Libri di Renata Caruso
La dissidenza dimenticata. L'Unione social-cristiana panrussa di liberazione del popolo dalle memorie di Evgenij Vagin
Stefano Caprio, Renata Caruso
Libro: Libro rilegato
editore: Valore Italiano
anno edizione: 2025
pagine: 272
I ricordi di Evgenij irrompono agli occhi del lettore come un flusso di coscienza, nella sua libera rappresentazione dei pensieri così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi. È una pulsione interiore, un magma che fuoriesce, una pellicola di un film in cui vorticosamente s’intrecciano volti, vite, destini. Nel caso della testimonianza di Evgenij questo flusso purtroppo si è interrotto in modo inaspettato, lasciando che il ricordo ricopra come cenere i tanti volti e destini da lui abbozzati... fantasmi del passato, ma incredibilmente vivi nel loro ardore e nel loro libero pensiero, rinchiusi tutti insieme in un lager. Paradossalmente è proprio nel lager, nella sofferenza che li accumunava tutti, che questi intellettuali si sentirono liberi di essere veramente se stessi, liberi di discutere, di riempire il tempo infinito che li separava dal rilascio, continuando a portare avanti i loro valori, le loro speranze, le loro idee.
Verso Gerusalemme. Guide medievali greche di viaggio
Vincenzo Ruggieri, Katherine Douramani, Renata Caruso
Libro: Copertina morbida
editore: Valore Italiano
anno edizione: 2015
pagine: 192
Un costume invalso nell'architettura cristiana d'Oriente è quello di volgere l'abside principale di qualsiasi chiesa verso est, a dire verso Gerusalemme. Non solo così un desiderio del cuore o della mente mosse i cristiani fin dalle origini del IV secolo a guardare a Gerusalemme come meta agognata dell'incontro col divino, ma anche gli innumerevoli altari, ove era celebrata l'eucaristia nell'impero romano d'Oriente, tendevano già verso Gerusalemme come sorgente di luce. E da quanto le pagine che seguono diranno, nella città di Gerusalemme il luogo per eccellenza che attraeva come magnete era il maestoso complesso dell'Anastasis, del Golgota e della Basilica attaccata ad ovest. Fermo restante questa attitudine spirituale verso il gruppo ecclesiastico relativo al Santo Sepolcro, si resta sorpresi, e con piacere, come le altre due fedi monoteiste vissute a Gerusalemme hanno avuto qualcosa di simile, di profondamente spirituale e sociale nel rapportarsi ad un luogo ritenuto per esse sacro. Una bella pagina di Abu Khalid Thawr, che morì a Gerusalemme probabilmente nel 770, afferma: "Il più santo luogo sulla terra è la Siria...".