Libri di Roberto Marcato
Altopiano di Asiago. Paradiso del Nordic Walking. 15 itinerari
Daniela Borgato, Roberto Marcato
Libro: Copertina morbida
editore: CLEUP
anno edizione: 2009
pagine: 86
È sorprendente scoprire quanto sia emozionante camminare ritmicamente scortati dai bastoncini attraverso pascoli verdeggianti, dentro il fitto di un'abetaia silenziosa, o verso le vette più alte. Passo dopo passo, con la camminata nordica mentre i piedi avanzano leggeri, e braccia e gambe si muovono sincronizzate, l'aria pura entra nei polmoni e libera la mente dalla fretta e dall'ansia portando a galla il pensiero creativo che è dentro di noi. Nel nostro ritmico andare tra malghe e boschi ci accompagnano, come un fruscio di vento leggero tra gli abeti, le parole di Mario Rigoni Stern, cantore della natura, delle stagioni, degli uomini, della vita dell'Altopiano. E mentre camminiamo tra i luoghi che gli erano tanto familiari il suo ricordo ritorna più vivo.
Chiedo notizie o di vita o di morte. Lettere a Don Giovanni Rossi cappellano militare nella grande guerra
Girella Borella, Daniela Borgato, Roberto Marcato
Libro: Libro in brossura
editore: Museo Storico Italiano della Guerra
anno edizione: 2004
pagine: 270
Il libro raccoglie una selezione delle lettere indirizzate a don Rossi, cappellano militare nel corpo dei Granatieri durante la Grande Guerra. La richiesta di “notizie di vita o di morte” da parte di parenti e conoscenti è il denominatore comune di questi documenti, conservati dal sacerdote. “Di questo documento collettivo a molte voci si possono dare due letture, non alternative, perché tutte due valide e reciprocamente in grado di completarsi”, scrive Mario Isnenghi, autore di un’ampia prefazione. La prima “scorrerà queste pagine doloranti come un reliquiario di vittime: corpi trafitti e devastati, angosce vissute, speranze coltivate sino all’estremo, una terribile contabilità e serialità di figure, situazioni e ruoli, che tornano ogni volta a profilarsi come unici accanto a ogni ‘caduto’”. La seconda lettura è più propriamente storica: “Ciò che vediamo in atto è un altro rilevante capitolo di delega dello Stato e della società alla Chiesa, o di supplenza cattolica. Stavolta ciò che viene affidato alle cure di vescovi, parroci, cappellani non è buona parte del tempo libero del soldato, cioè il corpo e l’anima del militare da vivo; sono il corpo e l’anima del militare da morto”.