Libri di Roberto Barbolini
I racconti
Antonio Delfini
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2025
pagine: 368
Nonostante abbia avuto mentori autorevoli– da Pannunzio a Montale, da Pasolini a Garboli – Antonio Delfini resta autore appartato e inafferrabile. L'eterno dilettante di talento, «eccentrico sia rispetto all'avanguardia sia rispetto alla tradizione» come scrive Roberto Barbolini nella sua introduzione, ha giocato a confondere vita e scrittura in un azzardo continuo, sino a fare della letteratura un surrogato dell'esistenza e a trasformare in racconto la propria tormentata biografia. L'opera che più compiutamente ne rappresenta estri e umori è senz'altro "Il ricordo della Basca", raccolta pubblicata nel 1938 che qui si ripropone nell'edizione definitiva – preceduta da quel riconosciuto capolavoro che è "Una storia" e seguita dal frammento "Il 10 giugno 1918" – con il titolo "I racconti" con cui uscì da Garzanti nel 1963. Sul fondale incantato della sua Modena, la Modena degli anni Trenta, reale e immaginaria al tempo stesso, l'autore proietta le sue stravaganze di dandy di provincia, l'amarezza degli amori solo vagheggiati, la rabbia peri sogni infranti. Sono pagine che restituiscono la freschezza e la felicità vagabonda della scrittura di questo eterno puer, la voce tenera e straziata dell'uomo disperato e pieno di grazia che fu Antonio Delfini.
Il rasoio di Beckham
Roberto Barbolini
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo
anno edizione: 2024
pagine: 352
"Non moltiplicare gli elementi più del necessario", ammoniva il filosofo Guglielmo d’Occam con la tagliente metafora del rasoio. È un buon precetto per gli scienziati come per i narratori. Ma che succede quando si confonde il rasoio di Occam con quello di Beckham? Capita al personaggio d’uno di questi racconti, ed è un’inezia rivelatrice. Fra quiproquò e lapperlà, il fraintendimento fa da filo conduttore a tutta la raccolta. Dove le ginocchia d’una zia defunta vanno a tempo di charleston, le galline danno i numeri secondo la serie di Fibonacci e il centro dell’universo si trova sotto una stazione ferroviaria. Mentre equivoci esilaranti coinvolgono maiali e tenori, cecchini in pensione e cantanti da balera, nonni psichedelici e guerrieri sull’orlo d’una crisi di nervi, la scrittura di Barbolini ci conduce con finta leggerezza in un viaggio ai confini della bêtise umana che tutti ci affratella. E nella bagarre generale si ride perfino dopo morti.
Ventimila leghe sotto i mari
Jules Verne
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2023
pagine: 432
Un mostro gigantesco semina il terrore negli oceani. Invitati a far parte della spedizione incaricata di dargli la caccia, il professor Aronnax, il suo fido assistente Conseil e il provetto fiociniere Ned Land scoprono che non si tratta di una creatura marina bensì di un avveniristico battello in grado di viaggiare sotto le acque, il Nautilus, pilotato dal capitano Nemo, che ne è anche l'ideatore. Ospiti - e prigionieri - nel sottomarino, i tre vivono avventure incredibili: visitano una foresta sommersa, passeggiano tra le rovine di Atlantide, lottano contro piovre giganti, affascinati dalla enigmatica personalità del comandante, un misto di eroe della scienza e di Ulisse moderno, ma anche una specie di Sandokan dei sette mari che ha in odio l'intera umanità e soprattutto gli inglesi, colpevoli di aver sterminato la sua famiglia. Meraviglioso inventore di favole tecnologiche, Verne racconta in Ventimila leghe sotto i mari (1870) un sorprendente viaggio alla scoperta delle profondità marine che è anche un'affascinante esplorazione degli abissi del cuore umano. Prefazione di Roberto Barbolini e Andrea Marcheselli.
Ricette di famiglia
Roberto Barbolini
Libro: Libro rilegato
editore: Garzanti
anno edizione: 2011
pagine: 161
Tutto comincia con un taccuino, 182 fogli a quadretti più alcuni sparsi, dove una calligrafia un po' infantile, da maestra, ha annotato le ricette del repertorio di famiglia. Mamma le ha raccolte da parenti e amiche, alcune le ha copiate dal "Talismano della felicità": in gran parte però arrivano da nonna Armida, e dunque da un Ottocento che in questo modo riesce ancora a trasmettere il suo bagaglio di storia e di sapori. Gli ultimi assaggi di queste "Ricette di famiglia" arrivano invece dai sushi bar e dagli happy hour che vanno di moda oggi, dove si assaggia ma non si mangia. I pranzi e gli spuntini sono quelli di una famiglia che, generazione dopo generazione, bizzarria dopo bizzarria, attraversa più di un secolo di storia d'Italia, dalle dimore di campagna dove si riunivano le grandi famiglie patriarcali ai bilocali metropolitani che ospitano le nostre inquietudini. "Ricette di famiglia" è anche una girandola di personaggi: la mamma che si lamenta perché fa tutto lei ma impedisce a chiunque di avvicinarsi ai fornelli; il babbo dall'olfatto perfetto e che perciò non vuole che si tagli la sfoglia con il coltello, perché altrimenti "sa di metallo"; il professor Valentini, afflitto da un figlio anoressico e da una figlia bulimica; Eugenio di Parigi, cugino della "nonna cattiva"; l'amico Giap che sposa solo donne giapponesi; il Malinverni che vuole "globalizzare" le tigelle aprendo un fast food in India.
