Libri di P. Sensini
La burocratizzazione del mondo
Bruno Rizzi
Libro
editore: Colibrì Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 450
Il terrore rosso in Russia (1918-1923)
Sergej P. Mel'gunov
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2010
pagine: VI-306
All'inizio di settembre del 1918, sul finire dell'anno primo del potere sovietico in Russia, viene arrestato, in una retata di avversari politici, lo stimato storico e leader di un piccolo partito socialista-popolare, Sergej P. Mel'gunov. Presto, almeno in quell'occasione, verranno lasciate cadere dagli inquirenti, per manifesta infondatezza, le accuse di complicità in attentati e complotti, ma già durante questa prima detenzione e le relative indagini, Mel'gunov non rinuncerà mai a cercare interlocutori coi quali dibattere le proprie idee sul futuro del paese dopo lo zarismo. Alla Lubjanka, sede della Ceka, il suo interrogatorio si trasforma in uno snervante colloquio di ore con il "ferreo Dzerzinskij" durante il quale Mel'gunov cerca di convincere il capo della polizia politica segreta che la strada da loro imboccata col Terrore è sbagliata e immorale; al Cremlino pone la stessa questione al conoscente di vecchia data Vladimir Bonc-Bruevic, intimo di Lenin e divenuto capo di gabinetto del Consiglio dei commissari del popolo: quello ammette il fatto della soppressione di ogni libertà, ma gli assicura che è intenzione dei bolscevichi abbreviare al massimo il periodo della dittatura. La dittatura diventerà invece un sistema stabile di potere contrassegnato dal Terrore. E malgrado ventitré perquisizioni e requisizioni di libri e altri quattro arresti, Mel'gunov raccoglie da allora gli elementi per stilare, da documenti ufficiali e testimonianze attendibili, le sue minuziose "Cronache".
L'essenza del lavoro mentale umano e altri scritti
Josef Dietzgen
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2009
pagine: 210
Nel paese della grande menzogna. URSS 1926-1935
Ante Ciliga
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2007
pagine: LXVII-503
"Com'è possibile che la più audace, la più profonda delle rivoluzioni sia degenerata nella più completa schiavitù? Perché la rivoluzione russa nella sua prima tappa rappresenta il più moderno dei progressi sociali e nella tappa successiva è sfociata nella menzogna sociale, nello sfruttamento e nell'oppressione perfezionata? Che cosa può spiegare una contraddizione così enorme?". Sono queste alcune delle domande a cui Ciliga cerca di fornire una completa e approfondita spiegazione, insieme a un ridottissimo numero di altri lavori, sulla realtà della Russia comunista. Dopo avervi soggiornato circa dieci anni esplorandone a fondo le molteplici varietà dei suoi paesaggi, i "nuovi" rapporti economici e sociali scaturiti dalla Rivoluzione d'Ottobre, le alte sfere della burocrazia, il ruolo centrale della polizia politica, le prigioni e l'esilio siberiano, l'autore è giunto all'amara constatazione che "è più facile uscire dall'inferno di Dante che dalla Russia sovietica". E tuttavia egli è riuscito a sopravvivere ai suoi aguzzini e a consegnarci il distillato della sua straordinaria esperienza. Questo volume propone la prima edizione critica e integrale in lingua italiana dell'opus magnum di Ciliga.

