Libri di P. Rosazza-Ferraris
Scritti in onore di Mario Praz 1896-1982
Libro: Copertina morbida
editore: Gangemi Editore
anno edizione: 2013
pagine: 192
Si è voluto qui porre l'accento sulla figura del collezionista: sono infatti stati chiamati a scrivere in prevalenza tutta una serie di studiosi che ben conoscendo la Casa Museo hanno potuto offrire il loro contributo nel proporre una nuova attribuzione per un dipinto, nel precisare la produzione di un artista presente nelle collezioni, nell'approfondire la storia di una bottega o una manifattura tra le tante di cui le opere sono presenti nella casa di Mario Praz.
Visitors book. Ospiti a casa Praz. Ritratti fotografici di Milton Gendel, lettere, dediche e recensioni
Libro: Libro rilegato
editore: Peliti Associati
anno edizione: 2013
pagine: 87
I Casi della vita - Nel 1968 Mario Praz sfrattato dai Marchesi Ricci trasferiva in palazzo Primoli la sua Collezione, nel 2011 Milton Gendel, sfrattato dai Principi Doria vi portava la sua, corredata dal suo vastissimo Archivio Fotografico. Come Praz aveva destinato la sua preziosa Biblioteca alla Fondazione Primoli così Gendel ha donato il suo Archivo alla Fondazione. Gendel fu l'ultimo a firmare il Visitors book di casa Praz, il 17 febbraio del 1982, realizzando nell'occasione l'ultimo ritratto fotografico di Mario Praz che sarebbe scomparso il 23 del mese seguente. Ma Gendel aveva già fotografato Praz nella sua casa il 10 giugno 1973, nella felice occasione della visita di Margaret d'Inghilterra alla Collezione, ricordata nel Visitors Book con una intera pagina dove campeggia la firma della Principessa. Scorrendo il Visitors Book di Casa Praz molte sono le firme di personaggi della cultura e della mondanità che sono stati ospiti di Praz e di molti di questi Gendel ha scattato, nei più diversi luoghi e nelle più diverse occasioni, i ritratti. Affiancare agli scatti di Gendel gli scambi letterari che Praz ebbe con questi personaggi della cultura e della mondanità del suo tempo, tramite recensioni, lettere, dediche e documenti d'archivio, è lo scopo di questa mostra che si propone di presentare, in un breve spaccato cronologico di appena 20 anni, quello che Praz stesso aveva definito "Il mondo che ho visto".
La galleria nazionale d'arte moderna. Cronache e storia 1911-2011
Libro: Copertina morbida
editore: Palombi Editori
anno edizione: 2012
pagine: 387
In questa "cronaca e storia" della Galleria Nazionale d'Arte Moderna si è deciso di partire dai suoi archivi, da quelli della Galleria, dagli Archivi di Stato, dai carteggi dei singoli soprintendenti e di quelle figure di spicco della cultura italiana la cui attività si era andata intrecciando e in alcuni casi sovrapponendo a quella della nostra istituzione. E di chiamare quindi a scrivere quanti - soprattutto tra i più giovani - avessero recentemente consultato e pubblicato queste carte. Quanto di solito viene citato parzialmente in nota o virgolettato in poche righe all'interno di un testo, viene qui dato nella sua interezza: in qualche caso si tratta di documenti già noti, in altri di assoluti inediti, ma la lettura integrale di queste fonti si rivela di estremo interesse e consente di uscire da quell'inevitabile ambiguità interpretativa data dalla citazione di una frase estrapolata dal proprio contesto.
