Libri di R. Cerini Baj
Enrico Baj. L'invasione degli ultracorpi. Ediz. italiana e francese
Libro: Libro in brossura
editore: Silvana
anno edizione: 2016
pagine: 190
Il tema dell'ultracorpo ha popolato l'arte di Enrico Baj (Milano, 1924 2003), per oltre trent'anni, a partire dal 1951. Il volume, nel ripercorrere le linee della ricca produzione del maestro milanese, ricostruisce le trasformazioni e i cambiamenti di questa particolare "invenzione figurale". L'ultracorpo è una creatura antropoide che ha preso anima e corpo nella riflessione di Baj, non solo come motivo iconografico di amara ironia e humour noir, ma anche come metafora di timori profondi, da una parte legati al rischio contingente di una guerra nucleare, dall'altra segnati da uno spettro più recondito e universale. A illustrare il tema dell'ultracorpo, sono una serie di dipinti e collage, alcuni esemplari dalle serie dei "mobili" e degli "specchi", dei "meccani", dei "generali" e delle "modificazioni", oltre a trenta piccoli personaggi "in meccano" che costituiscono il Teatro di Ubu (1985) e l'installazione monumentale dell'Apocalisse (1978-83). Il volume, grazie a una ricca antologia di testi, documenta anche l'attività di Baj quale teorico, giornalista e scrittore, che ha saputo intrattenere un fecondo dialogo con i maggiori intellettuali e artisti del Novecento, da André Breton ad Arturo Schwarz, da Italo Calvino e Dino Buzzati, a Umberto Eco e Jean Baudrillard, da Octavio Paz a Edoardo Sanguineti, per fare qualche nome.
Enrico Baj. Dalla materia alla figura
Libro: Libro in brossura
editore: Skira
anno edizione: 2010
pagine: 160
Il percorso creativo di Enrico Baj coniuga il piacere ludico (ovvero il piacere di stupirsi e di stupire il prossimo) a una severa disamina della società che ci circonda e che sembra continuamente attirata da una masochistica vocazione per la catastrofe. È il 1951 quando il maestro milanese fonda con Sergio Dangelo il movimento nucleare con il pensiero rivolto al De Rerum Natura di Lucrezio e al rischio di catastrofe atomica che incombe sul nostro pianeta appena uscito dalla guerra. Le sue opere di quegli anni evocano un mondo devastato dall'immane tragedia e propongono un day after che ha cancellato l'umanità o l'ha trasformata in un rinnovabile incubo. Da qui, attraverso i caustici "generali" e le frivole "dame" si arriva all'ultimo, coloratissimo periodo delle "maschere tribali" e dei "totem" in cui l'"objet trouvé" partecipa appieno al gioco compositivo dell'artista. La monografia si articola in sette sezioni (Il movimento nucleare, I primi collage, Le montagne, I generali, Le dame, Da me, Le maschere) e raccoglie 57 opere eseguite a partire dal 1951 fino alla fine degli anni '90, periodo in cui i concetti di "materia" e "figura", che avevano precedentemente interessato l'elemento pittorico, danno vita alle "maschere tribali" e ai "totem", in cui la pratica del "ready made" diventa l'ennesimo pretesto per una disamina dei comportamenti umani, capaci di mescolare nello stesso tempo una tecnologia sempre più sofisticata ad atteggiamenti regressivi.