Libri di Paolo Francesco Pieri
Atque. Sui volti dell’autorità. Volume Vol. 26-27
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2021
pagine: 240
Si deve ammettere che l’epidemia da covid-19, con la sua tendenza a diffondersi rapidamente e a più riprese, attraverso tutti i continenti, ha indotto a introdurre drastici cambiamenti nei nostri modi di vivere con gli altri e nello stesso rapporto con noi stessi. E nel contesto di contagio pandemico in cui ci siamo venuti a trovare, abbiamo innanzitutto subìto una ferita narcisistica percependo la nostra fragilità umana insieme alla consapevolezza sia che non siamo gli unici esseri viventi sia che non possiamo continuare a considerare il nostro stile di vita come l’unico possibile. L’inedita condizione di pericolo in cui ci siamo trovati ha per l’appunto sottoposto i modi di vita a un drastico ridimensionamento e ad ascoltare e spesso a seguire, volenti o nolenti, quanto proveniva da voci autorevoli, sia da quelle che all’autorità univano il potere sia da quelle la cui autorità proveniva dal sapere (le figure degli esperti: medici, scienziati, virologi, fisici ecc. sia in veste individuale sia in veste di comitati tecnico-scientifici). È perciò intenzione di questo fascicolo di Atque, il domandarsi quale funzione abbiano nelle nostre vite i vari tipi di autorità e quale sia il gioco ottico dove compaiano quei volti che intanto incarnano questa figura. (…) D’altronde, discutere oggi dell’autorità è sommamente difficile, dal momento che questa figura, nelle sue incarnazioni politiche, religiose, istituzionali e sociali, ci si impone nel cuore di una crisi epocale e tale da mettere sottosopra il bagaglio di certezze e abitudini sul quale ci eravamo costituiti (adagiati) negli ultimi decenni. Quel concetto di autorità (di auctoritas) che fino a poco tempo fa ci sembrava in declino o in un processo di inarrestabile decadimento, adesso ci si impone anche al di là di ogni nostra adesione intenzionale. Così la sua stessa crisi, come ogni altra, può incorporare “fermenti non ancora conoscibili” una volta che sia liberata dai “fermenti cultuali”, con cui per l’appunto la tradizione la identificava. Può essere insomma un passaggio per qualche verso salutare, almeno dal punto di vista riflessivo o cognitivo. Al punto che ci si può chiedere come sia possibile alleggerire l’autorità dal peso della storia – con il relativo complesso di mediazioni, interpretazioni e rapporti di potere. E ciò perché le cose e le persone proprio solo perdendo la loro “saturazione” diventano permeabili, e nella “porosità” che finiscono col mostrare, divengono effettivamente percepibili – testimoniando nel contempo la storia degli sguardi che nel corso del tempo le hanno investite. La domanda cruciale da cui occorre partire è, in altri termini, come sia possibile pensare l’autorità non tanto in sé e per sé, quanto nei suoi volti, riconsegnandola alla dialettica sia percettiva sia cognitiva che ogni volta dispiegandola la istituiva. In tal modo, l’autorità non sarebbe immediatamente né nel padre, né nel maestro, né nel medico, né nelle cose che questi dicono. L’autorità sarebbe piuttosto nel volto del padre, nel volto del maestro, nel volto del medico e nel volto delle loro stesse cose. In quei volti che vengono all’espressione all’interno di ciò che potremmo chiamare un “gioco di sguardi”. In un gioco che da solo sarebbe capace di instaurarla, e insieme di intrecciarci ad essa – in quella adesione e in quella distanza che si danno nella concreta esperienza in cui ogni volta ciascuno di noi si trova. (…)
Atque. Il mito dell'empatia. Prospettive critiche
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2020
pagine: 268
I contributi raccolti da questo fascicolo di “Atque” provengono da un vasto panorama di conoscenze: dall'estetica alla filosofia, dalla storia delle scienze cognitive alla letteratura, dalla riflessione fenomenologica alla psicoterapia analitica junghiana e sono impegnati nella riflessione critica attorno al concetto di “empatia”. Dal senso greco di empatheia come esperienza psicoestetica sotto il segno della passività e quindi tendenzialmente psicopatologica (Plutarco, Plotino, Galeno, Aristotele) si è passati alla moderna Einfühlung come atteggiamento intenzionale estetico-psichico che dispone tout-court alla comprensione dell'altro per via intraemozionale sino ad assurgere, nella vulgata, a modello di rapporto umano. Questo passaggio di senso sviluppa una serie di domande approfondite dagli autori, tra le quali: in che misura è possibile una relazione empatica come immedesimazione nel sentire dell'altro? Non vi è forse in tale assunzione un mito da ripensare? Testi di Fabrizio Desideri, Massimiliano De Villa, Mauro La Forgia, Andrea Lanza, Massimo Marraffa, Felice Masi, Massimo Palma, Luca Pinzolo, Amedeo Ruberto, Silvano Tagliagambe, Antonino Trizzino.
