; ombre turche e greche; figure epiche dell'Asia sud orientale: dalle ombre indiane dell'Andra Pradesh, ai wayang balinesi, al Kathputli del Rajastan, e ancora lo Yoke thay thabin birmano, il Mua roi nuoc vietnamita e i burattini cinesi; infine, le figure africane: le marionette Do del Mali e i Gelede degli Yoruba. Testi di: Roberto Andò, Omar Calabrese, Antonio Pasqualino e Janne Vibaek, Maurizio Scaparro. Fotografie di Sandro Scalia.
Una vita, quasi due
Miriam Mafai
Libro: Copertina rigida
editore: Rizzoli
anno edizione: 2012
pagine: 264
"Sono nata sotto il segno felice del disordine." È l'incipit di una vita, quella di Miriam Mafai, che avrebbe conosciuto molti colpi di scena, in decenni tormentati della storia europea: le persecuzioni razziali, la guerra mondiale, la Resistenza, la parabola grandiosa e tragica del comunismo fino allo sgretolarsi di quella potente illusione. Miriam era nata in una famiglia di artisti: pittore il padre. Mario Mafai, pittrice e scultrice la madre, Antonietta Raphaël, ebrea fuggita dai pogrom della Lituania e giunta in Italia dall'Inghilterra. Visse gli anni terribili dei bombardamenti a Genova e dell'occupazione nazista a Roma, durante la quale assieme alla sorella distribuiva clandestinamente "l'Unità". Nel dopoguerra la passione fortissima prima civile e solo in un secondo tempo politica che ispirò molti della sua generazione la portò a proseguire la militanza come funzionaria del Pci in Abruzzo e assessore comunale a Pescara. Poi gli eventi del 1956, le rivelazioni del XX Congresso del Pcus, l'invasione dell'Ungheria, e il suo trasferimento a Parigi, per cominciare una nuova pagina della sua esistenza. Purtroppo, questo appassionante racconto di una donna e di un secolo si interrompe qui. L'autobiografia che per anni Miriam si era rifiutata di scrivere, e a cui aveva messo mano solo negli ultimi tempi, con impegno crescente e incalzata dalla malattia, non sarà mai terminata. La morte le ha impedito di narrarci la sua seconda vita, quella da giornalista.