Libri di Marco Cicala
Eterna Spagna
Marco Cicala
Libro: Copertina morbida
editore: BEAT
anno edizione: 2019
pagine: 427
Nella Mancia sulle tracce del «vero» Don Chisciotte. A La Coruna nella fabbrica dell'uomo più ricco di Spagna (e secondo al mondo dopo Bill Gates). In Catalogna con la maitresse di Orson Welles e il Gesù di Pasolini. In Andalusia indagando sul «miliziano» di Robert Capa e a Granada tra gli islamici che hanno «riconquistato» la città. Nei Paesi Baschi con il fondatore dell'ETA. A Madrid con gli ultimi nostalgici di Franco e a Barcellona, dove la storia d'amore tra Catalogna e Spagna sembra giunta al capolinea. E poi anarchici, comunisti, golpisti, imperatori, banchieri, toreri-letterati, sante, poeti, nani, pittori, assassini, geni maledetti del flamenco. L'orologiaio italiano di Carlo V e la nave fantasma dell'Invincibile Armata. La principessa Aria di Salvador Dalí, il «Divino». La bohème nei caffé sotto il franchismo e il paesino vicino Siviglia dove hanno instaurato un kolchoz. Le estati esagerate a Palma de Maiorca, i segreti di Gaudí e quelli dello Sherry o della paella... In una parola: Spagna, quella eterna e quella postmoderna, quella tenebrosa e barocca e quella smart e disincantata, raccontate e celebrate come in un romanzo picaresco.
Avventure del capitano de Contreras
Alonso de Contreras
Libro: Libro rilegato
editore: Longanesi
anno edizione: 2018
pagine: 256
Nel decadente impero spagnolo degli ultimi Asburgo, indebolito da conflitti continui e dal tracollo economico, emerse un nuovo tipo di soldato: un miliziano di dubbia estrazione sociale, irascibile e incline al saccheggio. Uno di questi soldati è stato Alonso de Guillén, meglio conosciuto come il capitano Alonso de Contreras, che narra in questo libro, con estrema cura e feroce naturalezza, le avventure della sua vita e i segreti del mestiere. Nato a Madrid nel 1582 in una famiglia modesta, sotto il re Filippo II, a soli 13 anni si troverà a dover scontare una pena in esilio per aver ucciso un compagno di studi con un coltello. Si arruolò nelle Fiandre, sotto il comando dell'arciduca Alberto de Austria nel 1597 e, a causa di un malinteso con i suoi superiori, fu inviato in Italia. Una vita a dir poco rocambolesca, segnata anche dall'uxoricidio, sempre in fuga o in missione. Un incredibile susseguirsi di duelli, abbordaggi, battaglie e tempeste: questo classico della letteratura spagnola, comparso in Italia per la prima volta nel 1946 sempre per Longanesi, rappresenta un'inestimabile testimonianza delle difficoltà, delle usanze e della vita dei soldati del '600.
Eterna Spagna
Marco Cicala
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2017
pagine: 432
Nella Mancia sulle tracce del «vero» Don Chisciotte. A La Coruna nella fabbrica dell'uomo più ricco di Spagna (e secondo al mondo dopo Bill Gates). In Catalogna con la maitresse di Orson Welles e il Gesù di Pasolini. In Andalusia indagando sul «miliziano» di Robert Capa e a Granada tra gli islamici che hanno «riconquistato» la città. Nei Paesi Baschi con il fondatore dell'ETA. A Madrid con gli ultimi nostalgici di Franco e a Barcellona, dove la storia d'amore tra Catalogna e Spagna sembra giunta al capolinea. E poi anarchici, comunisti, golpisti, imperatori, banchieri, toreri-letterati, sante, poeti, nani, pittori, assassini, geni maledetti del flamenco. L'orologiaio italiano di Carlo V e la nave fantasma dell'Invincibile Armata. La principessa Aria di Salvador Dalí, il «Divino». La bohème nei caffé sotto il franchismo e il paesino vicino Siviglia dove hanno instaurato un kolchoz. Le estati esagerate a Palma de Maiorca, i segreti di Gaudí e quelli dello Sherry o della paella... In una parola: Spagna, quella eterna e quella postmoderna, quella tenebrosa e barocca e quella smart e disincantata, raccontate e celebrate come in un romanzo picaresco.
