Libri di Marlene Dietrich
Dizionario di buone maniere e cattivi pensieri
Marlene Dietrich
Libro: Libro in brossura
editore: LIT Edizioni
anno edizione: 2014
pagine: 190
Avanzi: Sono un vero divertimento. Prendi la carne lessa che ti è avanzata. Tagliala a fette. Friggi cipolle e aggiungi pomodori, funghi se ce l'hai, e anche patate lesse a fettine, peperoni verdi, e in più ogni avanzo di verdura cotta che hai in casa. Aggiungi la carne, mescola finché è calda, cospargila di prezzemolo tritalo... e ti verrà sempre voglia di avanzi. Broncio: Io lo detesto, magli nomini non resistono, perciò... tieni il broncio. Sigarette: Ho cominciato a fumare durante la guerra. E da allora non ho più smesso. Mi mantiene in salute". Sono alcune delle voci del Dizionario di Marlene Dietrich, una sorta di breviario per uomini e donne in cui la diva ha organizzato le idee, le considerazioni sulla vita, sull'arte, sull'amore, sulla morale e. chiaramente, su di sé. "L'angelo azzurro" l'ha consacrata icona conturbante della storia del cinema, ma lei interpretava i suoi ruoli come confessò più volte - solo per "timbrare il cartellino". La vera Marlene era una donna colta e ironica, una donna di casa che amava la musica, la letteratura, la cucina, che univa buon senso e spregiudicatezza, e per la quale l'eleganza era, più che una questione di apparenza, un'esigenza morale. A leggere il suo dizionario sembra di ascoltare i consigli di una cara zia, di una donna esperta e intelligente che, per bontà sua, ha voluto rivelarci i suoi segreti.
Dizionario di buone maniere e cattivi pensieri
Marlene Dietrich
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2012
pagine: 190
"Avanzi: Sono un vero divertimento. Prendi la carne lessa che ti è avanzata. Tagliala a fette. Friggi cipolle e aggiungi pomodori, funghi se ce l'hai, e anche patate lesse a fettine, peperoni verdi, e in più ogni avanzo di verdura cotta che hai in casa. Aggiungi la carne, mescola finché è calda, cospargila di prezzemolo tritalo... e ti verrà sempre voglia di avanzi. Broncio: Io lo detesto, magli nomini non resistono, perciò... tieni il broncio. Sigarette: Ho cominciato a fumare durante la guerra. E da allora non ho più smesso. Mi mantiene in salute". Sono alcune delle voci del Dizionario di Marlene Dietrich, una sorta di breviario per uomini e donne in cui la diva ha organizzato le idee, le considerazioni sulla vita, sull'arte, sull'amore, sulla morale e. chiaramente, su di sé. "L'angelo azzurro" l'ha consacrata icona conturbante della storia del cinema, ma lei interpretava i suoi ruoli come confessò più volte - solo per "timbrare il cartellino". La vera Marlene era una donna colta e ironica, una donna di casa che amava la musica, la letteratura, la cucina, che univa buon senso e spregiudicatezza, e per la quale l'eleganza era, più che una questione di apparenza, un'esigenza morale. A leggere il suo dizionario sembra di ascoltare i consigli di una cara zia, di una donna esperta e intelligente che, per bontà sua, ha voluto rivelarci i suoi segreti.
Pensieri notturni
Marlene Dietrich
Libro: Copertina rigida
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2005
pagine: 165
Maria Riva, figlia di Marlene Dietrich, ha raccolto testi, pensieri, disegni inediti e ha costruito questa autobiografia particolare, fatta di frammenti, schizzi, pensieri scarabocchiati. È la materializzazione dell'animo della Dietrich, la donna che fu corteggiata da Hitler che ne voleva fare la regina della Germania nazista, creatura da sogno passata alla storia come l'Angelo azzurro.
Dimmi che mi ami. Testimonianze di una passione
Erich Maria Remarque, Marlene Dietrich
Libro: Libro in brossura
editore: Archinto
anno edizione: 2002
pagine: 153
Nel 1944 Remarque compendiò con parole amare in una lettera ad Alma Mahler-Werfel gli anni trascorsi con Marlene: "Conosci quella situazione per cui ti vergogni di aver preso sul serio una che altro non era se non una bella fraschetta e non ti risolvi a dirglielo e invece continui a essere ancor sempre un po' troppo gentile con lei, ancorché ciò ti ripugni!?". Di quelle battaglie, dei dubbi, delle menzogne e dell'autoinganno in queste lettere nulla si apprende. Esse sono delle implorazioni, che la prosa della vita non aveva autenticato. Da una profonda solitudine esistenziale si indirizzano a una destinataria che esisteva soltanto nel desiderio struggente di Remarque. Ma Remarque le aveva scritte - e in ciò sta il segreto della loro delicata e profondamente toccante malinconia - in fondo per se stesso, come una sorta di soliloquio con un sogno a occhi aperti. Non chiedevano e non si attendevano risposta; costituiscono un romanzo sinora ignoto di Remarque, e nella loro poetica magia, nel loro fermo credere nella forza evocatrice della parola sono anche l'ultimo grande romanzo d'amore del secolo ventesimo.