Libri di Maria Sole Abate
Il distruttore di sogni
Maria Sole Abate
Libro: Libro in brossura
editore: La nave di Teseo +
anno edizione: 2022
pagine: 528
S. è uno scrittore di successo e il suo romanzo più importante, Il distruttore di sogni, sta per diventare un film firmato da un celebre e rinomato regista. Benché S. sia stato coinvolto nella stesura della sceneggiatura, tuttavia si mostra distaccato, quasi disinteressato alla trasposizione del suo romanzo, perché la sua mente torna sempre al ricordo di Giulia, la donna che sei mesi prima, dopo due anni di relazione, lo ha abbandonato. Trascorrono i giorni e il ricordo di Giulia, costante, ossessivo, porta S. a ripercorrere ogni momento della loro storia: quando l’aveva incontrata casualmente la prima volta, quando lei gli aveva chiesto di parlarle del romanzo le aveva rivelato la prima verità inconfessabile, chi c’era dietro la protagonista del famoso romanzo. Una mattina, all’improvviso, Giulia rientra nella vita di S. che, felice come non mai, vorrebbe sapere dove sia stata in quei mesi, ma la donna rimane vaga. In realtà, la Giulia che torna da S. è mossa da desideri contrastanti, cerca di metterlo alla prova, di sondarne l’animo, di smascherarne le menzogne, nel tentativo disperato di ricomporre, anche lei, i pezzi di una storia che in qualche modo sembra appartenerle. Durante un viaggio in Francia, che dovrebbe servire a Giulia per superare un trauma infantile, una verità che S. non può neppure immaginare investe la coppia come un terremoto, portando con sé il furore della vendetta e tutto il peso del passato. Un romanzo intenso, radicale, coinvolgente, che narra la tragedia di un uomo che si scopre metaforicamente cieco malgrado tutta la sua intelligenza, incapace di interpretare la realtà di cui è egli stesso protagonista e vittima del suo narcisismo; e la lotta disperata di una donna contro se stessa, in difesa di una identità negata, derubata, messa in crisi. Ma anche un libro sul potere della letteratura: capace di cambiare le carte e di riscrivere la storia, assegnando a ciascuno la parte che gli spetta, restituendo la voce a chi l’aveva perduta.
The Paris Review. Interviste. Volume Vol. 5
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2018
pagine: 416
Da quando è stata fondata, nel 1953, The Paris Review ha avuto il merito di restituire all'attenzione dei lettori appassionanti conversazioni dal valore letterario inestimabile, realizzate con le più grandi voci del nostro secolo: brevi scatti folgoranti che le ritraggono nella loro quotidianità, conversazioni a metà tra una lezione filosofica e le chiacchiere da bar su metodo, scrittura e tradizione, piccoli flash su tic e manie che ricorrono durante la stesura di quelle opere che le hanno rese celebri. Questo straordinario quinto volume raccoglie dodici interviste ad altrettante eccezionali scrittrici che ci raccontano il loro modo di vedere la scrittura, il lavoro e la vita. Con l'introduzione di Ottessa Moshfegh, le interviste attraversano la storia della Paris Review partendo da Dorothy Parker (1956) fino ad arrivare a Claudia Rankine (2016), passando per Isak Dinesen, Simone de Beauvoir, Elizabeth Bishop, Marguerite Yourcenar, Margaret Atwood, Grace Paley, Toni Morrison, Jan Morris, Joan Didion e Hilary Mantel. Intime, intense, profonde e piene di sorprese, queste interviste sono una continua fonte di ispirazione per scrittori e scrittrici, studenti e chiunque abbia a cuore il processo creativo e le sue continue sfide.
The Paris Review. Interviste. Volume Vol. 3
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2011
pagine: 489
La stanza in cui lavora John Cheever ha una finestra che dà su un bosco. A lui piace pensare che i seri, amabili e misteriosi lettori dei suoi romanzi si trovino tutti lì dentro. Non importa chi siano, l'unica cosa che conta, per uno scrittore, è il tempo della creazione. Per le poesie migliori, confessa Ted Hughes, gli c'è voluto giusto quello necessario per scriverle. E nonostante la vanità, un po' di ansia da prestazione e qualche stratagemma tecnico, il trucco, rivela Norman Mailer, sta tutto nella respirazione: "Bisogna essere in grado di espirare, semplicemente espirare e dire, perché non lasciamo che sia la storia a decidere?". Da quando è stata fondata, nel 1953, The Paris Review continua a incantarci con l'inesauribile miniera di racconti, aneddoti, lievi ritratti sfumati a cui attinge partendo da queste conversazioni realizzate con le più grandi voci del nostro secolo: brevi scatti folgoranti che ci restituiscono la loro essenza a dispetto del tempo, facendo luce su tic, manie, rituali e segreti che ricorrono durante la stesura di quelle opere che li hanno resi celebri. Dall'ardore con cui Salman Rushdie si domanda se la letteratura sia ancora in grado di provocare, ai commenti esilaranti di Joyce Carol Oates sulla propria prolifica produzione, The Paris Review racchiude un campionario vastissimo di storie e riflessioni di autori dall'immenso valore. Introduzione Margaret Atwood.
The Paris Review. Interviste. Volume Vol. 2
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2010
pagine: 486
Da quando è stata fondata, nel 1953, The Paris Review ha avuto il merito di restituire all'attenzione dei lettori conversazioni appassionanti, dal valore letterario inestimabile, realizzate con le più grandi voci del nostro secolo, istantanee di vita che li ritraggono nella loro quotidianità, ragionamenti a metà tra la querelle filosofica e le chiacchiere da bar su metodo, arte, scrittura e tradizione. Dalla convinzione di William Faulkner secondo cui la formula da seguire per diventare un grande romanziere sia quella che mescola con audacia "novantanove percento di talento, novantanove percento di disciplina, novantanove percento di duro lavoro", fino alle acute osservazioni di Gabriel Garda Màrquez per il quale "già nel primo paragrafo si risolvono la maggior parte dei problemi legati al romanzo", The Paris Review raccoglie un campionario vastissimo di racconti, aneddoti, ricordi di autori dallo straordinario valore che non si tirano indietro davanti agli affondi insoliti, arguti, provocatori, spesso intimi di chi li intervista. Introduzione di Orhan Pamuk.
Il culto del peyote. Storia del movimento di liberazione degli indiani nordamericani
Maria Sole Abate
Libro
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2002
pagine: 176
Il culto del peyote nasce dall'appassionato lavoro di ricerca di una studiosa sulle popolazioni indigene del Nuovo Mondo e sulla storia della loro profonda vita culturale, legata inestricabilmente alla lotta per la sopravvivenza di un popolo, della sua identità e della sua cultura. Una storia che è anche, e soprattutto, di resistenza contro le imposizioni e le violenze della società bianca dominante. Il culto del peyote ripercorre le ragioni storiche della conquista violenta del continente nordamericano e di una forzata "acculturazione", che sfociò nella tragica "soluzione" delle riserve.