Libri di Roberta Portelli
Il poeta pescatore
Ferdinando Scala
Libro: Libro in brossura
editore: Graphot
anno edizione: 2024
pagine: 160
Nicola è un pescatore di laguna divenuto capitano d'un peschereccio d'alto mare. Il suo mondo sono le acque di Marano e i fiumi prossimi alla città di Aquileia. Sono luoghi che sente suoi e li descrive amabilmente nei racconti agli amici dopo il ritorno dalla pesca fuori dal cason, la sua abitazione di lavoro, fatta di canna palustre. Nella sua vita s'intrecciano drammaticamente i fatti delle due guerre mondiali e le disgrazie del peschereccio, che mandano in miseria la famiglia, riscattata dalla decisione della moglie Lavinia di tornare a fare la pescivendola come da bambina. Quando, prossimo alla vecchiaia, ritorna ai mestieri della laguna, faticosi e gratificanti, Nicola ritrova la serenità nella compagnia degli amici, che un venerdì di Pasqua lo osservano allontanarsi in barca verso casa, finché scompare nella foschia della sera. Prefazione di Roberta Portelli. Introduzione di Aurelio Zentilin.
Se guardo il mondo da un oblò
Roberta Portelli
Libro: Libro in brossura
editore: Zephyro Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 128
"Guardare il mondo da un oblò" è un modo di vivere che Laura, giovane fotografa milanese, conosce bene e che si è costruita intorno, nel tentativo di tutelare sé stessa e la propria libertà. Stare alla finestra, osservare persone e situazioni senza entrarvi in contatto la fa sentire sicura e protetta, non obbligata a relazionarsi con persone che non le piacciono, fiduciosa nella possibilità di essere lei a regolare i modi e i tempi in cui gli altri la avvicinano. Durante i mesi di un inverno rigido e difficile per la mancanza di lavoro, Laura si rende conto che non può trattare sempre se stessa come se fosse la sua macchina fotografica, il cui diaframma si apre e si chiude a comando: alcuni incontri e situazioni la faranno riflettere sui limiti del modo con cui conduce la propria esistenza, e le mostreranno che si può vivere in un modo diverso, liberi, senza essere prigionieri del proprio bisogno di libertà.