Libri di Rodolfo Zucco
Natura morta con coltello. Versi tradotti inediti e dispersi
Libro
editore: Il Ponte del Sale
anno edizione: 2024
pagine: 144
Si è tifosi della propria squadra perché si è tifosi della propria vita. Scritti sul calcio 1979-2004
Giovanni Raboni
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 144
“Perché mi piace il calcio? Ogni tanto me lo chiedo. Quella per lo sport è una passione veramente gratuita, non ha senso.” Giovanni Raboni iniziò a frequentare lo stadio giovanissimo, con il padre e il fratello, per seguire le partite casalinghe dell’Inter. Per tanti anni presente sugli spalti di San Siro insieme all’amico Vittorio Sereni, suo compagno di tifo a partire dai primi anni Sessanta, Raboni ha dedicato al calcio una piccola ma preziosa parte della sua produzione poetica e giornalistica. La compongono i testi raccolti in questo volume: dai versi della Canzoncina della mezzala sinistra (1979) all’intervista Inter, non ti perdono di aver mollato Baggio, pubblicata dal “Giorno” il 26 gennaio 2004.
Dispensa sull'ordine delle rime nel sonetto italiano
Rodolfo Zucco
Libro
editore: Campanotto
anno edizione: 2020
Une corone par Sandra. Testo friulano e italiano
Amedeo Giacomini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Ponte del Sale
anno edizione: 2020
pagine: 64
Sette poesie friulane di Amedeo Giacomini alla moglie ritrovate tra le carte del poeta. Edizione critica, prefazione e nota al testo di Rodolfo Zucco, con un disegno di Luciano Fabro (Fanciulla non accettare i miei fiori, Luciano a Carla Furlanis Fabro sorella di Sandra e moglie dell'artista).
Visite al frutteto. Sulla poesia di Eugenio De Signoribus
Rodolfo Zucco
Libro
editore: Biblion
anno edizione: 2017
pagine: 190
Questo volume raccoglie e ricompone organicamente gli scritti che l’autore ha dedicato alla poesia di Eugenio De Signoribus in una quindicina d’anni (1997-2011). Aperto da due capitoli in cui i caratteri generali e l’insieme dell’opera in versi di De Signoribus sono fatti oggetto di una proposta di interpretazione complessiva, "Visite al frutteto" trova sviluppo con una serie di saggi che al centro di quell’opera si propongono di arrivare assumendo come punti di partenza l’uno o l’altro tratto del percorso poetico dell’autore e scegliendo come modalità di avvicinamento, di volta in volta, l’osservazione di un particolare fatto di stile: dalle peculiarità del lessico all’impiego di un certo tipo di strofa, dall’uso della rima alla mise en pages. Chiude il volume, accompagnata da tre schede di commento, la sequenza "Tracce di oracoli terrestri", come tale pubblicata precedentemente da De Signoribus solo entro un raro libro d’arte.
Bubuluz
Rodolfo Zucco
Libro: Libro in brossura
editore: edizioni del verri
anno edizione: 2017
pagine: 89
«Cominciando dal tuo accenno a una forma di postmoderno, devo dirti che non so davvero. Mia sorella ha detto che sono un dadaista; un altro amico mi ha parlato dei Found Poems. In realtà, all'inizio c'è stato l'incontro cori un paio di poesie che Toti Scialoja aveva ricavato dalla prosa di Leopardi e con gli Esercizi platonici di Pagliarani. Anni dopo (2003) ho lavorato su un poemetto di Volponi (Lettera 19): così mi è capitato di approfondire la storia di un modo di scrivere che Genette fa risalire a... Socrate! Vedi Versification, in Palimpsestes. Ma sono passati altri dieci anni prima che cominciassi a fare qualche tentativo mio, e quindi a montare alcuni dei miei "ritagli" in collages (niente di nuovo, anche questi). In ogni caso, non si tratta che di prendere alla lettera Zanzotto: Ma che cos'è la poesia se non un insieme di echi, di voci che restano nell'aria, o in noi? E noi, quasi senza accorgercene, le ripetiamo. Ma ripetendole con la nostra voce, in qualche maniera le cambiamo.» (Rodolfo Zucco a Francesco Rognoni, aprile 2015)
Paesaggi di Biagio Marin, tra prosa e poesia. Atti del Convegno (Udine, 3-4 ottobre 2012)
Libro: Libro in brossura
editore: Fabrizio Serra Editore
anno edizione: 2014
pagine: 204
Nell'occasione dell'anniversario della pubblicazione dei Fiuri de tapo, la prima raccolta di poesie di Biagio Marin uscita a Gorizia nel 1912, si è voluto dedicare al gradese un convegno di studi che avesse come punto cardine il rapporto tra la produzione artistica dell'autore e l'ambiente in cui egli visse e operò. L'idea originaria alla base del simposio intendeva mettere in relazione e a contatto alcuni interventi dedicati alle diverse manifestazioni della ricca attività artistica e culturale di Marin con altri orientati ad approfondire il tema della sua riflessione sulla concreta realtà del tempo e dei luoghi in cui egli visse. Ciò anche con l'intento di sfumare e articolare l'immagine tradizionale e consolidata di Marin, che lo rappresenta come un poeta e un propugnatore di un linguaggio che non si compromette con la fisica materialità. Sono stati quindi accostati contributi sulle peculiari caratteristiche della poesia dell'autore, dai valori metrici del suo 'paesaggio sonoro' al rilievo che assume in essa l'istanza metaletteraria, ad altri relativi all'opera in prosa, ancora in buona parte da studiare, la quale è per definizione più vicina alla sfera operativa, quella 'del fare', e alle manifestazioni fenomeniche. Questa ha ricevuto, da qualche tempo, crescente attenzione di critica e cure editoriali indirizzate agli scritti di natura diaristica ed epistolare, nonché a quelli legati al suo lavoro di pubblicista, di saggista e di promotore della cultura e del territorio.
Teatro del perdono. Per giudici, l'amore che mia madre
Rodolfo Zucco
Libro: Copertina morbida
editore: Agorà Libreria Editrice
anno edizione: 2008
pagine: 96
Gli ospiti discreti. Nove studi su poeti italiani (1936-2000)
Rodolfo Zucco
Libro
editore: Aragno
anno edizione: 2013
La discrezione, oltre ad appartenere al carattere di chi firma i nove saggi qui raccolti, designa a perfezione quello dei saggi stessi. E non solo nell'accezione temperamentale, ma anche in quella fisico-matematica: per cui singole osservazioni, condotte su fatti formali appunto discreti, conducono a letture complessive di componimenti poetici che, a loro volta, risultano esemplari dell'opera cui appartengono (quella di Sereni, Caproni, Giudici, Raboni, Magrelli, Bandini, Insana, De Signoribus e Benzoni).