Libri di Marco Albeltaro
29 luglio 1900
Marco Albeltaro
Libro: Copertina morbida
editore: Laterza
anno edizione: 2021
pagine: 160
Sono le 22,00 del 29 luglio 1900. Siamo a Monza e il re Umberto I sta salendo in carrozza dopo aver premiato i ginnasti della società "Forti e liberi". Ad aspettarlo c'è il revolver di Gaetano Bresci, l'anarchico venuto dall'America. Pochi istanti dopo l'Italia intera entrerà in una nuova epoca.
Mussolini e il fascismo
Marco Albeltaro
Libro: Copertina morbida
editore: Solferino
anno edizione: 2018
pagine: 167
Benito Mussolini era un maestro di provincia che arrivò ad autoproclamarsi capo di uno Stato e di un impero, dopo una formazione da giovane rivoluzionario nelle file della sinistra, l'approdo al nazionalismo e la fondazione del fascismo. Mussolini incarnò politicamente, culturalmente e perfino fisicamente il fascismo: lo inventò, lo consolidò, ne fece una dittatura spietata. Fu «il Duce», la figura che con un eloquio altisonante condusse l'Italia in una guerra disastrosa, al fianco di Hitler. La repressione del dissenso, le leggi razziali, l'abolizione delle libertà sono soltanto alcuni degli elementi che costituirono l'essenza del fascismo, ma Mussolini seppe anche essere un comunicatore moderno, seducente, capace di intercettare il consenso in un Paese parcellizzato e depresso sia economicamente sia culturalmente. Il dibattito storiografico, che ha risentito di impostazioni ideologiche aprioristiche da ogni fronte, oggi si concentra meno sulla mistica/demistificazione del ventennio mussoliniano e più sugli aspetti socioeconomici e istituzionali, privilegiando un'analisi di più ampio respiro di un periodo così complesso.
Le rivoluzioni non cadono dal cielo. Pietro Secchia, una vita di parte
Marco Albeltaro
Libro: Libro in brossura
editore: Laterza
anno edizione: 2014
pagine: VII-235
Questa è la storia di un uomo che avrebbe voluto fare la rivoluzione e che, sconfitto, fini per vivere il proprio ruolo come una prigione. È la storia di un rivoluzionario professionale del Novecento e, attraverso di lui, di un'intera generazione, delle sue passioni, speranze, illusioni, vittorie e sconfitte. È la storia di un dirigente politico e insieme il racconto della vita di un giovane che sognava la presa del Palazzo d'Inverno e si trovò invece a combattere la dittatura fascista; che avrebbe voluto rinnovare la vita del Paese attraverso la Resistenza e finì a fare il senatore e l'uomo d'apparato. Pietro Secchia fu un combattente sconfitto dalla storia, isolato all'interno del suo stesso partito, costretto a reinventarsi come storico del movimento operaio, per avere ancora l'illusione di "contare qualcosa". La sua vita fu un'avventura piena di fughe, di arresti, colpi di scena, dolori - come il tradimento del suo più stretto collaboratore, che gli costò la fine della carriera politica - di viaggi, di incontri, fino alla morte e ai dubbi su un possibile avvelenamento. Grazie a una documentazione in larga parte inedita e a un innovativo approccio interpretativo, Marco Albeltaro disegna un ritratto esistenziale che risponde a molte domande rimaste senza risposta: cosa è stata la militanza politica nel Novecento, pervasiva e totalizzante, come sia stato possibile, per Secchia e per la sua generazione, continuare a fare i rivoluzionari senza fare mai la rivoluzione.
La parentesi antifascista. Giornali e giornalisti a Torino (1945-1948)
Marco Albeltaro
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Seb27
anno edizione: 2011
pagine: 212
Questo libro è insieme un capitolo per molti aspetti nuovo e originale della storia del giornalismo italiano, uno spaccato fedele del lungo dopoguerra torinese e, come suggerisce il suo autore, "una pagina locale ma non secondaria della 'autobiografia della repubblica'". Attraverso una rilettura intelligente dei quotidiani del capoluogo subalpino (per un sia pur breve periodo ben sette, almeno quattro dei quali "storicamente" di respiro nazionale) esso ricostruisce una stagione irripetibile, caratterizzata da un clima fervido e insieme teso. Una stagione, come confermano molte testimonianze, di eccitazione febbrile per lo slancio di ricostruire, di ricominciare prima di tutto a vivere, in cui aveva una parte importante la riscoperta del piacere quasi fisico di sfogliare giornali "veri", non un insieme raccogliticcio di veline di regime. (Dalla Prefazione di Aldo Agosti).