Disegni romani e Lancelot-Théodore Turpin de Crissé dalle collezioni del Louvre
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni di Storia e Letteratura
anno edizione: 2010
pagine: 100
Nel 1807 giungeva a Roma da Parigi un giovane artista francese, pittore di paesaggio già premiato al Salon del 1806. Era al primo dei suoi viaggi in Italia che si sarebbero ripetuti nel 1818, nel 1824, nel '29 e poi ancora nel 1838. Disegnatore straordinario, amico di Ingres e di Granet, avrebbe lasciato al Musée du Louvre una vasta raccolta dei suoi studi di paesaggio e di vedute italiane che - come lui stesso dichiarava al termine della sua esistenza erano stati alla base della sua fortuna di pittore. Da questa raccolta di oltre 150 fogli, grazie alla disponibilità del Département des Arts Graphiques del Louvre, vengono esposti nel Gabinetto della Grafica del Museo Praz 24 disegni dell'artista, appunti romani che colgono i vari aspetti della città, il Tevere e i suoi ponti, i palazzi, le chiese, le rovine aggredite dalla vegetazione, le ville ricche di marmi antichi, i grandi parchi, gli ampi panorami fitti di cupole e altane ed i vasti orizzonti della desolata campagna romana.
Napoli 1836. Le stanze della regina madre. Catalogo della mostra (Roma, 21 novembre 2008-29 marzo 2009)
Libro: Libro in brossura
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2008
pagine: 95
Nella collezione della casa museo di Mario Praz è esposto un dipinto di Vincenzo Abbati che rappresenta Maria Isabella di Borbone , Infanta di Spagna, vedova di Francesco I Re delle due Sicilie e madre di Ferdinando II. Il dipinto la mostra in uno dei salotti della sua Villa a Capodimonte, Villa Gallo poi Del Balzo, nell'anno 1836. Rimasta vedova nel 1830 Isabella ha acquistato nel 1831 questa Villa e ne ha affidato il completamento all'architetto Antonio Niccolini, che già nel 1809 vi aveva eseguito dei lavori per il Duca del Gallo. Tre anni dopo, Isabella convolerà a nuove nozze con il Conte Francesco Del Balzo. Presso le famiglie dei discendenti del Del Balzo è stato possibile recuperare la maggior parte degli arredi raffigurati nel dipinto, che elencati nell'inventario allegato al testamento di Francesco del Balzo del 1857, ne hanno seguito le vicende ereditarie. La possibilità di accostare al dipinto dell'Abbati gran parte dei mobili e degli arredi in esso riprodotto, grazie alla disponibilità dei discendenti del Del Balzo, ci consente di ricostruire nella saletta espositiva del museo Praz uno di quegli ambienti di gusto tipicamente prazziano dove il limite tra la realtà e la sua riproduzione sembra annullarsi in un gioco di rimandi speculari, analogo a quello istituito dallo stesso Praz in molti degli ambienti della sua stessa casa, con i dipinti e gli oggetti in essa conservati.
Fiori freschi. Porte-boquets, inconsueti gioielli del XIX secolo. Catalogo della mostra (Roma, 13 aprile-16 settembre 2007)
Libro: Libro in brossura
editore: De Luca Editori d'Arte
anno edizione: 2007
pagine: 72
Tra i primi anni dell'Ottocento e gli inizi del XX secolo le dame veramente eleganti potevano contare su un ingegnoso piccolo gioiello il porte-bouquets, per mantenere freschi e fragranti i fiori con cui si adornavano durante un ballo, un ricevimento, una cerimonia uficiale. Si trattava di un gioiello che conteneva al suo interno un piccolo flacone umidificatore, e che, riempito di fiori, veniva appuntato all'abito, appeso alla cintura, assicurato con una catenella terminante in un anello, alle dita stesse della sua fortunata proprietaria. Questi inconsueti gioielli, bizzarri esempi tipicamente ottocenteschi dell'innovazione tecnologica ingegnosamente abbinata al gusto decorativo più eclettico, sono stati selezionati all'interno della vastissima collezione Kenber, per offrire il maggior numero possibile di esempi tanto di materiali preziosi e di tecniche di lavorazione, quanto di modelli e di stili, ed è sorprendente verificarne sia la quantità delle forme che la qualità dell'esecuzione. I porte-bouquets vengono esposti a Roma, dopo essere stati presentati nel 2005, a Parigi al Musée Cognacq-Jay , ed a Londra al Fan Museum nel 2006. Nel catalogo i settantadue gioielli sono riprodotti tutti a colori ed accompagnati da specifiche schede che ne precisano le differenti soluzioni tecniche e decorative. Testi in catalogo di Bilgi Kenber, Wilfied Zeisler, Giulia Gorgone e Patrizia Rosazza Ferraris.