Atque. Volontà. Una sfida contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 222
Tra i concetti classici del pensiero filosofico e psicologico quello di "volontà" appare oggi uno dei concetti più interrogati e messi in questione nei suoi assetti tradizionali, a partire dallo stress e alla revisione cui tali assetti sono sottoposti da parte delle nuove scienze della mente e del cervello. Anzitutto, a essere posta in questione è proprio l'autonomia della volontà, il suo essere "causa sui" a differenza di ogni altro fenomeno naturale. Questo, sia nella concezione razionale (l'autonomia della volontà come effetto della ragione) sia nella versione per così dire decisionista e volontarista (l'autonomia della volontà come quanto riesce a sbloccare i dilemmi del puro pensare). Secondariamente, si osserva come la volontà tragga motivo e addirittura sorga da complessi e stati emozionali, talvolta in conflitto al loro interno. Come se l'autonomia della volontà non fosse altro che l'affermarsi di uno stato emozionale su altri. Un terzo aspetto di problematizzazione della volontà è quello relativo ai suoi correlati neurali e ai circuiti cerebrali che coinvolge. Qui uno dei temi più scottanti diviene quello del rapporto tra volontà e coscienza, nel presupposto che quest'ultima (come hanno mostrato i fondamentali studi di Libet) giunge sempre dopo che una decisione è stata presa. A questo punto diviene quanto mai attuale, per quanto difficile da tracciare, la distinzione tra il volontario e l'involontario: quanto siamo signori e responsabili delle nostre azioni e quanto, invece, queste sono conseguenza (mediata talvolta in maniera sofisticata) da processi ed eredità culturali, sollecitazioni ambientali e scelte "storiche" precedenti, non solo di tipo individuale. In pratica, a venir messa in questione è la stessa nozione di soggetto autonomo e responsabile, soprattutto perché si ritengono impraticabili le soluzioni dualiste e intrinsecamente aporetiche quelle riduzionistiche (...). Siamo così esposti a un duplice dilemma. Da un lato, la volontà pare traballare nella sua autocostituente autonomia fino a dissolversi in qualcosa di storicamente divenuto ovvero nella ricostruzione di un processo che si è alimentato di una pluralità di fattori sia endogeni (emozioni, impulsi, frustrazioni, desideri) sia esogeni (contesti, culture, determinazioni di ordine genetico e, più in generale, biologico). Dall'altro, il nesso concettualmente fondante tra volontà e intenzione consapevole pare dissolversi nel gioco pragmatico delle attribuzioni e linguistiche e delle negoziazioni sociali. E a partire da questo quadro problematico e da tali sollecitazioni, che il presente numero di Atque raccoglie contributi che intervengono sia sulla genealogia filosofica del concetto classico di volontà (...) sia sulla complessa soglia rappresentata dal modo con cui la questione della volontà è ripresa e revisionata in vari ambiti: dalla filosofia alle neuroscienze, dalle scienze cognitive alla filosofia della mente e ai saperi psicoanalitici.