Juan Belmonte. La sua vita, le sue gesta
Manuel Chaves Nogales
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2014
pagine: 352
"L'età classica della corrida finì un giorno del 1914 dal barbiere. Un giovanotto dalla bazza pronunciata entrò in un famoso salone della madrilena calle Sevilla e sistemandosi sulla poltrona ordinò: "Barba e capelli. Ma prima mi tagli il codino" [...] Era un matador di 22 anni in rapinosa ascesa [...] Voleva solo cortarse la coleta, anacronistico cascame settecentesco, prolungando sin nel look la rivoluzione modernista che aveva appena avviato nelle plazas de toros. Di lì in poi la storia della tauromachia si sarebbe divisa in un prima e un dopo Belmonte [...].Ma in che cosa consisteva la renovatio belmontina? Senza entrare in discettazioni erudite (quelle sulla corrida possono essere di complessità e raffinatezza quasi talmudiche), essenzialmente nel fatto che il toro non veniva più affrontato muovendosi sulle gambe, ma lasciandole ferme e guidandolo con un gioco di braccia [...]. L'antica lidia, il combattimento intrepido ma scomposto, veniva così incanalata nelle tecniche, le astuzie, i confini sempre mobili del toreo; ossia dentro un'estetica, una forma [...]. Per sei anni leggendari, la Edad de oro 1914-20, [Juan Belmonte] dividerà il podio con Joselito El Gallo, o Gallito [...] ultimo gigante della classicità torera [...]. Vedovato dell'antagonista, suo doppio e rovescio, Belmonte la farà da padrone [...]. Tra una corrida e l'altra legge Anatole France, Maupassant [...]. Prende a frequentare artisti e scrittori... (Dall'introduzione di Marco Cicala)
Agonia della Francia
Manuel Chaves Nogales
Libro: Libro in brossura
editore: Neri Pozza
anno edizione: 2014
pagine: 185
Nel 1937 Manuel Chaves Nogales approda a Montrouge, un sobborgo operaio alle porte di Parigi. Fugge da un Paese, la Spagna, dove è un tipo "perfettamente fucilabile" dai due contendenti in guerra: dai comunisti guidati da Mosca, e dai fascisti foraggiati da Roma e Berlino. È, come lui stesso ama definirsi, un "cittadino di una repubblica parlamentare e democratica" che, andata velocemente in malora, non concede altra scelta che l'esilio a un giornalista e scrittore figlio della piccola borghesia liberale sevigliana. A Montrouge, la République gli procura un appartamento popolare d'antico decoro dove sistemarsi con moglie e figli. "Reportero" di fama, autore di una brillante biografia di Juan Belmonte - il grande matador, il torero "bohémien" che frequentava artisti e leggeva Maupassant - Chaves si ritrova a Parigi "insieme agli scarti dell'umanità che la mostruosa macchina degli Stati totalitari va producendo". Un "demi-monde" di esclusi, reprobi, sconfitti: pope russi, ebrei tedeschi, rivoluzionari italiani. Accomunati tutti da "un obiettivo inaccessibile": ottenere "una patria d'elezione, una nuova cittadinanza" nel Paese che, ai loro occhi, è "una creazione spirituale ottenuta in venti secoli di civiltà". Verranno traditi, e le pagine di questo libro costituiscono la cronaca diretta, vertiginosa, iconoclasta, scritta a caldo di tale tradimento che trova il suo culmine nel giorno di giugno del 1940 in cui le truppe naziste occupano Parigi.