Libri di N. Montenz (cur.)
A un principe ignorante
Plutarco
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2012
pagine: 85
In questo breve, attualissimo trattato, Plutarco prende in esame la figura del "princeps ignorante": il pernicioso, inamovibile tiranno che, privo di qualunque nozione di politica, decide di immischiarsi nella gestione del governo e costruisce il consenso sulla propria immagine, ben sapendo di non essere assolutamente all'altezza del compito che si è assunto. Ostentando potere, ricchezze e un'autorevolezza implausibile, il principe ignorante è prepotente, ingiusto, non ha la minima idea di quel che sta facendo e porta alla rovina se stesso e lo Stato che governa. Digiuno di qualunque forma di sapere, arrogante, totalmente ignaro dei princìpi morali, egli è inoltre incapace di fondare la propria autorità sulla rettitudine, ed è talmente ottuso e tronfio da non accettare alcun consiglio da uomini esperti, convinto che il punto d'arrivo del potere sia quello di fare quel che vuole senza doverne rendere conto a nessuno. Attingendo da un vasto repertorio di aneddoti tratti dalla storia greca e romana, Plutarco ci conduce con pacatezza e ironia alla scoperta di questo pessimo personaggio, fornendoci le coordinate per smascherarlo e individuarne i punti deboli.
Sull'utilità dei nemici
Plutarco
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2011
pagine: 58
Può un nemico essere utile? Plutarco non ha dubbi: in questo breve, ironico pamphlet, ci guida alla scoperta di chi ci detesta e, cosa molto più importante, di noi stessi. Se infatti è impossibile un'esistenza priva di avversari, non è però sufficiente, per sopravvivere, menare colpi alla cieca e sbraitare insulti, come ci insegnano, oggi, mass media e social network: è invece necessario riflettere a lungo, prima di reagire, per cercare i nostri difetti e riconoscere i nostri limiti, allo scopo di migliorarci. Perché la difesa deve essere un atto costruttivo, deve tendere anzitutto alla nostra crescita interiore, non all'annientamento del nemico, che spesso ci rivela le verità più scomode, oscurate dall'adulazione e dalla compiacenza di amici e parenti. Un libro straordinario e attualissimo, che è allo stesso tempo un efficace manuale di vita, perché stimola un impulso vitale dell'uomo, sempre più soffocato dal frastuono del mondo globale: l'autocritica.
Il libro dei sogni
Sinesio di Cirene
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2010
pagine: 120
In seguito a una visione notturna, Sinesio di Cirene scrive di getto Il libro dei sogni nelle ultime ore della notte, per poi offrirlo in dono a Ipazia, la leggendaria filosofa che fu sua maestra di vita e scienza. In questo breve trattato, Sinesio fonde ragione e tradizioni antiche in pagine dense, ispirate e rigorose, in cui leggerezza e profondità filosofica si uniscono allo scopo di ricercare le origini dei sogni. Ricorrendo a una ricca, godibilissima casistica di esperienze personali, Sinesio mostra l'efficacia delle premonizioni oniriche e invita gli uomini a farsi interpreti dei propri sogni, tenendo un "diario notturno" in cui annotare con cura i messaggi delle visioni allo scopo di trovarne le chiavi interpretative. Un breve manuale che costituisce una vera e propria guida dell'anima lungo il diffìcile cammino verso l'assoluto e, allo stesso tempo, afferma l'uguaglianza di tutti gli esseri umani, dal più potente al più umile, di fronte al mondo divino e ai messaggi di cui il sogno è veicolo.
L'odiatore della barba
Giuliano l'Apostata
Libro: Copertina morbida
editore: Archinto
anno edizione: 2008
pagine: 103
Accolto nel peggiore dei modi dalla città di Antiochia, detestato per la pretesa di far risorgere i culti degli dèi pagani, ormai travolti dal cristianesimo, e infine deriso per la sua ispida barba, simbolo di una vita consacrata alla filosofia, allo studio e a una religiosità severa e intransigente, l'imperatore Giuliano l'Apostata reagisce in modo sorprendente: scrive di getto "L'odiatore della barba", un'amara satira contro quella città ingrata e incapace di comprendere le vere radici della virtù e della religione. In questo testo, amato dal Leopardi e assolutamente atipico, si fondono amarezza, erudizione, virtuosismo retorico e volontà di riscattarsi agli occhi di un popolo refrattario a ogni senso del dovere e della virtù.