Libri di Roberto Chiarini
Librixia. Il domani è un libro aperto. 1927-2023 dalla Fiera del Libro di Brescia a Librixia
Roberto Chiarini, Elena Pala
Libro
editore: La Compagnia della Stampa
anno edizione: 2024
pagine: 180
L'armonia e l'ardimento. L'ascesa del fascismo nella Brescia di Augusto Turati
Roberto Chiarini
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 1988
pagine: 456
Un approccio critico alla storia del XX secolo. Un'età di conflitti: 1900-1945
Roberto Chiarini, Giulio Toffoli, Elisabetta Conti
Libro
editore: Fondazione Civiltà Bresciana
anno edizione: 2001
pagine: 237
Al mare ai monti. Il piacere di viaggiare dal Grand Tour al turismo di massa 1767-1945
Libro
editore: La Compagnia della Stampa
anno edizione: 2024
pagine: 344
25 Aprile. La competizione politica sulla memoria
Roberto Chiarini
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2005
pagine: 119
Al centro di questo libro c'è la memoria divisa della Resistenza, evento-mito fondativo dell'Italia repubblicana. Per Roberto Chiarini, è divisa, la memoria del 25 aprile, non solo tra fascismo e antifascismo, ma anche, e forse soprattutto, per le spaccature interne allo schieramento antifascista: tra una "memoria rossa" (delle sinistre) e una "memoria grigia" (della DC), una impolitica e una iperpolitica. È su questo versante che si è giocata la partita decisiva per assicurarsi la rappresentanza di quella "zona grigia" che nella Prima repubblica garantiva il controllo del centro e che nella Seconda risulta ancora determinante per assegnare la vittoria tra destra e sinistra.
Brescia motore di modernità. «Né futurista né passatista»
Roberto Chiarini, Elena Pala
Libro
editore: La Compagnia della Stampa
anno edizione: 2009
pagine: 84
Alle origini di una strana Repubblica. Perché la cultura politica è di sinistra e il Paese è di destra
Roberto Chiarini
Libro: Libro rilegato
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 234
Agli albori della Seconda Repubblica era radicata la convinzione di vivere una svolta epocale: dopo la "democrazia bloccata" sarebbe arrivata la "democrazia dell'alternanza", dopo la "repubblica dei partiti" la "repubblica dei cittadini". Cosi non è stato. A vent'anni di distanza scopriamo che la democrazia non si è affatto compiuta, che la corruzione non è stata debellata, che la crescita si è addirittura rivoltata in recessione. Cosa non ha funzionato? Per rispondere a questa domanda - sostiene Roberto Chiarini - è utile tornare alle origini della Repubblica, alla ricerca di quei tratti genetici che, se nell'immediato hanno consentito di creare dal nulla le basi di una democrazia industriale di massa, nel lungo periodo ne hanno fatto emergere gravi disfunzioni. Il libro si sofferma sulla nascita della nostra democrazia, mettendone in evidenza alcuni tratti originali. Primo: manca da sempre un "accordo sui fondamenti", per cui il gioco politico si sviluppa costretto tra due opzioni delegittimanti estreme, l'antifascismo e l'anticomunismo. Secondo: destra e sinistra sono state (a diverso titolo e con modalità differenti) sì protagoniste, ma incapaci di avanzare una propria candidatura autonoma alla guida del Paese. Terzo: resiste nel tempo una difficoltà strutturale a risolvere la stridente asimmetria esistente tra "paese reale" e "paese legale".
I giovani sotto il fascismo. Il progetto educativo di un dittatore
Libro: Libro rilegato
editore: La Compagnia della Stampa
anno edizione: 2020
pagine: 280
È sempre difficile per una nazione fare i conti con il proprio passato, quando si presenti scomodo o imbarazzante. La reazione più facile è di rimuoverlo o di cancellarlo, come prescrive la cancel culture. L'imperativo in quest'ultimo caso è la materiale distruzione di ogni sua traccia pubblica. Il risultato è che ci si libera del suo peso, non però della sua storia. Il passato rispunta sempre, magari sotto forma di incubo. La vera alternativa è nell'assunzione di responsabilità, sottoponendo il passato incriminato a un rigoroso vaglio critico.
Storia dell'antipolitica dall'Unità a oggi. Perché gli italiani considerano i politici una casta
Roberto Chiarini
Libro: Copertina morbida
editore: Rubbettino
anno edizione: 2021
pagine: 188
Il termine antipolitica era sconosciuto fino a poco tempo fa. Non compariva nemmeno nei dizionari. Eppure da sempre contrassegna un atteggiamento assai popolare. Designa il disgusto verso la politica e la sua casta. Disgusto che di regola si rifugia in una diserzione dalle urne ma che talora osa l'azzardo di prefigurare un'utopica "buona politica". Tra rifiuto e esercizio politico del rifiuto si apre uno spazio largo in cui ci sono mille sfumature di antipolitica. Coglierle e distinguerle è la sfida che questo studio si propone seguendo l'intero corso della storia nazionale: dal disincanto del dopo-Unità all'antiparlamentarismo di fine Ottocento, dal rifiuto della democrazia liberale d'inizio Novecento al fascismo, per chiudere con la critica della "Repubblica dei partiti" culminata in quest'ultimo ventennio nel populismo antipolitico.