Libri di Nicola Scardigno
Forma in divenire. Un pensiero critico e una conversazione con Giuseppe Strappa
Nicola Scardigno
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2023
pagine: 120
Se è impossibile ricomporre l'organicità del mondo costruito, sono però profondamente umani la necessità e il desiderio di quell'organicità. La quale, peraltro, forse non è mai esistita. L'armonia della città rinascimentale era una rappresentazione, esprimeva un bisogno e un desiderio, non la città reale, che era un luogo di conflitto. L'ordine dello spazio che abitiamo non può, dunque, che essere un'aspirazione: la vita non si lascia ingabbiare dalle regole, per quanti sforzi noi possiamo fare. Ma quegli sforzi sono necessari per stare al mondo insieme, essere parte di un universo in formazione da abitare secondo principi comuni, per partecipare alla bellezza di forme nelle quali si riconoscono significati condivisi.
L'infuturarsi della città storica. Conservazione, aggiornamento, rigenerazione, riprogettazione
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2021
Con la globalizzazione, il binomio abitare-esistere è stato surrogato dal binomio comunicare-esistere: un comunicare che mortifica il linguaggio-logos in frastuono mediatico di architetture prive d’alfabeto disciplinare; che si esaurisce nel balbettio violento delle macchine pubblicitarie o si manifesta nella “democratica” ordinata ferocia delle metropoli contemporanee. Questa sfida interessa anche i nostri centri storici: dove cominciano a spuntare gli stessi edifici priapei di Londra e Singapore, le stesse costruzioni “stupefacenti” che drogano l’architettura di lusso consumistico e non danno risposte sostenibili ai bisogni della comunità, ma inducono falsi bisogni. Ancora di più questo pericolo incombe sui centri minori, tentati dal “modello Bilbao”: i quali inseguono una modificazione irresponsabile, che fiuta il consenso e il narcisismo delle mode e si traveste coi panni d’una provinciale avanguardia… I saggi ospitati in questo volume offrono uno spaccato di riflessioni critiche su tali concetti e, in particolare, sul tema dell’intervento nei tessuti storici, proponendo la questione problematica della ricerca di un orizzonte critico in grado di cogliere una nuova prospettiva di interesse anche verso un fare etico, quale ideale sfondo per una produzione di senso che il progetto deve setacciare. Pensare – ad integrazione della conoscenza tecnico-scientifica – uno statuto coscienziale che giunga ad orientare il cogito del progettista verso un’eticità intesa quale valore necessario, apre alla possibilità di intercettare il “volto bifido dell’agire” che il significato weberiano di etica giudiziosamente propone: l’operare sulla base delle convinzioni o delle intenzioni, trincerate dietro un pensiero personale che non si preoccupa degli scopi o delle conseguenze; il richiamo a una responsabilità che valuta il proprio operato in rapporto alle conseguenze (reali) e ai mezzi (effettivi) che occorrono a realizzarla.
L'unità del molteplice. Un pensiero critico e una conversazione con Luigi Franciosini
Nicola Scardigno
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 68
"…A rigore, finché guardiamo e pensiamo in termini di paesaggio non esistono (ancora) nemmeno i singoli oggetti, nel senso che tale organica totalità non ammette nessun tipo di interna separazione, e anzi non esiste nemmeno la possibilità di separare l'oggetto dal soggetto: proprio a tale impossibilità si riferiva il termine romantico Stimmung, che significa accordo, vibrazione all'unisono, appunto tra il soggetto e l'oggetto. Se insomma la Terra è un paesaggio, non soltanto tutte le cose stanno l'una accanto all'altra e non si possono separare, ma tale impossibilità include anche il genere umano." (Farinelli Franco. 2007. L'invenzione della terra, 142. Palermo: Sellerio)