Io parlo ai perduti. Le vite immaginarie di Antonio Delfini
Roberto Barbolini
Libro
editore: Edizioni Artestampa
anno edizione: 2010
pagine: 64
Antonio Delfini va in scena: il lavoro teatrale di Roberto Barbolini "Io parlo ai perduti" è ora un elegante volumetto da aggiungere alla propria collezione di suggestioni delfiniane. In uno scambio illusionistico tra vite inventate e vita reale, il grande scrittore di sogni incontra un autore disposto a giocare con lui. Sullo sfondo di una Modena che assume sembianze di fiaba, la risata di Delfini risuona fragorosa, invitando a non prendersi troppo sul serio.
Cervelli coi fiocchi. Detective stories da Sherlock Holmes a Dylan Dog
Roberto Barbolini, Andrea Marcheselli
Libro: Copertina morbida
editore: Almayer
anno edizione: 2008
pagine: 255
Un giallo diverso dal solito: presentazioni, brani antologici, parodie d'autore dei detectives più celebri, in una cornice sospesa tra i ragionamenti logici più raffinati e la più cinica violenza sanguigna. I venti famosi investigatori che ci introducono ai misteri e ai piaceri della detection hanno tutti una cosa in comune: un cervello coi fiocchi, appunto. Ma i loro avversari non sono da meno. Ha senz'altro ragione G.K. Chesterton quando afferma, all'inizio della lunga saga di Padre Brown, che "il criminale è l'artista creatore; il detective soltanto il critico". I cervelli possono dunque architettare i delitti più efferati, oppure costruire ipotesi e rigorose deduzioni tali da affascinare lo studioso di logica, oppure finire spappolati da un proiettile calibro 45. È solo questione di fortuna. Questo "invito al giallo", scritto per appassionare il neofita, non mancherà tuttavia d'intrigare anche il fan più smaliziato, specialmente per le interviste esclusive che molti detectives hanno concesso: appunto da Sherlock Holmes, che vive ovviamente ancora nella sua casa di Baker Street, a Maigret, a James Bond, a Dylan Dog, del quale all'interno del volume sono riprodotte le celebri tavole a fumetti della prima avventura.
San Cataldo cemetery blues e altri racconti
Roberto Barbolini
Libro
editore: Greco e Greco
anno edizione: 2000
pagine: 210
La fine di Dracula
Roberto Barbolini
Libro: Copertina morbida
editore: Polistampa
anno edizione: 1993
pagine: 112
L'uovo di Colombo
Roberto Barbolini
Libro: Copertina morbida
editore: Mondadori
anno edizione: 2014
pagine: 268
Si può ridere davanti alla fine del mondo? In attesa del Giudizio Universale, che ci darà la risposta definitiva, Barbolini ci mette alla prova con questo romanzo in cui il finimondo scoppia in una città di provincia, mai nominata eppure riconoscibile, per colpa d'un assessore troppo intraprendente e d'una torre campanaria, patrimonio dell'Unesco, proditoriamente tappezzata con le gigantografie di Pavarotti ed Enzo Ferrari in lamina argentata. Da qui si snoda una ridda vorticosa di vicende futili ed esilaranti che coinvolge una variegata combriccola di personaggi: dal Grande Scrittore in Incognito, in fuga da se stesso e dal suo doppio, alla categoriale Direttrice di un'importante Fondazione con la effe maiuscola; dal nero padre Tiger, autentico frate guerriero, alla bella e sensuale Clelia, vittima d'incontrollabili bollori erotici, fino al gigantesco Efrem, ultimo addestratore dei battaglieri colombi "triganini". Ma tanti altri sono i bizzarri personaggi che sgomitano spudoratamente per superarsi nella staffetta narrativa di questo "romanzo eroicomico" dal risoluto impianto corale. Attraverso rivoli e snodi ricchi di humour e di umori, non esclusi quelli stercorari, la trama s'arricchisce di corpose vicende laterali, destinate tutte a confluire nella gran baraonda finale, quando un memorabile castigo sceso dal cielo rimetterà le cose a posto.
Stephen King contro il Gruppo 63
Roberto Barbolini
Libro: Libro in brossura
editore: Greco e Greco
anno edizione: 2013
pagine: 296
"Sono sempre stato un degenerato" ironizza l'autore, confessando la sua passione per la letteratura di genere maturata negli anni in cui era di moda schifare la narrativa e inneggiare alla rivoluzione. Adesso si fa presto a dire noir, graphic novel, fumetto. Ma chi amava questi generi oggi esaltati, di cui Stephen King contro il Gruppo 63 è un catalogo esemplare e una guida straordinaria, doveva nutrirsene quasi in segreto. A dettar legge, col suo Indice delle Scelte Proibite, imperava il Gruppo 63, la vecchia Neovanguardia che quest'anno compie 50 anni. Ristampare in una nuova edizione accresciuta questa raccolta di saggi - finalista al premio Viareggio nel '99 - ha quindi il sapore d'una sfida rinnovata. L'autore esplora con virtuosismo appassionato le carovaniere che connettono Alta e Bassa letteratura, senza timore di mescolare le sfere. Da Chandler e Hammett a Wilkie Collins e P. G. Wodehouse, da Umberto Eco a H. P. Lovecraft, da H. G. Wells a Borges, fino a Histoire d'O., Barbolini traccia la propria biografia letteraria guidandoci con mano sicura fra autori e generi nei quali sempre più amiamo riconoscerci.