Libri di Ottavia Branchina
Tra novella e romanzo cavalleresco. La civiltà dell'ascolto nei poemi di Boiardo, Cieco da Ferrara e Ariosto
Ottavia Branchina
Libro: Libro in brossura
editore: Pàtron
anno edizione: 2025
pagine: 270
Che la novella sia un genere proteiforme, votato all’ibridazione e disponibile alla ricomposizione delle pluralità narrative entro una cornice, è fatto noto. Eppure, sorprende o, quanto meno, affascina sempre scovarne qualche traccia in strutture narrative ben lontane dal disegno del libro di novelle. Questo studio circoscrive il campo d’indagine alla relazione che intercorre tra novella e poema cavalleresco tra XV e XVI secolo, nella convinzione che ciascuna forma e ciascuna opera vada individuata in relazione a un sistema dei generi percepito nella sua dinamica storica. È in quest’ottica che i poemi di Boiardo, Cieco da Ferrara e Ariosto, delle cui novelle si propone una lettura ravvicinata, sono posti a fondamento della tradizione periferica dei «criptonovellieri», per originalità, coesione del progetto e per l’emersione di tratti costitutivi del genere. Le novelle si rivelano dei laboratori di realtà simulata, casi-studio con i quali i personaggi del romanzo sono chiamati a confrontarsi, per immedesimarsi, riflettere e provare le proprie competenze e virtù civili e cavalleresche. Nelle cornici romanzesche, luoghi deputati alla pausa dalle usuali attività cavalleresche, attraversati dalla voce e dal silenzio, la civiltà della conversazione proietta sul poema l’ombra della civiltà dell’ascolto. Di questa civiltà il rappresentante ideale è Rinaldo, il primo e maggiore destinatario di novelle.
Istituzioni di critica e metodologia letteraria
Gaetano Compagnino
Libro: Libro rilegato
editore: Bonanno
anno edizione: 2025
pagine: 308
Vede finalmente la luce il testo di alcuni corsi esemplari di Istituzioni di critica e metodologia letteraria tenuti da Gaetano Compagnino, negli anni Ottanta, all'Università di Catania. Corredato da una densa introduzione e da un puntuale commento, il volume non rappresenta soltanto un documento della ricerca e della didattica umanistica svoltasi in un ateneo italiano, né solo la testimonianza di una coerente, originale, non eclettica, prospettiva sulla letteratura. Nell'affrontare e definire categorie fondamentali (contenuto dell'opera, forma, azione, intreccio, modi della rappresentazione, generi letterari, realismo), Compagnino non solo riprendeva il pensiero di fondamentali classici della critica e teoria letteraria (Goethe, Schiller, Hegel, De Sanctis, Lukács), con esemplificazioni testuali tratte dalla grande letteratura europea, ma risaliva alla Poetica d'Aristotele, interrogandola con domande sempre nuove. Questa sua attenzione per il testo aristotelico si è dimostrata anticipatrice della recente, feconda riscoperta, nell'ambito internazionale degli studi di teoria e storia della letteratura, dell'ombra lunga della Poetica, ben oltre il classicismo. La prospettiva sulla letteratura di questo libro, tutt'altro che precettistica, è europea, non attardata nello spazio concluso dei confini di una letteratura nazionale, e decisamente concentrata sulle cruciali questioni del complesso rapporto letteratura-realtà, come pure dell'elaborazione di una teoria della letteratura «in sé». Oltre al dovere della memoria, all'obbligo etico-civile di difesa e restituzione delle verità di chi ci ha preceduto, l'opera che si pubblica risponde anche all'esigenza, avvertita dai curatori, di mettere a disposizione delle nuove generazioni una lezione di elaborazione teorico-concettuale, di metodo e di valori, che possa contribuire a uno studio consapevole delle forme letterarie, nel loro rapporto con la storia.