A partire da Jung: i testi e gli analisti
Paolo Francesco Pieri
Libro
editore: La Biblioteca di Vivarium
anno edizione: 1998
pagine: 208
Dizionario junghiano
Paolo Francesco Pieri
Libro: Copertina morbida
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 2005
pagine: 526
Uno strumento di consultazione che si articola in centinaia di voci che prendono in esame altrettanti termini e concetti della psicologia analitica, dei quali viene fornita una sintetica definizione e viene seguita la storia attraverso i decenni di elaborazione delle dottrine junghiane e le successive revisioni a cui lo stesso Jung sottopose i propri scritti. Ne risulta una lettura trasversale di teorie e concetti e una mappatura delle relazioni intercorse tra la psicologia analitica e la psicoanalisi di Freud e dei suoi seguaci, la psichiatria, la psicopatologia. Vengono messi in luce gli scambi e il dialogo con altre discipline quali l'antropologia, la linguistica, la storia delle religioni, le scienze naturali e, soprattutto, la filosofia.
Introduzione a Jung
Paolo Francesco Pieri
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2003
pagine: 189
L'individuazione, l'inconscio collettivo, l'immaginazione arcaica e i tipi psicologici: il pensiero di Carl Gustav Jung costituisce ormai non solo una tappa fondamentale della storia del movimento psicoanalitico, ma una chiave indispensabile per comprendere la cultura contemporanea.
Dizionario junghiano
Paolo Francesco Pieri
Libro
editore: Bollati Boringhieri
anno edizione: 1998
pagine: 836
Fornendo di ciascuna parola il senso, il significato tecnico, il riferimento teorico e quello metodologico che vengono occultati dalla quotidiana attività medico-psicologico-psichiatrica, il Dizionario junghiano è utile per ricercatori e studiosi e, nello stesso tempo, è fruibile da studenti universitari di scienze umane, o da psicologi e psichiatri in formazione.
Mente, cervello, ambiente: questioni
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2023
pagine: 228
Questo fascicolo di «Atque» intende riflettere sulle questioni relative al rapporto complesso tra mente, cervello e ambiente, che è al centro sia delle ricerche negli ambiti della filosofia contemporanea e, in particolare, della filosofia della mente, delle neuroscienze, della fisica, della matematica, della logica, e della psicologia. C'è da considerare in primo luogo che dagli studi più recenti delle neuroscienze è stata confermata, sulla base di impressionanti risultati sperimentali, la tesi relativa alla "plasticità del cervello". E in secondo luogo che dagli studi più recenti della fisica, riguardanti in particolare la teoria quantistica dei campi, sono derivati modelli basati sul gioco complesso dello scambio continuo (nel senso di quel commercium che Kant definisce Wechselwirkung) tra il cervello e l'ambiente. Si pensi, al riguardo, al modello di Freeman-Vitiello, dove si ha l'immagine di un sistema che vive tramite una serie continua di "transizioni di fase" e dunque di nuovi livelli emergenti, dovuta, in particolare, a un meccanismo per la formazione di strutture ordinate noto come rottura spontanea di simmetria (SSB, Spontaneous Symmetry Breaking). C'è poi in terzo luogo da considerare che anche nella matematica e nella logica si va affacciando con sempre maggiore incidenza la questione della relazione tra la mente e l'ambiente. Per questa via emerge la convinzione che anche ammettendo che la mente, in qualche stato originario, possa essere assimilata a un sistema assiomatico, la sua interazione con l'ambiente finisce sia per rendere via via più complesso il sistema di partenza, sia per modificarlo strutturalmente in modo impredicibile — sino a sfuggire alla nostra analisi e conservare comunque una peculiare coerenza. Va infine rilevato in quarto luogo che in ambito filosofico, sì è reso sempre più fecondo un approccio al problema della mente e della coscienza basato sulla nozione di soglia emergente (o sopravveniente) capace di superare la sterile alternativa tra riduzionismo naturalistico e dualismo speculativo. Proprio a partire da questa serie di considerazioni il fascicolo raccoglie contributi che in base alle attuali ricerche, affrontano come tema centrale il nesso tra mernte, cervello e ambiente sia nell'ambiente delle neuroscienze e della psicologia cognitiva, sia in quello della filosofia, della fisica, della logica e della neurologia.