Libri di Martina Giuffrè
Traiettorie dello spazio. Luoghi, frizioni, relazioni
Libro
editore: Meltemi
anno edizione: 2021
pagine: 208
Spazi abitativi, spazi migratori, spazi di frizione: un‘équipe di antropologi indaga e riflette sulle categorie dello spazio nel contemporaneo. Dalla danza alle rivendicazioni politiche, dai cambiamenti climatici ai conflitti a Lampedusa e in Val di Susa, il volume presenta lo sguardo dell‘antropologia sulla vita e sulla cultura contemporanee in dialogo con le altre discipline.
Essere madri oggi tra biologia e cultura. Etnografie della maternità nell'Italia contemporanea
Libro: Libro in brossura
editore: Pacini Editore
anno edizione: 2018
pagine: 220
Questo libro si propone di indagare attraverso il metodo etnografico alcune delle diverse declinazioni della maternità nella società italiana contemporanea. Il recente dibattito nell'opinione pubblica e nei mass media su cosa sia la famiglia "giusta", sulla famiglia naturale, sulla legittimità di alcune forme di intimità, sulle unioni civili e sull'opportunità delle adozioni per le famiglie omogenitoriali, impone una riflessione critica urgente e chiama in causa temi "classici" da sempre al centro degli studi antropologici: la linea di demarcazione tra natura e cultura, le diverse forme di famiglia e di parentela, i rapporti di genere e tra generazioni. Le autrici di questo libro scrivono di madri sole, madri adottive, madri lesbiche, madri a distanza, madri immigrate, madri con HIV, madri "interrotte". Diverse e molteplici forme dell'essere madri che sono rilette nella cornice di una più ampia riflessione su quello che significa oggi "fare famiglia".
Vite (il)legali. Migrati africani in Italia e Portogallo
Marzia Grassi, Martina Giuffrè
Libro: Copertina morbida
editore: Seid Editori
anno edizione: 2013
pagine: 232
La questione degli immigrati "illegali" è oggi al centro del dibattito pubblico non solo europeo. Ma che cosa si intende esattamente per "illegalità" in contesti migratori? Come viene costruita, rappresentata e prodotta dai vari attori sociali, dalle istituzioni e dai mass media? In questo libro ci proponiamo di mettere in luce tali cruciali questioni attraverso l'analisi dei risultati di una ricerca interdisciplinare, focalizzata sulle pratiche e i vissuti di alcuni migranti provenienti da diversi paesi dell'Africa e sulle rappresentazioni e percezioni che essi producono dell'illegalità.
L'arcipelago migrante. Eoliani d'Australia
Martina Giuffrè
Libro: Libro rilegato
editore: CISU
anno edizione: 2010
pagine: 304
Da quando gli italiani, i meridionali, i siciliani, gli eoliani migravano è passato tanto tempo. Non è che non migrino più ma non così in tanti, e ora spesso lo fanno in migrazioni specializzate di "cervelli" o di tecnici. Dalle migrazioni di fine Ottocento e Novecento, dall'esodo degli anni '40, '50 e '60 è cambiato quasi totalmente il quadro delle pratiche internazionali di mobilità. L'Italia migrante è diventata un paese dell'Europa fortezza, che si difende e contrasta le migrazioni, pratica i "respingimenti".
Donne di Capo Verde. Esperienze di antropologia dialogica a Ponta do Sol
Martina Giuffrè
Libro: Libro rilegato
editore: CISU
anno edizione: 2007
pagine: 388
Tre donne capoverdiane e un'antropologa italiana si incontrano e si raccontano nella cittadina di Ponta do Sol, sulla punta più occidentale dell'isola di Santo Antão, nell'arcipelago di Capo Verde. La prima a raccontarsi è Maria Giulia che per una settimana parla dei tempi antichi, dell'infanzia e dell'adolescenza, delle feste tradizionali, dell'amore e dei suoi pensieri sulla vita. Con lei raccontano, come in un coro, altre donne anziane che inseriscono frammenti dei loro vissuti entro la narrazione di Maria Giulia. Poi c'è Ernestina, una donna giovane che racconta, insieme ad alcune coetanee, la vita attuale delle donne di Ponta do Sol e le difficili relazioni di genere.
La caduta. Antropologie dei tempi inquieti
Libro: Libro in brossura
editore: editpress
anno edizione: 2023
pagine: 384
Cosa hanno in comune Tuvalu, Taipei, la Val Di Fiemme, Taranto, il Salento, i territori Sami al Nord della Norvegia o, piuttosto, la città di Milano in preda all’emergenza pandemica? Il filo rosso che lega questi contesti è proprio l’esperienza della caduta, che spinge forzatamente le nostre società a vivere, agire e immaginare la fine possibile dei propri orizzonti di senso. Il tempo inquieto della crisi può presentarsi nella veste di una minaccia epidemica oppure di un evento “naturale”, di un cambiamento ambientale o climatico. Questo libro raccoglie esperienze antropologiche in cui il senso di inquietudine che accompagna la caduta si palesa in modo dirompente. Alla paura di precipitare e all’incertezza fanno da contrappunto i modi di immaginare possibili modalità di atterraggio e strategie di sopravvivenza. L’antropologia viene così assunta come una pratica di conoscenza che può contribuire a costruire modi alternativi per immaginare e abitare il mondo, storicizzando la catastrofe, rileggendo l’urgenza climatica come questione culturale, attraversando narrative altre sull’attuale pandemia o guardando ai futurismi indigeni quali meccanismi di resilienza planetaria.